Agire velocemente e responsabilmente. Per affrontare la nuova fase di una pandemia e di una crisi internazionale che cambierà per sempre il mondo del lavoro e le nostre vite serve formazione, esperienza e un approccio etico. Lo sa bene Matteo Mozzetti, People Development per Miscusi, giovane brand ristorativo italiano, che oggi porta avanti i valori di etica e sostenibilità dell’azienda grazie alla sua formazione Les Roches, la scuola svizzera specializzata nell’hospitality management riconosciuta tra le migliori al mondo. Accreditata dalla New England Commission of Higher Education, fa parte del di Sommet Education, un network di formazione specializzato nel settore hospitality e delle arti culinarie. Attraverso una rete globale di campus in Svizzera, Spagna e Cina, un corpo studentesco di oltre 100 nazionalità diverse, l'istituto offre corsi di laurea e di specializzazione post laurea nei settori dell'ospitalità, del turismo e della gestione degli eventi. Nessuno, meglio di Matteo, oggi ne è ambasciatore, impegnato a sviluppare per Miscusi una realtà aziendale fondata sulla convivialità, la sostenibilità, la tecnologia, salvaguardando le tradizioni nostrane e il benessere delle persone.
Quali sono state le competenze apprese che si sono rivelate importanti per il ruolo che ricopre oggi?
Sicuramente l’alto grado di formazione e specializzazione mi ha aiutato a gestire diversi ambiti del business d’impresa, dall’attenzione alla revenue management, all’aumento del profitto, al marketing e tante materie che rientrano nella gestione delle risorse umane. Bisogna inoltre sapere anche banalmente come si evitano scarti in cucina e Les Roches dà una preparazione anche pratica, oltre alla consapevolezza che per far funzionare un’attività bisogna partire dalle basi, bisogna sporcarsi le mani, io l’ho capito sul campo, a Londra, grazie alle prime esperienze lavorative.
Come ha reagito alla crisi Les Roches?
Negli ultimi anni Les Roches ha sviluppato corsi ad hoc focalizzati sulla tecnologia e il digitale, il Covid ha solo accelerato questo processo. Sono stati tempestivi, hanno introdotto il Carreer Support Team, uno strumento alternativo di supporto, hanno le persone giuste per farlo. All’interno del campus svizzero a Crans Montana, inoltre, è stato inaugurato l’Innovation Hub, un catalizzatore di start up dove gli studenti possono portare il proprio know how e capire concretamente quali sono le esigenze e richieste del mondo del lavoro.
Come garantirà continuità agli studenti in questi mesi?
Per garantire continuità alla formazione degli studenti che non potranno in questo periodo raggiungere i campus, ha messo a punto il programma Phygital “Les Roches Connect” che dà la possibilità angli studenti di ‘frequentare’ le prime 10 settimane di corso a distanza, e le seconde 10 in presenza. Fondamentale è anche l’aspetto della relazione e del confronto con altri studenti, per questo è importante salvaguardare anche le lezioni in presenza: Les Roches coinvolge giovani di 90 nazionalità diverse, ricordo di aver conosciuto persone da tutto il mondo.
Cosa rende unica e innovativa un’azienda come Miscusi?
La nostra missione è rendere le persone felici, diffondendo uno stile di vita mediterraneo, quindi sano. Convivialità, solidarietà, tecnologia e tradizione sono gli asset di Miscusi un’azienda molto giovane, nata nel febbraio 2017 a Milano, ma che oggi conta già 11 ristoranti in sei città italiane e nel 2019 ha servito un milione di clienti.
Come ha affrontato il primo lockdown Miscusi e quali sono le misure che sta adottando in questa seconda fase?
Non siamo rimasti fermi. In realtà il Covid anche nel nostro caso si è rivelato un acceleratore dei progetti a cui stavamo lavorando. Durante i due mesi di lockdown abbiamo lanciato lo shop online entrando nelle case di oltre 10.000 persone. A luglio 2020 ha aperto anche la bottega di quartiere, nuova anima annessa al ristorante, dove al banco gastronomico si trovano tutti gli ingredienti per replicare a casa l’esperienza ed il gusto dei piatti cult di Miscusi. In questi giorni stiamo lanciando dei box regalo studiati per il Natale, un prodotto inedito che sicuramente entusiasmerà il nostro pubblico.
Come state tutelando i vostri collaboratori?
Abbiamo pensato ad una piattaforma formativa interna, che mette a disposizione 100 contenuti informativi realizzati propri per il nostro staff interno. Per valorizzare i nostri collaboratori abbiamo anche deciso di renderli protagonisti, coinvolgendoli in prima persona nella realizzazione dei contributi.
I prossimi progetti metteranno ancor più in evidenza l’aspetto sostenibile dell’azienda, sia in termini di rispetto delle persone, sia dell’ambiente.
Sì, entro la fine dell’anno, oltre a due nuove aperture in Italia, è in programma il conseguimento della certificazione B-Corp che celebra un percorso di valorizzazione dei dipendenti, delle comunità locali nei territori dove l’azienda è presente e di salvaguardia dell’ambiente. Il progetto a cui teniamo di più è però la Farm, che inaugurerà nella primavera 202: sarà un centro di R&D sulla biodiversità, cuore della dieta mediterranea, che è alla base dei nostri menù ed è simbolo di uno stile di vita sano e sostenibile. Apriranno inoltre i primi ristoranti in Europa.