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![]() Vacanze in Ticino: un toccasana per l’anima
Il Ticino è un Cantone svizzero dalla personalità singolare. È infatti il solo a trovarsi interamente a sud delle Alpi e ad avere come unica lingua ufficiale l'italiano. La varietà e la qualità delle proposte di soggiorno, la gamma dei prodotti e la qualità dei servizi ne fanno una regione turistica di prim'ordine. Terra di contrasti naturali straordinari ed affascinanti, in Ticino, lungo i 100 km che separano il San Gottardo dal Mendrisiotto, è possibile ammirare l'intera tavolozza dei paesaggi europei lasciandosi incantare dai ghiacciai scintillanti, dalle selvagge vallate alpine, dalle verdi colline dove crescono l'ulivo e la vite e dalla ricca vegetazione subtropicale lacustre dei parchi botanici.
Situato sull'importante asse di transito autostradale e ferroviario del San Gottardo che collega il nord e il sud dell'Europa, il Canton Ticino è facilmente raggiungibile da qualunque città europea in treno, auto o aereo, grazie a collegamenti rapidi e frequenti. Si presenta come una destinazione turistica ospitale e familiare, dove la qualità e l'efficienza sono tipicamente elvetiche e l'atmosfera e la cordialità tutte italiane.
La storia, la cultura, la lingua e i dialetti ticinesi s'intrecciano con quelli delle vicine regioni italiane di confine. Il clima è particolarmente mite, i paesaggi prealpini e lacustri sono caratterizzati dalla vivace varietà dei colori e la vegetazione, specie nelle regioni del Lago Maggiore e del Lago di Lugano, è tipicamente mediterranea. Le regioni dei laghi, le colline che li incorniciano, le borgate che vi si affacciano sono caratterizzate da numerose residenze signorili barocche e neoclassiche e da nuclei primitivi tipicamente lombardi.
La gastronomia ticinese ha saputo attingere dalle cucine lombarda e piemontese, conservando una personalità tutta sua. L'autenticità della cucina locale è ancora presente nei grotti, piccole trattorie e tipici ritrovi popolari che derivano dalle dispense invernali di vino e salumi.
Anche l'arte e l'architettura sono di casa in Ticino, una tradizione culturale tuttora vivissima che vede presenti tanti artisti e architetti di fama mondiale come Mario Botta, Aurelio Galfetti, Luigi Snozzi, Livio Vacchini, Ivano Gianola e altri ancora. Le raccolte d'arte nei musei, le collezioni private, le grandi esposizioni d'arte, le manifestazioni musicali e cinematografiche attestano una vivacità culturale che ha le sue radici nella storia del Ticino.
Anche in caso di maltempo, le possibilità di svago e divertimento non mancano. Lo stabilimento Termali Salini & Spa Lido Locarno e il parco acquatico Splash e SPA Tamaro di Riviera regalano momenti di relax, mentre in Via Nassa, nel centro pedonale di Lugano, troverete negozi di prestigio, musei, bar e ristoranti.
In questo piccolo angolo meridionale di terra svizzera, circondato per più della metà del suo territorio dall’Italia, i ticinesi hanno fatto propri gli aspetti migliori di entrambe le culture: dal sud hanno ereditato il senso dell’ospitalità, la calma e la gioia di vivere, dal nord il senso dell’ordine, l’efficienza e la sicurezza.
Un intero Cantone in un biglietto
Dal massiccio del San Gottardo alle dolci colline del Mendrisiotto. Dalle valli più discoste alle vivaci cittadine che costeggiano i laghi. Con Ticino Ticket ogni turista che pernotta in un albergo, in un ostello o in un campeggio è libero di muoversi liberamente con i mezzi pubblici in tutto i Cantone per l'intera durata del suo soggiorno, beneficiando nel contempo di agevolazioni sugli impianti di risalita, la navigazione e le principali attrattive turistiche. L’iniziativa è nata nel 2017 in concomitanza con l’apertura della galleria di base del San Gottardo che, dalla sua entrata in servizio, ha reso il viaggio di arrivo in Ticino più veloce e comodo, in particolare per gli ospiti provenienti da Oltralpe. Ticino Ticket ha come primo obiettivo quello di promuovere la mobilità sostenibile compiendo un doppio gesto per l’ambiente: diminuire il traffico automobilistico e consolidare il sistema di trasporto pubblico.
La stazione di Bellinzona – Porta del Ticino
L’11 dicembre 2016 la nuova galleria di base del San Gottardo è entrata ufficialmente in funzione. Per questa occasione, la FFS ha investito anche nell’ampliamento e ristrutturazione della stazione di Bellinzona, che a seguito dell’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo accoglie i viaggiatori sotto una nuova veste di modernità con un’ampia offerta di negozi per lo shopping e nuovi punti di ristorazione, diventando così simbolicamente la “porta del Ticino”. Oltre a una stazione di noleggio Europcar, i turisti possono beneficiare di un centro informazioni e accoglienza turistica. Di particolare interesse è il nuovo City Bistrò della stazione ideato dall’interior designer ticinese Carlo Rampazzi. L’architetto è riuscito a interpretare con fantasia il tema del viaggio in treno ponendo sul soffitto un’appariscente nuvola, mentre gli elementi di colore grigio sul pavimento e sul bancone richiamano ai binari. Il Bistrò ha cinquanta posti a sedere all’interno e altri venti posti all'esterno, sul piazzale della stazione. L’offerta del Bistrò di piatti caldi e freddi punta sull’utilizzo di prodotti regionali e di stagione, secondo la filosofia del “chilometro zero”. Nelle vetrine sono in vendita vini e specialità della regione, come idee regalo o pensierino da portare a casa. www.portadelticino.ch
La stazione di Lugano – La terrazza del Ticino
In occasione dell’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo, la FFS ha investito anche nell’espansione e ristrutturazione delle stazioni di Bellinzona e di Lugano. All’apertura della nuova stazione di Bellinzona, la “Porta del Ticino” tenutasi il 14 ottobre, è seguita quella della nuova stazione ristrutturata di Lugano che oggi può vantare un ampio atrio centrale della stazione, un atrio dedicato a negozi e tavole calde e una nuova stazione della funicolare. La Funicolare Lugano Stazione, risalente al 1886, è molto apprezzata e collega ancora di fatto la stazione di Lugano con il centro della città. Tutte le strutture della funicolare sono state revisionate completamente nel corso degli ultimi due anni. In quanto importante snodo dei trasporti sulle rive del Lago di Lugano, la stazione di Lugano ha preso il nome simbolico di “Terrazza del Ticino”. www.ffs.ch
![]() I Tesori del Grotto
La necessità è la madre di tutte le invenzioni Questo spiega la grande varietà della cucina ticinese, i cui piatti spesso si basano sulle ricette più semplici della cucina povera. In questo modo la tradizione culinaria del Canton Ticino è sempre all’avanguardia, poiché si trova già là dove tutti voglio tornare: alle origini.
Viaggiando per il Canton Ticino, nella ricca Svizzera, è difficile credere che queste valli così amene a sud delle Alpi¬ siano state per secoli l’ospizio di tutta l’Europa. Fino alla fondazione del cantone nel 1803, il Ticino era un territorio elvetico soggetto in cui regnavano, oltre ai balivi, povertà e miseria. In passato i pasti dei poveri contadini consistevano in “Polenta e latte, patate e formaggio, focaccia (con farina di castagne), e basta”, scriveva lo scrittore Plinio Martini, morto nel 1979, nel suo romanzo autobiografico “Il fondo del sacco. Romanzo.” ambientato nella Valle Maggia degli anni Venti.
Quanto prima calava il sole dietro alle montagne, tanto più monotoni diventavano i piatti: “In autunno c’erano le castagne, che mangiavamo per tre mesi di fila, a colazione, a pranzo e a cena”, si ricorda l’io narrante di Martini. Che fossero tempi duri anche in altre parti del cantone lo dimostra per esempio il famoso minestrone ticinese, la zuppa che non conteneva nient’altro che alcuni avanzi di verdura recuperati.
Questo non vuol dire però che lo spirito inventivo fosse ormai allo stremo. Per tenere al fresco affettati, vino e formaggi anche nelle calde giornate estive, i Ticinesi inventarono dei frigoriferi che funzionavano senza elettricità. Nei grotti, le fresche cantine di roccia, le temperature rimangono costanti tutto l’anno. A Mendrisio per esempio, il formaggio Zincarlín viene fatto stagionare ancora in queste cantine. Molti grotti ora sono utilizzati anche come ristoranti all’aperto dove vengono servite specialità locali su tavoli di granito. Il grande critico gastronomico tedesco, Wolfram Siebeck, ne rimase così entusiasta da chiamarle “i tesori del grotto”.
Non è solo nei grotti però che si tiene alta la tradizione culinaria. Molti chef stellati offrono ai loro ospiti moderne e creative interpretazioni della cucina povera combinandola in modo raffinato alla cucina mediterranea italiana. Ora non è più la necessità a essere la madre di tutte le invenzioni, ma il desiderio di dare libero sfogo alla propria fantasia.
Il Vino del canton Ticino
Quando si parla di vini del Canton Ticino, si pensa subito al Merlot. Per un buon motivo: da qualche decennio, il cantone più a sud della Svizzera produce una limitata quantità di vino di altissima qualità. La storia di successo del Merlot del Ticino ebbe inizio però da una catastrofe.
La viticoltura nel Canton Ticino ha una lunga tradizione; già al tempo dei Romani qui si coltivavano le viti. Verso la fine del 19° secolo fu il disastro¬: impotenti, i viticoltori dovettero restare a guardare mentre la filossera e l’oidio distruggevano quasi tutti i vitigni della regione. Molti viticoltori furono costretti a espatriare negli Stati Uniti.
I Ticinesi però non vollero piegarsi inerti alle sorte avversa. Il Parlamento giudicò “auspicabile che il Cantone riprendesse l’attività economica della vite”. Questo nuovo inizio avrebbe dovuto basarsi su fondamenti scientifici. A questo scopo nel 1902 fu creata una cattedra ambulante di agricoltura. Spettò all’agronomo italiano Anderige Fantuzzi migliorare le tecniche di viticoltura.
Fantuzzi fece esperimenti con diverse varietà, quali il Merlot, il Pinot Noir, il Cabernet, il Barbera e il Nebbiolo. Nell’ambito di questa analisi, tra il 1904 e il 1905 arrivarono nel Canton Ticino le prime viti di Merlot importate da Bordeaux. Nel 1906 Fantuzzi si convinse di aver trovato nel Merlot la varietà che avrebbe posto fine alla grande crisi della viticoltura ticinese. E aveva ragione!
La seconda spinta innovativa si deve ad alcuni viticoltori appassionati della Svizzera tedesca e ad altri viticoltori più oculati del Canton Ticino che tra il 1970 e il 1980 apportarono significative migliorie alla coltivazione. Oggi il Merlot viene coltivato su oltre l’80% della superficie vitata del Canton Ticino. La maggior parte della produzione consiste in eccellenti vini di Merlot, ben conservabili, che spesso vengono affinati in piccole botti di rovere (le cosiddette barriques). Dai grappoli di Merlot si producono anche vini rosé e il Bianco di Merlot, una specialità che sta iniziando a godere di una popolarità sempre crescente.
I grappoli raggiungo la maturazione verso metà settembre con acini tondi di media grandezza, di un colore blu-nero. Dalla loro vinificazione si produce un vino¬ pieno, equilibrato dall’intenso colore rosso rubino con un’elegante nota d’edera. Il sapore è asciutto con un piacevole retrogusto leggermente amaro. Grazie alla sua struttura, il Merlot si abbina bene a minestroni, carne alla griglia, piatti principali in genere e a formaggi ben stagionati ma non troppo saporiti. A occhio e croce questo vino può essere conservato da circa quattro a sei anni. La temperatura di servizio consigliata è tra i 16 e i 18 gradi. Si può scoprire e degustare in oltre 40 cantine sparse per il cantone.
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