Sempre piu’ spesso ed in numero crescente, moltissime istituzioni culturali pubbliche e private introducono nelle loro attività divulgative, di ricerca e di archiviazione, strumenti di innovazione digitale atti a enfatizzare e sostenerne la revisione e l’avanzamento dei processi gestionali, nonché degli asset e della promozione nella comunicazione del proprio operato. Il convegno organizzato dal Politecnico di Milano e da Osservatori.net Digital Innovation, in data odierna, nella prestigiosa sede di Palazzo Mezzanotte, in Piazza degli Affari 6 a Milano, ha lo scopo di fare il punto su quanto e come avanza l’innovazione del settore, frutto della collaborazione, partecipazione e creatività del gruppo di ricerca, dei Partner e dei circa 50 musei, teatri e archivi nazionali che hanno elaborato iniziative e proposte, in questo campo, tra il 2017 e 2018 ma, anche per presentare una roadmap generale che ha lo scopo di portare progetti isolati verso un piano globale di innovazione digitale inglobato in un piano strategico nazionale. Un lavoro enorme, esposto dai numerosi relatori-ricercatori che hanno partecipato ed arricchito il convegno con le proprie esperienze dirette e concrete. Spunti davvero interessanti per chi voglia implementare proprie soluzioni digitali innovative. Senza dimenticare che, la presenza e reputazione dei musei sui social network sia on-line che on-site e sul relativo livello di apprezzamento espresso del pubblico, forniscono dati importanti sulla percezione e sui fattori che influiscono maggiormente nel gradimento del pubblico. A fare gli onori di casa Andrea Monzani, responsabile della comunicazione della Borsa di Milano che, ha sottolineato il fatto che la Borsa si pone come intermediario privilegiato tra le istituzioni pubbliche e private e i mecenati nazionali ed internazionali, di fatto promuove la cultura del mecenatismo a vantaggio dell’enorme patrimonio artistico e culturale del nostro paese.
Nei saloni della Borsa è stato ricavato uno spazio espositivo dove vengono mostrate le opere restaurate con l’intervento economico dei mecenati. Il direttore generale musei italiani Antonio Lampis, ha sottolineato in un video messaggio che il progetto concreto su cui si sta lavorando, è quello di mettere in rete l’intero sistema nazionale museale sia pubblico che privato che conta ben 4976 musei di cui solo il 30% attualmente digitalizzato. Inoltre, è già operativo un sistema sperimentale in 3D sui alcuni reperti di assoluta importanza per ricrearne le condizioni originali di utilizzo. Nell’esporre la roadmap i relatori dell’osservatorio innovazione digitale hanno sottolineato che è sempre più importante conoscere a fondo il pubblico. Deduzioni ribadite dalla società Fluxedo le cui conclusioni sul miglioramento dei servizi museali, passano attraverso la sempre più approfondita conoscenza dei visitatori: chi sono, che età hanno, cosa fanno, cosa pensano, che livello culturale posseggono, da dove vengono e così via. Si è arrivati anche a monitorare l’espressione facciale degli utenti d’innanzi ad una determinata opera.Come hanno sottolineato altri relatori” Il digitale rompe i confini dello spazio e del tempo” a tutto vantaggio dell’utente finale.