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Austria: l'arte della (riscoperta)
Lasciarsi incantare da una melodia che ti torna sempre in mente, passare in leggerezza dal barocco al modernismo, incontrare Mozart e Klimt per arrivare all’arte digitale, seguire fiumi e ascendere cime vertiginose per scoprire panorami impagabili, accorgersi che oltre a quanto ci si aspetta c’è molto di più. Ecco le sensazioni che un viaggio nelle città austriache può offrire.
Vienna: metropoli di musica e modernismo
Avreste mai pensato che numerosi sciami di api sono di casa sui tetti di Vienna? In città trovano condizioni ideali per vivere: fiori, cespugli, alberi e prati dei parchi, balconi e tetti verdeggianti, ma anche aiuole di urban gardening garantiscono loro un nutrimento vario e costante, grazie ai diversi periodi di fioritura. Le api viennesi si fanno vanto di vivere in luoghi molto prestigiosi, come ad esempio sui tetti dell'Opera di Stato, del Palazzo della Secessione, e del Kunsthistorisches Museum. Sono i luoghi emblematici di una città che per qualità di vita è ai vertici delle classifiche internazionali.
Musica! Ludwig van Beethoven (1770-1827) giunse a Vienna all'età di 22 anni. Per il genio della musica, del quale nel 2020 ricorre il 250esimo anniversario della nascita, Vienna fu il luogo di vita e di ispirazione. Oggi, come 250 anni fa, Vienna continua a essere la città della musica per eccellenza, con una grande tradizione classica arricchita di nuovi impulsi. Il patrimonio musicale si manifesta a tutti i livelli: nella formazione, nei grandi teatri lirici e sale da concerto, negli eccellenti interpreti e orchestre, nei numerosi musei e nei luoghi commemorativi dedicati alla musica e ai suoi maestri, nell’ampio ventaglio di servizi per chi la musica la fa di professione.
Sono più di 100 aziende produttrici di strumenti musicali, fra cui la manifattura di pianoforti Bösendorfer che realizza artigianalmente ogni anno 300 strumenti dal suono inconfondibile. Noti compositori hollywoodiani come Hans Zimmer (“Il re leone”, “Il gladiatore”) registrano la loro musica alla Synchron Stage Vienna, uno dei maggiori studi internazionali per produzioni di colonne sonore e orchestrali. La Vienna Symphonic Library è specializzata nello sviluppo di software musicale e di banche dati acustiche per compositori. Tra gli utenti troviamo Beyoncé, Herbie Hancock e Lenny Kravitz.
Modernismo! Vienna, che nel 1910 contava due milioni di abitanti (100.000 più di quanti ne conti oggi) a inizio’900 diventò un centro intellettuale e artistico europeo. In questo “biotopo” di creatività artisti come Klimt, Schiele, Wagner e Moser toccarono i vertici. I ritratti femminili di Gustav Klimt, gli impietosi autoritratti di Egon Schiele, le idee di Otto Wagner sulla moderna metropoli, gli oggetti di design di Koloman Moser, la psicanalisi di Sigmund Freud, la musica dodecafonica di Arnold Schönberg, le sinfonie di Gustav Mahler, il “Tractatus logico-philosophicus” di Ludwig Wittgenstein e i paesaggi dell’anima dello scrittore Arthur Schnitzler sono soltanto alcune delle più importanti conquiste dell’epoca. Ovunque nasceva qualcosa di nuovo e determinante per il futuro. Nei caffè della città, letterati come Karl Kraus e Peter Altenberg discorrevano con altri intellettuali e artisti. Architetti, tra cui Adolf Loos, Josef Hoffmann e Joseph Maria Olbrich progettarono edifici di assoluta originalità.
Arte! Vienna, un tempo Capitale dell'impero asburgico, ha una ricchissima tradizione artistica. Al Kunsthistorisches Museum, al Belvedere, all'Albertina, al Museo Leopold e in altri grandi prestigiosi musei si possono ammirare capolavori realizzati nel corso dei secoli. Da tempo ormai i grandi musei sono attivi anche nell’ambito dell'arte contemporanea.
Difficile non emozionarsi davanti a capolavori della Kunstkammer del Kunsthistorisches Museum: Oltre 2000 gli oggetti fragili e preziosissimi, collezionati dagli Asburgo per secoli formano uno dei più importanti gabinetti dell'arte e delle curiosità al mondo. E agli ori di Klimt nel “Bacio” e nel Fregio di Beethoven, esposti rispettivamente nel Museo del Belvedere e al Palazzo della Secessione.
![]() Linz: laboratorio del futuro
Linz, capoluogo della regione dell’Alta Austria, è la terza città dell’Austria per numero di abitanti, dopo Vienna e Graz. A lungo considerata soprattutto come polo industriale, nel 2009 è stata scelta come Capitale Europea della cultura, riconvertendola a centro culturale effervescente, creativo e innovativo. Dal 2014 Linz è membro della rete delle UNESCO Creative Cities come City of Media Arts, sottolineando la vocazione a centro internazionale di arti mediatiche e tecniche digitali. Vi si tengono ogni anno il Festival Ars Eletronica e il Prix Ars Electronica, appuntamenti d’eccellenza del settore. L’Ars Electronica Center e Futurelab sono importanti poli di innovazione di ricerca a livello nazionale.
Un illustre cittadino del passato fu Giovanni Keplero, che risiedette alcuni anni nella città, e nel 1618 vi scoprì le tre leggi del movimento dei pianeti. Un altro famoso cittadino fu Anton Bruckner, che trascorse gli anni tra il 1855 e il 1868 lavorando come compositore e organista. Linz è famosa anche per il dolce Linzer Torte: la prima ricetta risale al 1653.
Proiettata verso il futuro e aperta al mondo, Linz è una città che seduce e sorprende. E’ piacevole passeggiare nel centro storico, rivitalizzato negli ultimi anni, fra case antiche, boutique, bistrot e locali vivaci. Il Danubio, che attraversa la città, è una fonte di energia sia per gli abitanti che per i visitatori. Chi cerca un bel panorama, prende il treno ad aderenza più ripido del mondo per salire sul monte Pöstlingberg.
Dal punto di vista culturale, la diversità e la vocazione per il futuro di Linz si riflettono nei musei: lo Stahlwelt voestalpine trasforma gli impianti industriali della città in molteplici scoperte, il Lentos Kunstmuseum presenta la sua collezione contemporanea e l’OÖ Kulturquartier reinventa ogni anno dei percorsi di scoperta sui tetti del centro. Per un'esperienza futuristica, si visita l'Ars Electronica Center, dove si parla di intelligenza artificiale all'interfaccia tra arte, tecnologia e persone. Fuori, è un involucro in vetro firmato dallo studio viennese Treusch Architecture, con 38.500 LED che di notte si accendono e cambiano seguendo i comandi di un qualsiasi lettore MP3 di un laptop o uno smartphone. Dentro, si capisce perché è detto museo del futuro: 6.500 metri quadrati sono dedicati alla scoperta e alla sperimentazione. Qui si possono sperimentare attività innovative, come controllare un robot, individuare il proprio DNA, viaggiare nel tempo.
Le rive del Danubio sono luogo di relax e di cultura: nella bella stagione di giorno gli spazi verdi e i locali invitano a una sosta, di notte le futuristiche facciate illuminate dei musei lasciano gli spettatori a bocca aperta. Nel porto industriale, è possibile ammirare un progetto artistico di altro genere: il «Mural Harbor», la più grande galleria europea di graffiti e murales con oltre 100 opere realizzate lungo il bacino portuale.
Salisburgo: salotto barocco
Stretta tra la Salzach, il fiume che l’attraversa, l’irta falesia del monte Mönchsberg e i pendii del Festungsberg e del Kapuzinerberg, Salisburgo è un concentrato di vie medioevali, edifici barocchi e interessanti tocchi di contemporaneità. Una bellezza singolare, creata nel passato dalla solida base economica data dai giacimenti di sale, metallo e pietre preziose e dal regno assolutistico dei principi arcivescovi.
La storia della città inizia nel 696, anno in cui il suo nome si lega a quella del suo prodotto: il sale. Ma è solo dieci secoli più tardi che si trasforma nel gioiello barocco voluto dai principi vescovi. Furono chiamati a crearlo grandi architetti, fra cui molti italiani. Un’impronta più contemporanea fu data dal festival, nato nel 1920 grazie al regista Max Reinhardt, al compositore Richard Strauss e allo scrittore Hugo Von Hofmannsthal, che fin dall’inizio attirò un pubblico internazionale di alto livello.
Coco Chanel qui trovò le sue passioni, natura, sport, attività all’aria aperta, eventi culturali e mondani. Perfino l’iconica giacca del tailleur Chanel, la passamaneria e i famosi bottoni dorati, furono ispirati dalle divise degli inservienti di un albergo del Salisburghese.
Negli ultimi decenni la città si è volta al contemporaneo, con l’apertura del Museo d’Arte Moderna la cui architettura lineare crea un dialogo con le pietre del monte Mönchsberg, e con le sculture e le installazioni del “Walk of Modern Art”, disseminati tra vie e piazze del centro.
Da vedere la Fortezza Hohensalzburg, la più grande completamente conservata dell’Europa centrale, le case di Mozart, e il DomQuartier, un percorso museale che riunisce cinque istituzioni in un itinerario di “full’immersion” nell’arte e nell’architettura barocca. Da non tralasciare i palazzi Mirabell e Hellbrunn, con i loro splendidi giardini, ricchi di sculture, fontane, grotte e giochi d’acqua.
Lo shopping si fa nella via centrale Getreidegasse, e nei vicoli nelle piazze adiacenti. Difficile resistere alle tante boutique e botteghe, dove molto si produce ancora in maniera artigianale. Capi d’abbigliamento tradizionali, gioielli, ma anche dolci: i cioccolatini Mozartkugel originali sono fatti a mano con marzapane, nocciole, pistacchio, cioccolato fondente al 60%, secondo la ricetta inventata nel 1890 da Paul Fürst. Sono stati imitati, declinati in tante varianti e venduti in tutto il mondo. I cioccolatini Fürst invece, avvolti elegantemente in blu e argento, sono orgogliosamente rimasti artigianali e venduti solo a Salisburgo.
![]() Innsbruck: capitale alpina
La quinta città dell’Austria per numero di abitanti (dopo Vienna, Graz, Linz e Salisburgo) è alpina, urbana, sportiva, dinamica, aperta al mondo e allo stesso tempo legata alle tradizioni.
Come residenza ufficiale dell'Imperatore asburgico Massimiliano I, la città conobbe un periodo di grande splendore e ricchezza tra il tra il 16° e il 17° secolo. Il punto di partenza per una passeggiata nel centro storico è il Tettuccio d'Oro, simbolo della città; da lì si prosegue a fino al Duomo di San Giacomo, una delle più importanti chiese barocche del Tirolo, passando per il centro culturale di Innsbruck: il Teatro Regionale Tirolese, riconoscibile per la facciata di colore “giallo Asburgo”, e l'imponente fontana Leopold con le sue magnifiche figure in bronzo. Proprio di fronte si trova la Hofburg (palazzo imperiale), risalente al 1500 e rimaneggiato in stile tardo barocco per volere dell’imperatrice Maria Teresa. A due passi sorge la Chiesa Imperiale, famosa per gli "Uomini in Nero", 28 statue nere sovradimensionali di bronzo, che fanno “da guardia” al cenotafio dell’imperatore Massimiliano. Più lontano dal centro storico ma imperdibile per tutti gli appassionati d’arte e di grandissimo fascino è una visita al Museo di Storia dell’Arte del Castello Ambras. Risale all’arciduca Ferdinando II (1529-1595) che fu un vero e proprio mecenate rinascimentale. A lui si deve la magnifica collezione di Ambras, con la Wunderkammer ovvero la Camera dell’Arte e delle Meraviglie. Tornati in centro città, si torna al presente percorrendo la Maria Theresien Strasse, la principale via pedonale. Ovunque ci si trova in città, la skyline delle montagne è sempre presente. Dal centro città in mezz'ora in cima? A Innsbruck è possibile! E non c'è bisogno di portare scarponi da montagna e uno zaino pesante. Con la funivia Nordkettenbahnen, salire sulle vette è un gioco da ragazzi. La cima Hafelekarspitze è raggiungibile in soli 15 minuti a piedi dalla stazione a monte. Presso lo Zoo Alpino si scopre la varietà della fauna alpina.
Innsbruck fu teatro dei giochi olimpici invernali per due volte, nel 1964 e nel 1976. Il trampolino del salto con gli sci del Bergisel fu ricostruito nel 2001 dall’archistar Zaha Hadid e riunisce in modo geniale l’estetica dell’architettura contemporanea con l’utilità dell’impianto sportivo. La vista dall’alto è mozzafiato!
A Innsbruck vivono quasi 30.000 studenti attratti oltre che dalle diverse facoltà universitarie dall’alta qualità della vita e dalle tantissime possibilità di fare sport, ad esempio al centro d'arrampicata, uno dei più grandi e moderni del suo genere in Europa e sulla pista ciclabile lungo il fiume Inn lunga 520 chilometri fino a Passau.
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