E’ una specie di rivoluzione copernicana quella di casa Settemari - già in atto - presentata ufficialmente il 26 febbraio scorso nel corso di una conferenza stampa a Milano. A spiegarla con soddisfazione e non senza un poco di orgoglio è stato Ezio Birondi amministratore delegato dello storico marchio, passato da non molto nella scuderia Uvet. “Avevamo promesso di parlare chiaro agli agenti di viaggio e l’innovazione che abbiamo messo in atto va proprio in questa direzione – precisa subito Ezio Birondi -. Gli adv ora sanno che i nostri cataloghi presentano prezzi trasparenti, senza ammennicoli vari finalizzati ad alterare verso l’alto il prezzo ai loro clienti. Niente adeguamenti, niente di niente”. Con questa operazione trasparenza Settemari vuole valorizzare il lavoro dell’agente di viaggio che non deve fare né l’esattore, né il ragioniere, ma fare quello che sa meglio fare: creare le suggestioni giuste del viaggio al viaggiatore giusto. “Avranno più tempo per occuparsi del cliente – sottolinea Birondi – e sapranno che da noi troveranno certamente il ‘prezzo giusto’. E sì, perché, il lavoro fatto dallo staff di Settemari non si è limitato a decidere di tagliare tutti i supplementi, che molto spesso, detto sottovoce, sono un’altra surrettizia fonte di reddito per gli operatori, ma quello è stato il passaggio finale. Prima c’è stata un’ampia ricerca e un esamei dei costi, in tutti i vari comparti: “Abbiamo fatto un’analisi delle vendite negli ultimi tre anni, abbiamo analizzato i costi, operato sfoltimenti di alcune voci non più determinanti ai fini della nostra mission e siamo arrivati a identificare quali sono i costi reali. Da lì abbiamo poi determinato i ‘prezzi finiti’: quelli che il viaggiatore saprà dal momento della prenotazione a quando effettuerà il viaggio. Niente sorprese Quindi. Abbiamo cercato di parlare la stessa lingua del consumatore”. “Trasparenza”, dunque, è la parola chiave del nuovo corso di Settemari. E lo si vede anche nella gestione dell’avantbooking. Tagliata la selva delle opzioni nelle prenotazioni con largo anticipo; solo due possibilità le possibilità rimaste: quella dei 90 giorni e quella dei 45 giorni: una specie di ‘flat tax’ già operativa.
Ezio Birondi, con la franchezza che lo caratterizza, non nasconde che l’operazione trasparenza non è tutta rose e fiori. Però, il bilancio dell’innovazione-prezzi-trasparenti ha già dato segnali positivi. “Comunque, se ci saranno resistenze – dice – le analizzeremo e cercheremo un accordo. Ma non a tutti i costi. Attualmente lavoriamo bene con circa 450 agenzie partner, che ci portano una fetta molto grande del fatturato, sono il nostro zoccolo duro che ci teniamo caro, ma contiamo di alzare presto questo numero. Allo scopo, stiamo facendo numerosi incontri con gli agenti di viaggio per spiegare loro la nostra filosofia e naturalmente la nostra programmazione. Finora ne abbiamo organizzati 17 e ne faremo altri a breve. Siamo incoraggiati a farne anche perché chi si prenota poi partecipa: consuetudine non così frequente nel settore. Negli incontri, stimoliamo gli agenti a fare al meglio il loro lavoro e cioè a conoscere bene la destinazione e a capir bene le aspettative del cliente che si trovano davanti. Senza poi dover tirar fuori come una specie di – in cauda venenum – le maggiorazioni e le integrazioni.
L’occasione dell’annuncio dell’operazione trasparenza e diventata anche una sorta di ragguaglio su alcuni numeri: ad esempio, il consuntivo del 2017 è 13 punti percentuali sopra il 2016, toccando 81 milioni di euro, meglio delle previsioni; entusiasmanti anche il bilancio previsionale nel quale l’asticella è stata messa a 97 milioni, il 17 per cento di crescita. Ma la soddisfazione maggiore, è ovvio, è deriva dalla reddittività: più che raddoppiata rispetto all’anno precedente: la spending review aziendale nell’ambito del nuovo gruppo ha dato evidentemente buoni frutti. Magnifiche sorti e progressive anche per la prossima stagione estiva percentuali dell’80 per cento, agosto addirittura +100 per cento, mentre per i cosiddetti periodi di spalla si prevede una crescita del 50 per cento. Le destinazioni di punta sono: Grecia, Spagna e Italia; ma lo staff Settemari conta di fare buoni numeri, incrociando le dita per le situazioni interne di quei Paesi, anche su Egitto, dove ci sono segnali di ripresa, su Turchia. Con il marchio di famiglia ‘Amo il mondo’ assicurano che risponde bene anche il lungo raggio: Oriente, Africa nera con l’oceano Indiano, l’Oriente, Australia e oceano Pacifico e l’America latina con Messico e Caraibi.