A colloquio con il presidente Nardo Filippetti alla guida di una squadra che si è recentemente rafforzata per numero e qualità dei soci. Per Astoi un ruolo sindacale e di lobby presso le istituzioni. Il Fondo una chiave di svolta nella mission dell’associazione a tutela della clientela. Il vero mestiere del tour operator, le fiere e l’incoming….
L’essenza di Astoi Confindustria Viaggi, nel nuovo corso inaugurato dalla presidenza di Nardo Filippetti, Eden Viaggi, è “lo stare insieme, il portare avanti un lavoro di squadra, avere un ruolo professionale e sindacale per interloquire nel modo giusto e nella posizione giusta presso le istituzioni - come spiega lo stesso Filippetti. Che continua: “In questa fase un ruolo, e una svolta, fondamentale lo ha giocato proprio Il Fondo di Garanzia, nella cui realizzazione, quando ancora era presidente Luca Battifora, Astoi e tutti i suoi soci si sono davvero impegnati molto”.
Cosa significa il Fondo di Astoi, oltre all’aver assolto un obbligo di legge?
A oggi tutti i soci Astoi hanno la copertura del nostro Fondo (c’è qualche eccezione come nel caso di Costa Crociere che assolve un altro tipo di format assicurativo), che si distingue per essere un vero e proprio Fondo non fallibile (non una società) , che ha un trend di crescita ed è al servizio degli operatori e della clientela per problematiche legate a fallimenti, insolvenze ecc. Proporre alla clientela la garanzia di questo tipo di Fondo è un valore aggiunto ed è la chiave per spiegare al consumatore qual è il vero mestiere del tour operator che va scelto non tanto per il prezzo “ accattivante” ma per l’assistenza e i servizi che offre al cliente e per il valore del prodotto. Il prezzo attraente e prodotti standard vengono offerti dalle OTA attraverso il fai da te. Qui si parla di affidabilità e responsabilità.
Non sarebbe stato più logico lavorare tutti insieme (to, adv, network) per elaborare un unico Fondo dando spazio alle varie sfumature ed esigenze?
Mettere insieme tante teste non è facile, non è stato neanche facile mettere insieme le teste in Astoi. Nella elaborazione del Fondo, che ha richiesto molto tempo, ci sono stati dei contatti con altre associazioni, ma alla resa dei conti le attività di ogni categoria sono risultate molto diverse ed è stato preferibile lavorare per un Fondo mirato che coprisse tutti i nostri soci. Siamo riusciti anche a perfezionare il tutto in tempi brevissimi grazie al nostro buon rapporto con le Prefetture che devono dare il loro assenso.
Come dire, anzi sottolineare, ancora al mercato, alla clientela attiva e/o potenziale, il vero ruolo del tour operator? Ci sono azioni in programma?
Quello che noi offriamo e realizziamo a beneficio del cliente (prodotto di valore, assistenza in aeroporto, vicinanza, affidabilità e assunzione di responsabilità, impegno etico) dovrebbe essere un messaggio offerto dagli stessi agenti di viaggi ai propri clienti spiegando che con il fai da te si può trovare solo una buona offerta non un viaggio adatto a loro. Per rafforzare questo messaggio, non appena il valore del Fondo crescerà , potremo realizzare una campagna pro Fondo (permessa proprio dalla natura del Fondo) che comprenderà anche questi concetti.
TTG Incontri: una volta Astoi deteneva un’area brandizzata a disposizione dei soci. Dopo l’assenza del 2015 e le varie polemiche a seguire, cosa succede quest’anno?
Non crediamo più al format fiere, così come si presentano oggi non hanno senso, il mondo è cambiato, queste soluzioni risalgono agli 80/90 ,primi del 2000. C’è necessità di qualcosa di diverso dove il business sia al centro e torni protagonista. Partecipare a una fiera comporta forti investimenti e non è più tempo di ritrovarsi per salutarsi , baciarsi e bere caffè, dare un bel look allo stand o realizzare un evento perché altrimenti tutti dicono che non hai soldi…. Oggi gli operatori hanno in mano altri strumenti per raggiungere il trade come i Road show o visite dirette agli agenti. Questa relativa alle fiere è una scelta del Direttivo Astoi e riguarda l’associazione, poi aziendalmente ognuno è libero di fare come meglio crede.
Incoming e Titolo V….
L’incoming è una brutta bestia, tutti ne parlano ma non esiste come industria e strategia. Aspettiamo da anni una piattaforma tecnologica e il Piano triennale partorito da poco non presenta novità rilevanti, è un copia incolla dei precedenti. Si parla delle stesse cose ma poco sul chi deve fare cosa. Rimane comunque valido il mio pensiero espresso più volte al presidente Montezemolo che lamenta la mancanza di un grande Tour Operator Incoming. Non è questo il problema, e non esiste in nessun Paese al mondo un grande Tour Operator Incoming a causa delle caratteristiche dell’attività specifica. Ed è un male offendere gli attori che da anni operano nel turismo organizzato. Auspico l’organizzazione di un tavolo di lavoro tra i principali attori del turismo dal quale possano scaturire, a seguito di un’attenta analisi, nuove strategie per riportare l’Italia alla posizione di vertice tra i Paesi più visitati al mondo. Per quanto riguarda il Titolo V non voglio fare politica (Referendum) ma sono favorevole alla cancellazione di questa norma per dare centralità alle politiche turistiche.