E’ una miniera che deve essere valorizzata e le premesse perché lo sia sono state poste. Si tratta di quella serie di “Cammini e percorsi”, che attraversano in lungo e in largo tutta l’Italia. E’ stato il tema della conferenza stampa (17 luglio ), promossa dall’Agenzia del Demanio e dal Touring Club italiano e tenutasi nella sede milanese del Tci. Presenti: il padrone di casa è tra i primi sponsor dell’iniziativa, il direttore generale del Tci Lamberto Mancini; il direttore generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo; il capo della segreteria tecnica del ministero dei Trasporti, Maurizio Battini e il direttore dell’Agenzia Strategie immobiliari e innovazione, Stefano Mantella. E’ stata una piacevole sorpresa perché dimostra che non tutto in Italia è immobile, men che meno in questi anni lo è il ministero del Turismo che grazie alla sua attività riesce ad aggregare anche altre organizzazioni ed enti. L’assunto di partenza è: nel mondo il Cammino di Santiago continua ad attirare centinaia di migliaia di “camminatori”, alcuni legati alla fede, altri perché amanti del turismo “lento e attento”, come qualche relatore ha rimarcato. Ma il Cammino di Santiago non è solo quello, è anche un motore economico dei territori attraversati. Bene, anche l’Italia ha tale e anche maggiori attrattive. Si tratta, quindi, di dare una mano nel farli decollare, affidandole a privati, siano essi persone fisiche o associazioni. “E’ un progetto importante – ha detto Lamberto Mancini, aprendo la conferenza – perché significa conoscere e far conoscere il territorio, valorizzarlo e fare in modo che possa poi svilupparsi dal punto di vista economico completamente in maniera autonoma”. Si è partiti dunque nella più completa trasparenza nel chiedere a cittadini e imprese in tutta Italia, ma alcune risposte sono arrivate anche dall’estero, di dare suggerimenti su quali percorsi e quali strutture lungo il percorso stesso potessero essere valorizzate e utilizzate per questa forma di turismo lento (a piedi o in bicicletta). In sostanza, sono stati segnalati edifici, inutilizzati da tempo alcuni dei quali hanno anche un valore storico e architettonico, cui si potrà dare una nuova vita. Gli assegnatari potranno averli in concessione gratuita per 9 anni, 50 anni quelli di maggior pregio e che per valorizzarli richiedono maggiori investimenti. Ovviamente, l’obiettivo è quello di incastonarli nel progetto del turismo lento e attento che rientra nel Piano Strategico del Turismo 2017–2022. I dati e suggerimenti sono stati raccolti attraverso una consult@zione pubblica online del progetto Cammini e Percorsi, e il report esamina i dati quantitativi e qualitativi emersi dal questionario compilato da quasi 25 mila persone, sia in italiano che in inglese.
A domanda di Turismo & Attualità, se sono previste forme di controllo e sulla ristrutturazione e sulla gestione e sulla destinazione d’uso, la risposta di Stefano Mantella è stata ferma: “Si tratta di concessioni e come tali soggette a controllo. Non ci si potranno certo mettere slot machine…”. Il successo della ricerca-inchiesta è supportato dal numero delle risposte: 18634 da italiani, 5998 da stranieri. Grazie a questi suggerimenti, ben 103 immobili in disuso sono stati segnalati, da qui è stata fatta una selezione e sono 46 i beni iniziali che entreranno nel bando che sarà pubblicato a giorni, il 24 luglio prossimo. Nei primi dieci segnalati come più graditi dalle risposte, c’è un fabbricato rustico in provincia di Lucca, il Castello di Blera vicino a Viterbo; un vecchio Molino dalle parti di Pavia; la Masseria Cocola di Ugento in provincia di Lecce. Si è parlato, inoltre, anche di dare più concretezza al progetto in questione, di dare un più grande impulso alle ciclovie (Maurizio Battini); di cercare di aumentare anche la permanenza in Italia di più giorni, attualmente in circa 3 giorni, mentre all’estero arrivano a 5 (Francesco Palumbo). Insomma: il progetto “Cammini e Percorsi” si è incamminato con il piede giusto. E con i protagonisti capaci ed entusiasti. Seguiremo gli sviluppi.