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La Repubblica Dominicana più autentica: da sud a nord dell’isola in 5 tappe
Quest’isola sospesa tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico è un paradiso dell’ecoturismo, ma anche una terra ricca di storia e cultura, una destinazione attiva e una meta per i gourmand. Dalle spiagge candide lambite dal mare cristallino, passando per i musei e le antiche strade ricchi di storia coloniale, alle avventure nella natura tra parchi naturali e cascate, dalle numerose attività sportive fino ad esperienze culinarie uniche.
Ecco 5 tappe da non perdere per scoprire le diverse anime dell’isola:
Santo Domingo, un tuffo tra tradizione e tendenze
Merita senz’altro una tappa la capitale, prima città fondata nelle Americhe, oggi vivace e cosmopolita. La sua storia prende vita attraverso i numerosi musei e monumenti storici che si alternano alle attrazioni più moderne, come i numerosi shopping mall, ristoranti, locali notturni, negozi di design locale e i tanti eventi che animano la città, dalla settimana della moda a quella del design. Il suo cuore è rappresentato dalla ciudad colonial, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1990. Una città che si districa in una rete di 16 brevi strade percorribili a piedi, snodandosi tra gioielli architettonici risalenti ai periodi che vanno dal XVI secolo ai primi anni del XX. L’identità dominicana si esprime attraverso oggetti antichi, documenti, sculture, dipinti, costumi visibili nel Museo de Las Casas Reales o in quello del Hombre Dominicano, solo per citarne alcuni. Gli amanti della natura non rimarranno a bocca asciutta. Dopo esservi diretti verso la Cattedrale, che con i suoi 5 secoli di vita continua a sorprendere per il suo fascino, lasciatevi trascinare dalla bellezza della vegetazione del grande giardino botanico nella periferia della città. Una chicca appena inaugurata è il Museo del Mare, un’ampia collezione di relitti e reperti archeologici inediti legati alla navigazione e alle grandi imprese nel mare dei Caraibi. Da non perdere un tour tra i migliori locali notturni della città per darsi alle danze con quello che è il ritmo nazionale dell’isola, il merengue, riconosciuto patrimonio dell’Unesco o muovendo i primi passi di bachata. Per due volte Capitale gastronomica dei Caraibi, nel 2017 e nel 2019, secondo l’Accademia ispanoamericana della Gastronomia per il mix di sapori che affonda le radici nel patrimonio di differenti culture, la città di Santo Domingo pullula di indirizzi gastronomici, tra ristoranti tradizionali e gourmet con chef di tendenza e di livello internazionale. Le influenze europee, africane e degli Indiani Taino, che popolavano l’isola alle origini, hanno infatti costituito un patrimonio gastronomico unico che acquisisce sempre più un carattere proprio e giorno dopo giorno si arricchisce di nuove contaminazioni, inclusa la cucina asiatica, con alcuni tocchi di cucina sperimentale e fusion. E per un soggiorno mare nei dintorni si può prenotare in uno dei resort nella zona di Juan Dolio a mezzora dalla capitale. ![]() Il selvaggio Sud ovest tra Pedernales e Barahona Nell’isola ci sono 29 parchi nazionali che ospitano 6.000 specie di piante e animali, tra cui un’ampia varietà di specie endemiche. Il più esteso, riserva della biosfera Unesco, è il parco nazionale Jaragua nel profondo sud ovest: lagune, foreste tropicali secche, isole coralline, uccelli rari, tartarughe e spiagge di una bellezza commovente. Come la Bahía de las Águilas a Pedernales: una delle spiagge più belle di tutta la Repubblica Dominicana e del mondo con sabbia e acque cristalline. Qui si concentrano meraviglie come la laguna salata di Oviedo con le sue isole coralline popolate da aironi, fenicotteri e pellicani e spettacoli come la spiaggia di Cabo Rojo che nelle sue acque custodisce le barriere coralline meglio preservate del mare dei Caraibi.
Sempre nel sud ovest a Barahona, che dà il nome a un'altra provincia costiera: con i suoi 7500 chilometri quadrati di estensione, meriterebbe un altro viaggio a sé. Barranca, San Rafael, Paraíso e Los Patos sono tra i tanti paradisi dei surfisti della zona, e diventano il palcoscenico di prestigiose competizioni internazionali. Da qui si raggiunge Isla Cabritos, riserva popolata da iguana, fenicotteri rosa e coccodrilli americani. Nella provincia, di notevole valore ecologico, è il Lago Enriquillo, il più grande di tutti i Carabi, luogo in cui gli Indios guidati dall’eroe Enriquillo si ribellarono ai conquistadores spagnoli, e da lui prende il nome. Ma il “Far West della Repubblica Dominicana” custodisce anche mete slow perfette per spezzare un viaggio di grande avventura: una su tutte è Polo, piccolo villaggio su un altopiano dove si produce pregiato caffè biologico celebrato ogni anno dalla frequentatissima fiera Festicafé.
![]() Puerto Plata e Cabarete, per gli amanti dell’avventura Al nord dell’isola si trova Puerto Plata, una vivace cittadina caratterizzata da particolari architetture del tardo XIX secolo in stile neoclassico e vittoriano che le danno un inconfondibile fascino. La provincia è una delle più ricche di attrazioni naturali per tutti i gusti, dai parchi avventura alle cascate, dalle passeggiate in montagna alle spiagge dorate. Una funicolare che trasporta i visitatori al giardino botanico situato vicino alla cima della montagna Isabel de Torres regala delle stupende vedute su Puerto Plata e sulla sua costa dorada. I visitatori potranno apprezzare la gigantesca statua del Cristo posizionata sulla cima. E ancora l’Ocean World Adventure Park, il posto giusto per i visitatori che vogliono nuotare con i delfini. Si possono anche fare esperienze in acqua con squaletti e pastinache, assistere a spettacoli di leoni marini e vedere uccelli tropicali. I bambini possono praticare lo snorkeling nelle barriere coralline dell’acquario in mezzo a centinaia di pesci esotici. E ci vuole un’ora per salire sulla montagna, saltare e farsi scivolare lungo le 27 cascate Saltos de Damajagua, per un’esperienza di adrenalina unica. Sulla costa di Puerto Plata numerosi anche i campi da golf presenti che completano l’offerta. Cabarete, nei dintorni, è la meta cool per eccellenza per gli appassionati di surf, kite e wind surf da tutto il mondo grazie alla posizione geografica favorevole sull’Oceano Atlantico, alla presenza di una baia protetta dalla barriera corallina, un vento perfetto che arriva da est che oscilla tra i 15-25 nodi generando una varietà di onde incredibili. Se si è in cerca di un po’ di vita e di un’atmosfera internazionale, questa è una tappa assicurata. Un lungo mare che pullula di locali e ristoranti sulla spiaggia e tra le onde ragazzi e ragazze che si esercitano con le loro tavole.
Tra Puerto Plata e Samanà sorge Rio San Juan e Cabrera, una zona naturalistica costellata di spiagge stupende come le più rinomate Playa Grande (nella provincia di María Trinidad Sánchez) e Playa Caletón (nella provincia di Espaillat) e paesaggi costieri unici. A pochi km a nord-est di Rio San Juan, la spiaggia Playa Grande di un chilometro di lunghezza è considerata una delle più incantevoli della Repubblica Dominicana. A Playa Grande le ondate dell’Oceano Atlantico sono adatte a praticare surf e nei dintorni merita una tappa la Laguna Gri Gri da esplorare in barca passando per rigogliose foreste di mangrovie e visitando grotte e caverne.
![]() Samanà gioiello naturale da vivere con tutta la famiglia A nord est dell’isola, una meta perfetta per vivere una vacanza in famiglia a contatto con la natura è la penisola di Samanà. Un vero compromesso tra il soggiorno in hotel con tutti i comfort con l’esperienza di vivere una vacanza all’insegna della natura e dell’avventura. Tra gennaio e marzo è uno dei migliori posti al mondo per l’avvistamento delle balene con la gobba, che si riproducono nelle acque calde della baia e passano così vicine alla costa che si possono ammirare anche solo fermandosi sulla strada che va dalla città di Samaná a Las Galeras. Inoltre Playa Frontón, una tra le sue tante spiagge, è tra le più apprezzate per lo snorkeling con centinaia di specie colorate che popolano acque cristalline o la bellissima e incontaminata Playa Rincon circondata da palme di cocco e acque trasparenti. Ma non è tutto: è qui, a Samanà, che c’è il Parco Nazionale Los Haitises: 1600 km² con mangrovie, isolotti e grotte, ospita una delle ultime foreste pluviali dell’isola e tante specie in via di estinzione. Per chi cerca grande avventura è altrettanto irrinunciabile un trekking (o una passeggiata a cavallo) fino alla cascata de El Limón: un salto di 40 metri dall’alto della Sierra de Samaná che assicura grandi emozioni. E ancora nel comune di Santa Bárbara, si trova uno dei parchi di zip line più grandi dell’isola con ben 13 stazioni e offerte per tutti i livelli d’esperienza. Quest’attività combina l’avventura di volare a 450 metri di altezza a paesaggi spettacolari sul mare. E per l’alloggio c’è solo l’imbarazzo della scelta tra family hotel, appartamenti o strutture ecologiche per un soggiorno di comfort e relax. Infine per una serata vivace niente di meglio che un salto a Las Terrenas, una cittadina dall’ambiente cosmopolita che si riflette nei suoi ristoranti, negozi e hotel.
Montecristi e il nord ovest paradiso per il bird whatching
Il gioiello del nord ovest è Montecristi un territorio che si tenta di salvaguardare grazie a nove aree protette. El Morro, un promontorio roccioso alto 242 metri sul livello del mare – chiamato il “dromedario che dorme” -, regala panorami unici, tra i quali un bosco secco subtropicale circondato da una fitta foresta di banchi di mangrovie che si può percorrere a piedi oppure via mare attraverso una rete di canali navigabili. Montecristi infatti ospita il 40% della superficie di mangrovie del paese. Chi visita la zona non può non raggiungere lo spettacolo naturale di Cayo Arena (Paraíso), una lingua di sabbia nel mezzo dell’oceano con una barriera corallina in cui i turisti possono nuotare insieme a pesci addomesticati nel loro habitat naturale. Qui si trova la più grande barriera corallina del paese, che va da Manzanillo a Puerto Plata, come Los Cayos de los Siete Hermanos (gli Isolotti dei Sette Fratelli), un gruppo di piccole isolette coralline dove fare snorkeling. Per gli amanti del birdwatching, Montecristi, è la zona nei Caraibi che detiene il primo posto come destinazione privilegiata per la presenza di uccelli migratori. Inoltre l’area è il luogo perfetto per il diving. Il famigerato pirata Frances Drake usava Montecristi come base per rifornire le proprie navi e nascondersi dalla flotta spagnola nel XVI secolo attaccando innumerevoli navi spagnole, saccheggiandole e facendole affondare lungo le coste. Si stima ci siano oltre 150 relitti scoperti e un certo numero di questi sono vicini alla costa e a basse profondità adatte a avventure in immersione.
Se siete indecisi su quale zona scegliere, meglio visitarle tutte, no?
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