“In ogni campo del turismo sono necessari strumenti digitali per adeguare questo settore alla domanda del mercato”. Parola di Marina Lalli, vicepresidente di Federturismo, che in occasione del Convegno “Digitalization in tourism sector: experiences and new skills” ha cercato di chiarire perché il “digitale” è così importante per l’industria turistica. Un’indagine recente dell’Osservatorio Italiano di Unioncamere mostra infatti che il 69% dei clienti nel 2019 ha prenotato un posto letto in Italia sul web e il 37% dei turisti italiani e stranieri che hanno pernottato in Italia nell’estate 2019 sono stati influenzati dal web nella scelta delle vacanze estive. “Da questo punto di vista la formazione è importante non solo verso i nuovi lavoratori del turismo – continua Lalli – ma anche verso chi già lavora in questo settore”. Nasce con questo intento il Progetto Next Tourism Generation Alliance, di cui Federturismo è capofila, insieme a 14 partner europei. Un progetto dell’Unione Europea, della durata di 4 anni (1 gennaio 2018 – 30 dicembre 2021), focalizzato sul training di nuove figure professionali. “NTG si occuperà in particolare della formazione delle nuove figure richieste nei prossimi anni – spiega la vicepresidente – come big data analyst, mobile developer e digital customer care. Tutte figure in linea con gli attuali movers del turismo: digital, green economy e sostenibilità”.
Il progetto, nell’ambito del programma Erasmus+, ha un budget di 4ml € e coinvolge 8 stati membri: Italia, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Ungheria, Germania, Olanda e Bulgaria. “Scopo primario di Next Tourism Generation Alliance è di fondare il primo Progetto Europeo per le Abilità Digitali e del Turismo Sostenibile – chiarisce Silvia Barbone, Federturismo – gli obiettivi sono di creare cooperazione in cinque sotto-settori del turismo, ossia ospitalità, food&beverage, agenzie di viaggi e tour operator, attrazioni turistiche, destination management; definire un modello di cooperazione tra industria ed educazione a livello regionale, nazionale ed europeo; trasferire e adattare strumenti e linee guida di NTG ai contesti specifici; creare alleanze di abilità settoriali per lo sviluppo turistico e migliorare l’immagine delle carriere turistiche”. Verrà rilasciato quest’anno il portale NTG Hub con tutte le informazioni, mentre entro il 2021 sarà attivo l’incubatore per start up a livello turistico NTG Accellerator Business Start Ups. “Con questo progetto vogliamo contribuire al prossimo passo del turismo – dichiara Barbone – è un progetto strategico che vedrà le abilità come priorità e che sarà lanciato con un approccio differente da tanti progetti locali che purtroppo non hanno avuto successo”. Una comunione d’intenti europei che ha come vision che l’Europa diventi il continente più importante per la formazione turistica. “L’Europa è la prima destinazione turistica mondiale. C’è bisogno di una strategia efficace per mantenere questo primato – conclude Silvia Barbone.
Conferma l’importanza di un processo di digitalizzazione C. Dijkmans dell’Università di Breda per le Scienze Applicate: “Un’azienda turistica avrà sempre più bisogno di competenze digitali anche se il digital non è il proprio core business; oramai infatti marketing e IT sono interconnesse nel turismo. Ma ad oggi intelligenza artificiale e abilità robotiche sono ancora sottovalutate in ambito turistico: si registra un gap del 63% tra lo scenario attuale e quello futuro”. La misurazione della maturità digitale operata da Unioncamere conferma il dato dichiarato da Dijkmans: in ambito turistico infatti si registra un punteggio di 1.81 su una scala da 0 a 4, mentre negli altri settori il punteggio è 2.03. “Un dato però che vale per le piccole e medie imprese – precisa A. Misuri, Unioncamere – mentre le grandi imprese sono senza dubbio più digital. È per questo che proprio le piccole e medie imprese necessitano di crescere sul digitale se intendono crescere compre imprese”.
In conclusione interessante notare che entro il 2030 ci saranno altri 100mln di posti lavoro in ambito turistico, come rileva B. Marcotulli, Innovacamere. Se si tiene presente che il 90% delle persone scelgono le loro vacanze (compagnie aeree, hotel, ristoranti) in base ai feedback presenti su internet, e che oltre il 70% delle prenotazioni vengono concretizzate sulle OTA, appare chiaro che la formazione digitale debba essere considerata una priorità del settore turistico.