Il settore alberghiero necessità di nuove abilità e nuove competenze, ancor di più in un momento in cui si trova a fronteggiare nuovi scenari competitivi. Roberto Necci, Necci Hotels, ha organizzato un incontro riservato agli albergatori in cui ragionare sulle nuove sfide ed opportunità della moderna gestione alberghiera in un mondo in cambiamento.
“Una base di partenza per iniziare ad applicare le nuove tecnologie al settore alberghiero - consiglia Tommaso Tanzilli, EBTL Lazio - potrebbe essere l’osservatorio della domanda turistica di Roma e del Lazio, uno strumento utile anche per prendere decisioni mirate alla crescita delle imprese. L’Osservatorio registra arrivi, presenze, distribuzione sul territorio e segmentazione in base alla nazionalità, da cui emerge che oltre ad aprirci ai nuovi mercati non dobbiamo smettere di ‘coccolare’ i nostri fedeli, come gli USA”.
Premessa l’importanza di una visione d’insieme della clientela e dei target a cui rivolgersi, è necessario sviluppare, formare e coltivare nuove competenze digitali e nuovi strumenti in cloud per la crescita delle imprese alberghiere. La Digital trasformation nel mondo alberghiero infatti è da considerarsi una competenza trasversale nel settore alberghiero: “Siamo nel pieno della quarta rivoluzione industriale, avviata nel 2015; cogliere le opportunità offerte da questa digital trasformation è necessario per rimanere competitivi nel mercato attuale - spiega a tal proposito Alessandro Calligaris, Serenissima Informatica - partiamo dal presupposto che oggi ogni interazione genera dati, dunque questi ultimi si possono utilizzare per ottimizzare o proporre diversamente servizi, ma anche per ingaggiare clienti o per aiutare le persone a lavorare meglio”. Analizzare i dati raccolti sarà fondamentale per riallineare e rinnovare i modelli di business, indirizzare nuovi investimenti nelle tecnologie, generare nuovo valore per i clienti e per il personale e competere più efficacemente in un’economia digitale in continua evoluzione. “La DT colma il gap tra ciò che i clienti digitali (esterni ed interni) si aspettano già, e ciò che le aziende analogiche offrono realmente – continua Calligaris. In sintesi ‘Digital/IT’ e ‘customer focus’ saranno i profili più richiesti nei prossimi 5 anni nel settore alberghiero, la qualità del lavoro e la tecnologia saranno gli elementi più importanti per la creazione di nuovi posti di lavoro e customer focus, creatività e innovatività saranno le competenze chiave del mercato, secondo quanto registrato da Serenissima Informatica. “L’automazione e robotizzazione d’altro canto, non avranno impatti significativi in questa industria – sempre Alessandro Calligaris – mentre big data, data analytics e tecnologie legate all’ambiente sono valutati come gli ambiti più importanti per lo sviluppo delle skill future”. La Digital trasformation in generale nel mondo alberghiero può aiutare a aumentare la focalizzazione sul cliente e i ricavi ‘digitali’, ridurre i costi operativi, aumentare la qualità del lavoro e la soddisfazione lavorativa, l’efficienza del personale, la qualità reale e percepita del prodotto, la qualità del servizio e la produttività dei clienti. “Non è necessario stravolgere tutto il proprio modello di business per entrare nel vivo della digital trasformation – spiega Calligaris – ma basta integrare il digitale, iniziando ad esempio ad utilizzare un gestionale”.
L’intelligenza artificiale può anche essere utilizzata come strumento di disintermediazione nello scenario attuale: “Anche la disintermediazione ha un costo, così come l’intermediazione – spiega Fabrizio Zezza, Easyconsulting – oggi l’80% di chi cerca un hotel sulle OTA rimbalza sul sito dell’hotel stesso. È su quello che l’albergatore deve puntare, sull’effetto billboard, il più grande nemico delle OTA”. Le OTA e gli intermediari infatti hanno come compito primario di contrastare l’effetto billboard e la fuga verso canali alternativi anche attraverso numerosi tatticismi difficili da controllare efficacemente, come l’acquisizione di ogni possibile struttura ricettiva per aumentare l’offerta e creare una concorrenza al ribasso. “Le OTA cercano costantemente un modo per modificare a loro vantaggio la tariffa – continua Zezza – e per nascondere la tariffa finale all’albergatore”. La soluzione proposta da Easyconsulting permette di scovare il momento in cui le prenotazioni dell’hotel vengono dirottate, sfruttando l’intelligenza artificiale. In ambito informatico, possiamo definire l’intelligente artificiale come la capacità di un software o di un apparato hardware di agire riconoscendo e risolvendo autonomamente compiti e attività tipici della mente e delle abilità umane. “L’intelligenza Artificiale applicata nell’Hotellerie può velocizzare i processi di analisi, permetterci di sviluppare chatbot, aiutarci tramite l’uso degli intenti widget, rendere estremamente efficiente sistemi di Brand & Rates balancing e migliorare la posizione dell’offerta adattandola dinamicamente ad ogni singolo ospite – chiarisce Fabrizio Zezza.