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![]() VALLE D'AOSTA: SETTE ANIME, UN GRANDE CUORE
La Valle d’Aosta è come uno scrigno magico: quando scopri la bellezza che contiene, non potrai più resisterle. Un fazzoletto di terra di 3.260 km² dove l’elemento umano e la natura convivono armoniosamente.
Quando il sole scalda un paesaggio sempre più verdeggiante e i “quattro giganti delle Alpi” offrono refrigerio durante le giornate più calde, la Vallée scopre tutte le sue carte, raccontandosi attraverso una serie di itinerari alla scoperta del gusto, della cultura, della natura, dello sport, del tempo libero, degli eventi e delle tradizioni locali. Sono proprio i luoghi e le esperienze che il territorio regala che fanno emergere l’energia e l’autenticità di questa regione, all’insegna di una vacanza unica e ricca di emozioni.
Il risveglio della natura
Quando la neve si scioglie al primo caldo stagionale, gli incantevoli paesaggi innevati si risvegliano per dipingere un nuovo quadro, con una prospettiva tutta da scoprire. Nuovi orizzonti e nuovi panorami tra grandi parchi, riserve naturali e meravigliosi luoghi raggiungibili solo con l’arrivo della bella stagione.
Nell’estate 2018 è stato avviato un importante progetto, il Cammino Balteo: si tratta di un itinerario ad anello di quasi 350 Km, percorribile in entrambi i sensi. Un viaggio nella cultura e nella storia attraverso un territorio punteggiato da antichi borghi e imponenti castelli, immerso in un variegato paesaggio che alterna boschi e pascoli ad orti e vigneti.
Il tracciato si sviluppa nel fondovalle e sui versanti di media quota con un’altitudine compresa tra i 500 e i 1900 metri s.l.m., praticabile quindi per buona parte dell’anno.
Il Cammino si articola in 23 tappe di circa 4-6 ore ciascuna che possono anche essere percorse in più riprese o, eventualmente, interrotte usando il trasporto pubblico. Ogni tappa è un invito alla scoperta, muovendosi a piedi lungo sentieri ma anche su strade sterrate e tratti asfaltati, attraverso villaggi e siti di interesse culturale e naturalistico.
Una proposta per tutti, adatta agli sportivi ma anche a chi vuole camminare senza fretta, lasciandosi tentare dalle molteplici opportunità che invitano alla sosta. Rilassarsi nella natura, gustare i prodotti locali, visitare siti archeologici, chiese e musei: il Cammino Balteo è un diario di viaggio da scrivere passo dopo passo.
Immersi nell’area turistica del Gran Paradiso, 70.000 ettari di territorio di alta montagna regalano un viaggio attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano, istituito nel 1922. Pascoli alpini, vette imponenti e boschi rigogliosi: questo e molto da scoprire tra gli 800 metri di fondovalle e i 4.061 metri del Gran Paradiso, che accolgono tra le loro bellezze animali di diverse specie. Simbolo del Parco è infatti lo stambecco, specie protetta per volontà del re Vittorio Emanuele II che volle salvarlo dall’estinzione. Durante la stagione più calda non è raro incontrare anche le marmotte, grandi scavatrici di gallerie, e camosci. Alzando gli occhi al cielo, è anche possibile osservare nel loro volo diurno le meravigliose aquile reali e il gipeto, grande avvoltoio tornato tra le Alpi grazie ad un progetto internazionale.
![]() Il Parco Naturale del Mont Avic segna i confini e custodisce un patrimonio naturalistico incontaminato, solo parzialmente modificato dalla presenza dell’uomo. Foreste di pino uncinato, larice e faggio si estendono tra formazioni geologiche e decine di specchi d’acqua. Dichiarato Sito di importanza comunitaria e Zona di protezione speciale nell’ambito di Natura 2000 – progetto che tutela la biodiversità in Europa – il Parco si trova nell’area turistica della Valle Centrale e Mont Avic che comprende anche altri angoli panoramici meravigliosi. Tra questi, la Riserva Naturale del Mont Mars che, nella parte bassa della Valle del Lys, incanta con la presenza di laghi alpini raggiungibili con escursioni giornaliere di media difficoltà. Tra rocce, pascoli, foreste di larici e fiori che sbocciano al primo sole, la riserva ospita varie specie di animali come il camoscio, la marmotta e la lepre variabile.
Più in là, le valli del Gran San Bernardo sono perfette per godere di panorami suggestivi e selvaggi: qui in ogni angolo si respira vita di montagna, che ad ogni stagione cambia volto per essere sempre incantevole. Basta raggiungere Bionaz, per ammirare le acque color smeraldo del lago di Place Moulin e le bellezze naturali circostanti: rocce scoscese, cascate d’acqua, distese di prati e boschi per raggiungere in poco più di un’ora, lungo un percorso pianeggiante, l’alpeggio di Prarayer e l’omonimo rifugio, dove godere di piacevoli momenti di sosta. Con l’inverno alle spalle e lo scioglimento delle nevi, l’area del Gran San Bernardo dischiude i suoi segreti e conduce alla scoperta di luoghi non raggiungibili durante la stagione più fredda. Il colle del Gran San Bernardo – un tempo raggiungibile attraverso un cammino realizzato all’epoca dell’Impero Romano e poi percorso nel medioevo dai pellegrini della Via Francigena – è noto per i cani del San Bernardo che dal 1800 sono ufficialmente la razza allevata dai canonici dell’Ospizio del Colle, ma anche per la vista mozzafiato che offre a chi decide di avventurarsi durante l’estate in escursioni di varia difficoltà. Un piccolo lago, che si mantiene gelato fino a primavera inoltrata, e la vista sulle cime circostanti impreziosiscono la stagione più calda.
Il Monte Cervino, perfetto nella sua forma piramidale ed isolato rispetto alle vette circostanti, dalla sua altezza di più di 4.470 metri rappresenta perfettamente l’intera area turistica omonima che racchiude una serie infinita di paesaggi. Boschi di conifere e valli verdeggianti sono lo spettacolo dell’estate appena arrivata, che si posa sulla valle di Valtournenche da dove partono alcune delle escursioni più interessanti. Basta poco per incamminarsi infatti verso l’orrido “Gouffres de Busserailles” – scavato nella montagna dalla forza delle acqua del Marmore, spettacolo di una natura incontaminata e testimone di epoche in cui l’acqua e i ghiacciai del Cervino invadevano la vallata. A pochi minuti in auto dal centro di Breuil-Cervinia, il lago blu è un luogo da cartolina per cogliere la poesia del riflesso del Cervino nelle sue limpide acque.
Lungo il confine con la Svizzera, l’area del Monte Rosa si estende dal Colle del Teodulo al Passo di Monte Moro in Valle Anzasca e ospita nel suo vastissimo territorio una incantevole riserva naturale. Il Lago di Villa – a Challand-Saint-Victor nella Val d’Ayas – ricorda le nature morte del ‘600, con i colori contrastanti dell’ambiente palustre e della circostante vegetazione arida: molto rare nella regione, le ninfee bianche e il poligono anfibio crescono nel lago in modo spontaneo, accanto al rospo comune che qui trova il suo habitat naturale. Poco distante, i ghiacciai hanno permesso la formazione di incantevoli laghi che arricchiscono il paesaggio divenendo, durante la stagione estiva, mete di escursioni e itinerari naturalistici.
Da Saint-Jacques, sempre nella Val d’Ayas, un’escursione a piedi di un paio di ore conduce al Lago Blu di Verra che, con le sue acque turchesi, è una meta estiva molto apprezzata. Il cammino per raggiungere il lago è, infatti, alla portata di tutti purché sufficientemente allenati a superare il dislivello che supera di poco i 500 metri. Lungo il tracciato si incontrano le frazioni di Fiery e si attraversa il Pian di Verra Inferiore, da cui è possibile godere di un bel panorama sulla parte occidentale del massiccio del Rosa, dai Breithorn al Castore.
A Gressoney-Saint-Jean il lago Gover, circondato da pini e abeti antichissimi, offre una vista meravigliosa sulla catena del Monte Rosa ed è facilmente raggiungibile percorrendo la cosiddetta “Passeggiata della Regina”. É noto, infatti, che la Regina Margherita di Savoia amasse passeggiare dal Castello Savoia – sua dimora estiva – per immergersi in un sentiero immerso tra bellissimi boschi e l’incantevole vegetazione.
![]() Nell’area del Monte Bianco, Il Tetto d’Europa, si può accedere ai ghiacciai perenni che fanno da sfondo alle valli e alle acque che riflettono i raggi del sole. É qui infatti che l’acqua si mostra in tutte le sue forme: dalle cascate del Rutor, raggiungibili a piedi da La Joux, frazione di La Thuile, a quella di Lenteney a La Salle, visibile dalla strada statale, fino all'Orrido di Pré-Saint-Didier, dove una passerella panoramica consente di apprezzare la profonda gola rocciosa dove scorre impetuosa la Dora di Verney oltre ad una splendida veduta del Monte Bianco (4.807 m).
Un capolavoro ingegneristico, di cui si fregia l’intera Valle, è la spettacolare funivia Skyway Monte Bianco, che porta da Courmayeur a Punta Helbronner (3.466m). All’arrivo, un’ampia terrazza panoramica circolare, di 14 metri di diametro, regala una straordinaria vista a 360 gradi su buona parte dei "quattromila" delle Alpi Occidentali: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e il Grand Combin.
La Riserva Naturale del Marais comprende un breve tratto della Dora Baltea compreso tra i comuni di La Salle e Morgex e la relativa piana alluvionale. Con la tipica vegetazione degli ambienti ricchi di acqua, la riserva prospera di salici e pioppi, ove nidificano alcuni uccelli migratori come il germano reale e la cannaiola verdognola. Una decina di rifugi alpini, nelle valli disposte ai piedi del massiccio del Monte Bianco, le magnifiche Val Ferret e Val Veny, sono raggiunti da percorsi escursionistici di varia difficoltà: il paesaggio alpino di queste valli costituisce una risorsa di inestimabile valore ambientale e naturalistico. Da segnalare, i laghi ai piedi del ghiacciaio del Miage e il Lago Chécrouit nella Val Veny. Da La Thuile, solo in estate è possibile arrivare in auto fino al colle del Piccolo San Bernardo dove, a 2.170 metri di quota, oltre a diverse testimonianze archeologiche, si può visitare il giardino botanico alpino Chanousia che vede il suo periodo di maggior fioritura dalla fine di luglio a metà settembre.
L’area di Aosta e dintorni non è solo storia e cultura, ma anche territorio di grandi bellezze naturali. I laghi di Chamolé, di Arbolle o delle Laures, insieme con alcune tra le più emozionanti Riserve Naturali come Tsatelet, accompagnano le giornate più calde della stagione che rende ben visibili il Monte Bianco, il Gran Paradiso, il Cervino e il Monte Rosa. Tra i luoghi da segnalare, la Riserva Les Iles di Brissogne che si estende per oltre 35 ettari ed ospita due laghi di cava: si tratta del più importante sito regionale di sosta e di alimentazione per l’avifauna migratrice, tra i quali l’Airone bianco, l’Airone rosso, la Garzetta e molte altre specie di anatidi.
Uno sguardo sulla preistoria
Aosta non è solo un luogo ricco di testimonianze della storia romana e medievale: il percorso di visita dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans inizia con un viaggio temporale che parte dai giorni nostri ed arriva fino alla preistoria. Infatti, attraverso l’indagine archeologica condotta su questo sito, portato alla luce nel 1969, è oggi possibile seguirne l’intera evoluzione a partire dalla fine del V millennio avanti Cristo.
Il termine “area megalitica”, è stato utilizzato per definire sinteticamente questo ritrovamento archeologico che, all’inizio dell’Età del Rame (3000-1900 a.C.), era un santuario all’aperto in cui oggetto di culto erano dapprima una serie di pali lignei, disposti con un particolare allineamento, e, in periodi successivi, delle stele di pietra riproducenti la figura umana. Più tardi l’area fu utilizzata con funzione funeraria, con l’innalzamento di imponenti monumenti funebri costruiti con grandi pietre, “megaliti” appunto, tra i quali risalta il grande dolmen su piattaforma triangolare (conosciuto come “Tomba 2”).
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