“Blue Panorama si può considerare a tutti gli effetti nell’orbita Uvet. Non è stato facile, sono occorsi mesi di incontri e trattative, ma finalmente ce l’abbiamo fatta: Blue Panorama avrà un nuovo staff di vertice e dal nuovo anno comincerà a volare ‘con le ali’ di Uvet”. Con queste parole, e con la faccia soddisfatta di chi sa di aver portato a termine il proprio lavoro, Luca Patanè, storico patron di Uvet, si è presentato a giornalisti e operatori a margine di Biz Travel a Milano con questo annuncio e tante considerazioni sul mercato. Un risultato importante per Patanè: era da tempo che inseguiva un sogno di aprire e chiudere tutta la filiera dei viaggi in casa. Prima di Blue Panorama, infatti, era finito in orbita Uvet anche un altro nome storico del mercato,il tour operator Settemari. E cosi agenzie di viaggio, tour operator e vettore aereo chiudono una catena “da lungo tempo sognata”, come ha sostenuto Patanè. E, anzi, il marchio Uvet, direttamente o no, diventerà un fornitore importante per l’intero mercato italiano dei viaggi. Ma non solo. Patané già pensa ad altro anche fuori dal mercato domestico, e c’è da giurarci che non mancherà molto perché annunci qualche altra sorpresa. Magari di una prima tappa sul mercato cinese. Del resto adesso i vettori bisogna farli volare. E visto che di aerei ce ne sono tre per il lungo raggio e sette per il medio raggio, le conclusioni sono facili da prendere. Tanto più che all’attuale flotta Boeing se ne aggiungerà a breve un altro in più. Luca Patanè sarà presidente di Blue Panorama , e Giancarlo Zeni amministratore delegato.
Intanto le previsioni dei conti sono ottimistiche, con ricavi in crescita in tutti i comparti e non si pensa certo a tirare i remi in barca. “E’ contro i miei principi. Gli imprenditori devono pensare e poi correre veloci”. Il 2017 chiuderà attorno a 25 milioni Ebitda (earnings before, interest, taxes, depreciation and amortization: prima degli interessi, delle imposte del deprezzamento e degli ammortamenti). Per il 2018 la prospettiva è di 30 milioni. “Occorre dare più luce alle aziende – ancora Patané - bisogna badare al proprio business si capisce, ma per farlo al meglio occorre che tutti si adoperino per far crescere l’intera torta, così che tutti gli operatori a ogni livello possano beneficiarne La mia regola rimane quella: lavorare tutti per far sviluppare il mercato del turismo perché ha ancora grandissime possibilità di crescita. Occorre trovare nuove idee, nuove opportunità per far crescere la torta”. Patanè non è certo uno che se ne sta con le mani in mano e la fortuna lo assiste perché, come dice il proverbio, la fortuna assiste gli audaci. E il patron di Uvet (e tutto il resto) di rischi ne ha corsi, se si pensa che è partito come agente di viaggio, con qualche decine di dipendenti e ora se ne trova a libro paga 1500. A questo punto anche la componente fortuna ha avuto qualche ruolo, che non va a demerito del personaggio.