Immagine di sfondo della pagina Ecoluxury Fair 2025 fotografa gli hotel a 5 stelle: solo uno su tre investe in sostenibilità
13 novembre 2025

Una mappa dettagliata dello stato della sostenibilità nell’hotellerie di lusso italiana. È quella tracciata dallo studio “Mappatura certificazioni e progetti Ecoluxury nei 5 stelle”, presentato da Ecoluxury in collaborazione con THRENDS nel corso del Forum sul Turismo di Alta Gamma e Sostenibilità, ospitato allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma nell’ambito dell’Ecoluxury Fair 2025.

Solo uno su tre investe in progetti sostenibili

Dallo studio emerge che solo un hotel su tre ha attivato almeno un progetto legato alla sostenibilità ambientale, sociale o culturale. Un dato che, pur evidenziando segnali di crescita, sottolinea come l’Italia sia ancora distante dagli standard internazionali. “Dallo studio – spiega Enrico Ducrot, CEO di Ecoluxury – emerge un ritardo sistemico rispetto alle tendenze globali che vedono nella sostenibilità un imperativo competitivo. Meno del 20% degli hotel a cinque stelle italiani possiede certificazioni riconosciute a livello internazionale o ha intrapreso progetti concreti coerenti con i criteri ESG,Environmental, Social, Governance”.

Cresce il numero delle strutture, ma non la consapevolezza

Nel 2024 il numero di hotel a cinque stelle presenti sul territorio nazionale è salito a 710, con 24 nuove aperture, segno di una costante espansione del comparto. Tuttavia, solo circa il 30% di queste strutture ha investito, in modo strutturato, nella certificazione del proprio impegno in chiave sostenibile. Le aree di intervento più diffuse riguardano la riduzione dell’impatto sulle comunità locali, la protezione delle specie a rischio e degli habitat naturali, l’utilizzo di energie rinnovabili, l’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetichee il recupero di residenze storiche.

Quattro cluster per definire l’impegno

Ecoluxury, attraverso la propria classificazione in cluster tematici, ha individuato quattro direttrici principali per misurare il livello di sostenibilità delle strutture: biodiversità, patrimonio culturale, innovazione energetica e impegno sociale.I n particolare, i progetti più significativi sono quelli volti a creare pratiche innovative che riducano le emissioni di carbonio, migliorino la gestione dei rifiuti, promuovano riciclo, economia circolare e utilizzo di prodotti locali, eliminando progressivamente la plastica monouso e riducendo gli sprechi alimentari.

Turismo responsabile e recupero del patrimonio

Una delle tendenze più interessanti individuate dalla ricerca riguarda proprio i progetti legati al “cultural heritage”, ovvero gli interventi volti al recupero del patrimonio storico e artistico attraverso il restauro di edifici e la creazione di zone archeologiche.Queste iniziative non solo contribuiscono alla conservazione del patrimonio culturale, ma rafforzano anche l’identità territoriale, offrendo esperienze di soggiorno autentiche e coerenti con i principi del turismo responsabile.

Ecoluxury, vent’anni di impegno per un lusso consapevole

Nel contesto di una transizione ormai imprescindibile, il ruolo di Ecoluxury si conferma strategico. Il marchio, giunto al suo ventesimo anniversario, custodisce oggi una rete di hotel, resort e tour operator impegnati a coniugare esclusività e responsabilità.Attraverso le sue iniziative e le attività di ricerca, Ecoluxury continua a promuovere una visione evoluta del lusso: un lusso sostenibile, in cui la qualità dell’esperienza e la cura dell’ambiente diventano elementi inscindibili.

Negli ultimi anni – conclude Ducrot – è aumentata la consapevolezza, ma la vera sfida sarà rendere la sostenibilità parte integrante del modello di business, superando la logica dell’adesione volontaria per arrivare a standard misurabili e condivisi. Solo così il turismo di alta gamma potrà dirsi davvero rigenerativo e competitivo a livello internazionale”.

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