"Un'anomalia italiana che andava risolta". Così è stato presentato a Milano il nuovo Fondo di Garanzia firmato Astoi Confindustria Viaggi nel convegno organizzato da ASTOI in collaborazione con il Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi. Evento sponsorizzato da TTL Take The Lead - LTO S.r.l e da Sogetras, con il patrocinio di E.B.I.T., Ente Bilaterale dell’Industria Turistica. Il Fondo di Garanzia mette finalmente l'Italia in linea con la normativa di altri paesi europei. Dopo sei mesi di lavoro e a 20 giorni dalla entrata in vigore, Luca Battifora presidente uscente dell’associazione dei tour operator aderente a Confindustria (neo presidente Nardo Filippetti, Eden Viaggi, eletto il giorno stesso del convegno), ha raccontato come cambia il mondo delle garanzie di viaggio di fronte a una platea di imprenditori e alle istituzioni: in prima fila Dorina Bianchi, sottosegretario del Mibact, e Claudio Taffuri a capo dell'Unità di Crisi del Mae. “Più garanzie per i consumatori ma anche per gli imprenditori che operano nel settore, il Fondo è importante per la nostra industria - ha detto Battifora. Grande apertura è arrivata da parte del Governo che si è detto "sempre disponibile a un dialogo con gli imprenditori del settore - come ha sottolineato Bianchi. Il Fondo di Garanzia è uno strumento di diritto privato per i soci Astoi (in via di costituzione a fine giugno l'associazione che lo gestirà), operativo dal 1 luglio. Un Fondo con risorse basate su una quota contributiva data dai soci Astoi e proporzionale al numero di passeggeri annui movimentati e alla portata dei tour operator. Grazie a questo strumento, gestito in piena autonomia dagli operatori e quindi con tempistiche più agili, sarà possibile coprire spese di cancellazione, rientri ed emergenze relative ai pacchetti viaggio acquistati dagli operatori. Si tratta, inoltre, di uno strumento che godrà del riconoscimento del Ministero competente, ossia il Mibact. “Il mondo è cambiato e così la geografia del viaggio, il Fondo risponde meglio alle consuete garanzie che davamo ai viaggiatori e alla necessità di proteggere il nostro settore e il lavoro di tanti operatori - ha spiegato ancora Battifora. Il Fondo sarà valido per i contratti stipulati a partire dal 1 luglio (non quindi le partenze). La gestione del rientro viaggiatori è invece affidata a una centrale operativa, composta da tre compagnie assicurative che i soci sceglieranno e cioè Europe Assistance, Allianz e Axa. Nella nuova normativa generale restano ancora alcuni nodi che riguardano le agenzie di viaggio, soprattutto quando loro stesse sono nella veste di organizzatori di viaggio: “E’ necessario definire meglio soprattutto i termini assicurativi nelle distinte attività di distribuzione e organizzazione che le agenzie realizzano- ha puntualizzato Gian Paolo Vairo, ad di Welcome Travel, che ha fatto appello al Governo per chiarire proprio alcuni passaggi della normativa attuale. Della stessa opinione anche Franco Gattinoni, presidente del gruppo Gattinoni, che vorrebbe un fondo ad hoc per le esigenze delle agenzie. astoi.it
Biennio Battifora, l’esigenza di risposte concrete
Il biennio di Presidenza Astoi di Luca Battifora si è concluso lasciando al settore questa importante eredità “fornendo una risposta concreta a questa importante sfida”. “E’ da settembre 2015 – le parole di Battifora - che abbiamo cominciato a lavorare intensamente alla soluzione di un problema spinoso, di non facile approccio perché privo di precedenti in Italia, come è la costruzione di un Fondo di Garanzia privato per i tour operator, considerando anche che il mercato non offre prodotti consoni al nostro comparto, né assicurativi e né bancari. La proroga richiesta da noi dell'obbligo di dotarsi di tali coperture, facendo slittare l'adempimento dal 1 gennaio al 30 giugno 2016 è servita proprio a concludere questo lavoro. E’ un dato oggettivo che di fronte alle nuove normative europee che riguardano il comparto, sempre più stringenti, esistono solo due strade: o subirle o affrontarle. Esercitare oggi l'attività di tour operating significa dare vita ad azioni concrete che diano garanzie ai clienti, ai fornitori e al mercato. La salvaguardia del “patrimonio” di italiani che si rivolgono al circuito del turismo organizzato, rappresentato da agenzie e tour operator (11 milioni) è il primo obiettivo e ASTOI ritiene imprescindibile proprio dotarsi degli strumenti che la legge richiede per la tutela del bene più prezioso per ogni azienda: i propri clienti. Per molto tempo le istituzioni hanno considerato il mercato dell'outgoing letteralmente un "esportatore di valuta", ma oggi, anche grazie ai rapporti che ASTOI ha intessuto, basati sulla sinergia e sul confronto reciproco, abbiamo consolidato un costruttivo dialogo col Mibact e con il Ministero degli Esteri, per noi primari interlocutori”.
Fondo, cosa succede all’estero
L’avvocato Silvia Romanelli, dello studio Bonelli Erede, ha illustrato la situazione Fondo degli altri paesi europei dove strumenti privati sono stati avviati da tempo. Dal Belgio, che applica una tassa calcolata in percentuale sul fatturato per gli operatori che devono versare al Fondo, alla Danimarca, il Paese precursore, che ha costituito lo strumento di garanzia già nel 1979, anticipando la normativa europea. In Francia esiste un'Associazione, alla quale aderiscono gli operatori, che gestisce un Fondo, mentre nei Paesi Bassi c'è una Fondazione. In Irlanda, invece, c'è l'obbligo di prestare una cauzione. La normativa del Regno Unito è, oggettivamente, la più sofisticata ed è quella a cui si è ispirato il modello ASTOI: è richiesta una licenza (Atol) per gli organizzatori, rilasciata solo a chi presta una cauzione presso l'Autorità per l'aviazione civile. In UK c'è uno strumento finanziario, costituito nella forma di "trust", alimentato dagli operatori che hanno ottenuto la licenza. “Varie forme ma un solo fine: il consumatore non deve restare scoperto, come sancisce la Corte di Giustizia Europea. Per questo, i vari Stati membri non solo debbono esercitare un'azione di vigilanza e controllo ma, in alcuni casi, intervengono con una garanzia pubblica quando gli strumenti privati non sono in grado di far fronte alla copertura”.