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Myanmar al ritmo dello ‘slow travel’
Il Myanmar è l'esempio perfetto di quello che un viaggio può essere: non semplicemente una vacanza o una ricompensa, ma un'esperienza profondamente appagante e che può cambiare il modo in cui si vede la vita. La "Terra dorata" è davvero all'altezza del suo nome, con guglie interamente ricoperte di foglie dorate che punteggiano lo skyline di tutto il paese e sorrisi radiosi che si incontrano ad ogni angolo del Paese. Il Myanmar è in grado di offrire ai viaggiatori non solo ricordi indimenticabili di templi unici ed emozionanti regate in barca, ma il senso più profondo dello spirito dell’accoglienza di cui la cultura birmana è ricca. I paesaggi variano in modo impressionante nel giro di pochi chilometri e ci sono ancora moltissimi luoghi incontaminati non ancora influenzati dallo sviluppo massiccio del turismo. Dalle pianure di Bagan con migliaia di templi antichi, alle lussureggianti colline dello Stato Shan, all’immenso Lago Inle con i suoi orti galleggianti fino alle paradisiache acque turchesi dell'arcipelago delle Mergui: le bellezze paesaggistiche sembrano non avere fine, ma il modo migliore per connettersi con il paese e con la sua cultura rimane quello di avvicinarsi alle comunità locali. Uno dei modi più facili per farlo è attraverso lo ‘slow travel’: che si tratti di trekking, treno, bicicletta o kayak, l’obiettivo è quello di godere della natura, di approcciarsi alla realtà locale a ritmi più lenti, preferendo la qualità rispetto alla quantità, alla ricerca dell’autenticità piuttosto che dell’attrazione turistica o della vacanza ‘mordi e fuggi’. Il Myanmar offre innumerevoli opportunità per questo tipo di viaggio ma un’area del Paese in particolare regala esperienze uniche: parliamo dello stato Shan, nello specifico del lago Inle e di tutta l’area attorno.
![]() Il lago Inle - mistico, magico, scandalosamente bello sono solo alcuni dei termini usati per descriverlo - è una delle tappe irrinunciabili in un viaggio in Myanmar. Con oltre 70Kmq di estensione rappresenta un vero e proprio mondo galleggiante: la tribù Inthar, che popola questa zona, ha costruito le sue case sull'acqua su delle palafitte e l’intera economia si muove e si basa proprio sull’acqua; gli antichi monasteri buddisti abbondano anche se il vero gioiello è il più sacro dei santuari, la Phaung Daw Oo Pagoda, che ogni anno ad Ottobre diventa il fulcro di storiche regate; i coloratissimi mercati locali ‘a rotazione’ vendono di tutto, dai prodotti freschi ai souvenir.
![]() L’esperienza Avventura sul Lago permette di esplorare ogni angolo del Lago Inle dalle sponde orientali a quelle occidentali in maniera slow, evitando le folle di turisti e alla scoperta di luoghi assolutamente autentici.
Come? Si inizia con il giro in bici partendo da Nyaung Shwe, per scoprire il lato orientale lungo strade secondarie tra campi di riso e villaggi; si parte poi per un breve tragitto in barca raggiungendo il centro del lago da dove inizia l’escursione in kayak remando tranquillamente tra gli orti e le case galleggianti: il modo perfetto per entrare in contatto diretto con gli abitanti dei villaggi e comprendere quanto sia essenziale per la vita di centinaia di famiglie il rapporto simbiotico con la natura e con l’ecosistema del lago. La scoperta continua con un secondo giro in bici nella fitta foresta di bambù, una passeggiata tra i villaggi e termina poi in barca per ritornare sulla terra ferma.
Chi? È un’esperienza a ritmo lento adatta a chiunque abbia un livello medio di attività fisica.
Quanto dura? Inizia il mattino e termina nel pomeriggio.
Cose da sapere: Monaci e monache non vanno toccati: in particolare le donne dovrebbero fare attenzione a non lasciare che nessuna parte del loro corpo tocchi la tunica di un monaco. Indicare qualcuno o qualcosa con i piedi è considerato offensivo. Anche il Myanmar è un paese Buddhista: non bisogna mai sedersi con i piedi rivolti verso un'immagine di Buddha, solitamente ci si siede a gambe incrociate o con le gambe piegate dietro. I Birmani sono sempre molto contenti e piacevolmente sorpresi quando sentono uno straniero parlare la propria lingua: ‘Mingalabar’ (Salve) è un buon inizio! Il Longy è una specie di lunga gonna indossata sia dagli uomini che dalle donne: gli uomini la indossano facendo un nodo in vita, le donne la chiudono a portafoglio. Nei luoghi sacri si può entrare solo a piedi nudi. Per mantenere la pelle idratata e protetta le donne (ma a volte anche gli uomini) si cospargono il volto di Thanaka, una crema colorata ricavata dalla corteccia di un albero simile al Sandalo diventata un vero e proprio make-up!
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