L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.it), specializzato in percorsi culturali di scoperta con accompagnatore qualificato in tutto il mondo, propone un itinerario di 14 giorni dedicato alla scoperta dei misconosciuti capolavori storici, artistici e culturali dell’India del centro-sud, in particolare nello stato del Karnataka. Uniche partenze di gruppo con voli di linea Lufthansa da varie città italiane via Francoforte il 23 ottobre 2017 e il 5 febbraio 2018, pernottamenti con mezza pensione in hotel a 3 e 4 stelle, accompagnatore dall’Italia, quote da 3.200,00 euro in doppia tutto compreso.
Andhra Pradesh e Karnataka sono due vasti e popolosi stati confinanti dell’India centro-meridionale, affacciati rispettivamente sul golfo del Bengala il primo e sul Mare Arabico il secondo, uniti però al centro dal grande altopiano semidesertico del Deccan, comune ad entrambi, rilievo che occupa gran parte del tratto inferiore della penisola indiana. Due territori spesso ingiustamente trascurati dal turismo di massa a favore delle più rinomate località settentrionali, ma che al visitatore colto e curioso possono riservare piacevoli sorprese, soprattutto dal punto di vista artistico e architettonico. Infatti se nel nord il periodo di massimo splendore dell’arte sacra induista termina nel XIII sec. con la conquista musulmana, portatrice tra le tante cose anche di diversi canoni estetici e costruttivi, nel sud la più tarda e meno incisiva presenza islamica consentirà la sopravvivenza della cultura dravidica originaria, permettendo di innalzare templi induisti fin quasi ai giorni nostri. Inoltre l’incontro sullo stesso territorio di due differenti culture contribuisce a produrre uno stile sincretico sintetizzato nell’architettura indo-islamica, o stile del Sud, con l’introduzione nell’arte indù di novità edili come la cupola autoportante, la copertura a volta e l’arco ogivale, elementi capaci di dare vita a soluzioni spaziali nuove e originali, commistione di due differenti concezioni di intendere lo spazio. Occorre tener presente al riguardo che l’arte indiana costituisce un’espressione fondamentalmente religiosa, con intense connessioni con i simbolismi filosofici, veicolo di purificazione e di ascesa mistica. L’Andhra Pradesh, uno degli stati più ampi (appena più piccolo dell’Italia) e ricco di risorse minerarie pur se assai povero e poco sviluppato per la scarsa fertilità del terreno povero d’acqua, presenta un coacervo di etnie, lingue e religioni, così come complessa risulta la sua storia, in perenne conflitto tra induisti e musulmani. In compenso l’ultima dinastia, regnante fino all’Indipendenza nel 1948, era tra le più facoltose del mondo grazie alla presenza di giacimenti di diamanti tra i più puri del pianeta: il maggiore di questi, ora conservato nel tesoro della corona britannica, pesava in origine 700 carati. Il Karnataka invece, grande 2/3 dell’Italia, grazie all’abbondanza idrica è una terra assai fertile, grande produttrice di spezie e di sandalo; la sua capitale Bangalore costituisce uno dei maggiori poli tecnologici e di ricerca scientifica avanzata del paese. In compenso a Badami nel VI sec. vennero eretti alcuni dei più antichi templi induisti indiani, presi poi a modello per tutta l’architettura templare del Sud.