Vedrà la luce entro il mese di giugno 2017 con la stipula dell’atto costitutivo e raggiungerà la piena operatività nel 2018, ma le fondamenta sono ormai solide. Dopo tante parole, il Convention Bureau di Roma e del Lazio può ora considerarsi realtà grazie all’impegno di Confesercenti, Federalberghi – Confcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria. Un progetto concreto per sostenere la ripresa della Capitale nel segmento congressuale che, se rapportato ai competitors europei, appare deficitario: Roma nel 2016 si è classificata al ventesimo posto, lontana da Parigi, Vienna, Barcellona, e Berlino perdendo 2 miliardi di dollari di spesa congressuale in 10 anni con una crescita del numero di eventi dal 2016 al 2015 pari al 45% contro il 71,30% delle principali capitali d’Europa. “Vogliamo favorire nuovi investimenti nel turismo – le parole di Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo – e rilanciare l’immagine di Roma attraverso il lavoro congiunto delle istitutizione, delle associazioni di categoria e dei player di mercato. Il comparto congressuale – prosegue Battisti – garantisce alla città di destagionalizzare le presenze, di creare nuovi posti di lavoro e di valorizzare aree urbane spesso fuori dai circuiti turistici”. Il turismo congressuale rappresenta infatti una delle componenti a maggior valore aggiunto nella filiera turistica: la spesa media giornaliera per congressista è di 652 $ (ICCA 2016) e la permanenza media è di 3,67 giorni ed il nuovo progetto, che nasce e si svilupperà con fondi privati, garantirebbe a Roma Capitale di avvicinarsi ulteriormente alle sue concorrenti, mettendo in campo un’offerta coordinata ed un ricco programmma di promozione e comunicazione: “Una sinergia tra pubblico e privato – commenta Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi – ci consentirà di promuovere il prodotto Mice di Roma e del Lazio sia in Italia ma soprattutto all’estero. Il Convention Bureau si occuperà del marketing della destinazione sui mercati internazionali e del coordinamento dei vari player dell’offerta, inoltre – prosegue Palmucci – farà da raccordo con le istituzioni locali e territoriali con programmi di formazione ed aggiormanento degli operatori locali”. L’obiettivo dichiarato è di riportare Roma nella top ten del turismo congressuale nei prossimi anni, facendo leva sulla pluralità di offerta che nessun altro territorio può vantare come dimostrano i 5,6 miliardi di spesa in arrivi stranieri nel 2016. “Una straordinaria opportunità” come l’ha definita Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega al Turismo che ha sottolineato come sia necessario “costruire ambiti comuni di lavoro per recuperare il ritardo accumulato rispetto ad altre grandi città europee ed essere competitivi”.