Oltre 4000 credenziali già distribuite dall’Associazione Europea delle via Francigene, 22 stazioni ferroviere coinvolte e 100.000 visitatori mensili nelle pagine del portale dedicato, viefrancigene.org. L’accordo, siglato tre mesi fa tra AEVF e Trenitalia per la mobilità integrata e sostenbile lungo il cammino della Via Francigena, ha mandato in tilt gli indicatori positivi e la riduzione del 10% per i pellegrini che utlizzano i treni regionali rapprenta un ulteriore potenziamento di una partnership molto stretta. Soddisfatto Orazio Iacono, direttore divisione passeggeri regionali Trenitalia: “Questa iniziativa si colloca nel solco di una serie di partnership che stiamo attuando per incentivare l’utilizzo dei treni regionali nel tempo libero, vogliamo sviluppare una mobilità integrata, sostenibile e socializzante con mezzi nuovi ed a basso impatto ambientale”. Un network capillare in tutto il territorio nazionale con 6500 treni al giorno per 1,5 milioni di passeggeri al giorno: “Trenitalia sta investendo 4,5 miliardi di euro per 500 per un rinnovo della flotta di treni regionali che renderanno il viaggio ancora più confortevole”.
Valorizzare il turismo slow e le eccellenze del nostro entroterra, la partnership tra AEVF e Trenitalia rientra perfettamente nella strategia promozionale dell’Enit, che dopo cammini e borghi punterà nel 2018 sulla promozione del cibo italiano: “Stiamo puntando su questo tipo di prodotti turistici - le parole di Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo ENIT - per esaltare le caratteristiche uniche del nostro paese, abbiamo individuato nella sostenibilità un tema strategico prioritario, declinato poi nelle varie azioni promozionali che stiamo sviluppando con il piano triennale. E, con il percorso intrapreso con i cammini abbiamo recuperato il terreno con la Spagna, nostro competitor principale e continueremo su questa strada per garantire ai turisti di apprezzare pienamente l’unicità del nostro paese”.
Un asse di 2500 km che parte da Canterbury nel Regno Unito passa per Roma ed arriva fino in Puglia per un potenziale turistico stimato nel 2016 in oltre 50.000 unità, 22 stazioni ferroviarie italiane dalle Valle d'Aosta al Lazio ed un appeal sempre pià forte. Per la Via Francigena il futuro è a tinte rose: “Il nostro – le parole di Massimo Tedeschi, presidente AEVF – è un bacino d’utenza composto da una clientela culturalmente elevata e dal buon portafoglio e grazie all’accordo con Trenitalia possiamo ampliare ulteriormente il ventaglio di viaggiatori che scelgono la Via Francigena anche solo per un breve tratto. Il nostro obiettivo è avvicinarci ai numeri del Cammino di Santiago, che vanta 250.000 presenze l’anno ed incrementare gli arrivi in bassa stagione”. E per Tedeschi, l’obiettivo è ampliare l’accordo anche con i partner stranieri: “Il successo dell’iniziativa ci sprona, con l’aiuto di Trenitalia, a proporre l’accordo anche alle società ferroviarie svizzeri, francesi ed inglesi per dare vita ad un esempio sovranazionale di mobilità sostenibile”.