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![]() Le Isole di Tahiti (o Polinesia Francese) sono un paradiso tropicale nell’Oceano Pacifico, a circa 23 ore di viaggio dall’Italia.
Non ci sono voli diretti dall’Italia; le rotte più comuni fanno scalo negli Stati Uniti o in Giappone. Il fuso orario locale è di 11 ore indietro rispetto all’Italia, 12 durante l’ora legale (da fine aprile a ottobre).
Questo territorio francese d’Oltremare, sognato soprattutto dai novelli sposi di tutto il mondo per una romantica ed indimenticabile luna di miele, è composta da 118 isole, suddivise in 5 splendidi arcipelaghi.
La destinazione è ideale tutto l’anno grazie al suo clima tropicale; si possono tuttavia distinguere due stagioni: una secca ed una piovosa. La prima dura da marzo a novembre ed è caratterizzata da temperature che oscillano tra i 21°C e 27°C; la seconda, da dicembre a febbraio, è un po’ più calda (tra 25°C e 35°C), ma soggetta anche ad acquazzoni tropicali.
Le atmosfere delle isole sono del tutto uniche, caratterizzate dai suggestivi ritmi dell’ori tahiti, la danza locale, e le musiche tradizionali movimentate dai suoni delle percussioni e dell’ukulele. Sono poi i profumi del fiore nazionale, il tiare Tahiti, e della frutta esotica che troneggia sulle colorate bancarelle del mercato centrale a restare impressi nella memoria dei viaggiatori, insieme al cibo locale, caratterizzato da un mix di cucina asiatica e francese, con ingredienti localissimi.
Infine l’accoglienza polinesiana, fatta di sorrisi e cortesi ‘Ia Ora Na’, racchiude la vera essenza del posto.
![]() L’arrivo, per tutti i viaggiatori, è nell’isola di Tahiti, nella capitale Papeete, l’unico vero e proprio centro urbano della Polinesia Francese. Tahiti fa parte dell’arcipelago della Società, la cui conformazione è caratterizzata da isole di origine vulcanica con alti picchi montuosi e un verde e rigoglioso entroterra, oltre ad incantevoli spiagge di sabbia bianca (sulla costa Ovest) e di sabbia nera (sulla costa Est).
Assieme a Tahiti, compongono l’arcipelago anche le famose Bora Bora, icona indiscussa per la sua meravigliosa laguna dalle mille sfumature di blu, e Moorea, isola “sorella” di Tahiti, nonchè l’unica raggiungibile con un servizio di traghetto di circa 30 minuti dal porto di Papeete.
Completano l’arcipelago la splendida Raiatea, soprannominata “l’isola Sacra” perchè sede di uno dei più importanti siti religiosi dell’intero territorio polinesiano e nominato Patrimonio UNESCO pochi anni fa, la più piccola Taha’a, soprannominata “l’isola della Vaniglia” per la grande quantità di piantagioni di questa preziosa spezia, la tranquilla Huahine, soprannominata “l’isola della Donne” per una lunga tradizione di matriarcato che ha governato l’isola. E ancora, le piccole gemme Tupai (l’isola a forma di cuore), Maupiti e Tetiaroa (l’unico atollo dell’arciplago, famosa proprietà della famiglia di Marlon Brando).
Tutte le isole sono collegate a Tahiti da voli domestici operati dalla compagnia Air Tahiti.
Spostandosi più a nord, a circa 1 ora di volo da Tahiti, troviamo l’arcipelago della Tuamotu, caratterizzate da atolli lagunari dalle spiagge coralline e da incantevoli sfumature.
Si tratta di un vero e proprio paradiso per i divers di tutto il mondo, grazie all’incredibile ricchezza e varietà di fauna e flora marina e alle diverse esperienze disponibili per godere di un’immersione senza eguali all’interno delle cosiddette “pass”, i punti di passaggio che collegano l’oceano aperto alla laguna.
Tra le isole principali dell’arcipelago troviamo le meravigliose Rangiroa, la seconda laguna più grande del mondo e unica isola su cui è stato possibile avviare una produzione vinicola, Tikehau, caratterizzata da bellissime spiagge di sabbia rosa, e Fakarava, la cui particolarità è quella di vantare solo strutture in guesthouse tahitiane, nessun grande hotel.
Ancora più a nord, a circa 4 ore e mezza di volo da Tahiti, troviamo poi l’arcipelago delle Marchesi, isola rimaste autentiche e, in alcuni tratti, anche molto selvagge, caratterizzate da scogliere a picco sul mare ed un entroterra ricco. Hiva Oa in particolare è famosa per aver ospitato il pittore francese Paul Gauguin durante gli ultimi anni della sua vita e che oggi ne ospita la salma al cimitero della cittadina di Atuona.
Originaria di queste isole è anche la diffusa arte del tatuaggio (il termine “Tattoo” deriva proprio dalla parola polinesiana “Tatau”, uno dei pochi vocaboli polinesiani ad essere entrati nell’uso comune a livello internazionale): uomini e donne di queste isole sono per la maggior parte tatuati su viso e corpo, con simboli che ne raccontano le radici e la provenienza.
Una suggestiva modalità per raggiungere e scoprire l’aricipelago è quella di un viaggio a bordo della nave cargo Aranui, che compie un itinerario di 14 giorni tra i diversi arcipelaghi e approda, al termine, proprio nelle Marchesi, trasportando anche prodotti di rifornimento per le isole.
Gli ultimi due arcipelaghi, a sud di Tahiti, sono quelli delle isole Gambier e delle isole Australi, entrambi profondamente legati alle tradizione artigianali polinesiane, tra cui la coltivazione delle celebri perle di Tahiti e l’arte dell’intreccio. Queste isole remote conservano, inoltre, magnifici siti archeologici e incredibili punti panoramici. Anche in questo caso, le strutture di ricezione sono unicamente quelle in formula guesthouse, una soluzione davvero autentica per vivere un soggiorno tranquillo e a contatto con la gente del posto, regalandosi un’esperienza genuina.
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