La sfida del J.K. Place Paris, primo hotel firmato J.K. Place fuori dall’Italia e affiliato a The Leading Hotels of the World, che ha aperto le sue porte durante il Covid, nella “capitale del lusso”. Pronto per la nuova stagione, puntando su sicurezza di ospiti e team, formazione, tecnologia e digitalizzazione. E con tanti plus, a cominciare dall’offerta food&beverage. Ne parliamo con il general manager, Riccardo Ortogni, che ha seguito l’inaugurazione e oggi guarda con ottimismo al futuro.
J.K. Place Paris è stato inaugurato a inizio 2020, ci può raccontare la sua esperienza legata all’apertura di un hotel in tempo di pandemia? Quali sono state le principali criticità?
Aprire un nuovo albergo è sempre un’avventura entusiasmante, vedere un progetto realizzarsi è galvanizzante. Questa apertura a Parigi, in particolare, lo è stata ancora di più per tutto il team, trattandosi del primo hotel J.K. Place fuori dall’Italia e nella città che è considerata la capitale del lusso. Durante la fase di pre-apertura – terminata prima dell’arrivo del Covid - una delle sfide principali è stata quella di doversi confrontare con una burocrazia e una cultura diversa dalla nostra, ma ci siamo sin da subito ben adattati e non abbiamo riscontrato grandi criticità. Successivamente, l’arrivo della pandemia a poche settimane dall’inaugurazione ha «rovinato» i nostri piani e causato un avvio più in sordina rispetto a quanto sperassimo, ma abbiamo cercato di ottimizzare durante i mesi in cui abbiamo potuto tenere l’albergo aperto nel 2020 e ora siamo pronti a ripartire in tempo per l’estate.
Su quali servizi/attività avete puntato per offrire - nonostante le restrizioni in corso - un’esperienza soddisfacente ad un pubblico attento ed esigente come il vostro?
Abbiamo creato un’esperienza «Eat&Stay» che si è rivelata di grande successo perché ci ha consentito di rafforzare il legame con la clientela locale, che sin da subito ha apprezzato il nostro ristorante «Casa Tua» e ha avuto modo di scoprire l’ospitalità in stile J.K. Place. A Natale abbiamo inoltre inaugurato una sezione Gift Voucher sul nostro sito, che ha permesso anche agli ospiti internazionali che già conoscevano il brand, di regalare o regalarsi un’esperienza a Parigi in anticipo, scegliendo poi con calma le date in cui viverla appena si potrà tornare a viaggiare.
Design, servizio, f&b, wellness, location, innovazione. Quali sono i vostri punti di forza?
Un’offerta che è un mix di tutto questo, ma sicuramente la caratteristica principale che contraddistingue J.K. Place Paris è un design assolutamente unico.
Sin dalla creazione del brand nel 2003, il co-fondatore Ori Kafri insieme all’architetto Michele Bönan sono riusciti a dare un’identità ben precisa e strettamente correlata con la destinazione a ciascun albergo J.K. Place. A Parigi, per esempio abbiamo letteralmente «vissuto» diversi weekend al famoso marché aux puces di Saint-Ouen, dove abbiamo scovato mobili o pezzi d’arte unici, che abbiamo utilizzato per arredare le camere e le aree comuni rendendo J.K. Place Paris accogliente e meraviglioso.
Un altro dei nostri punti di forza è senz’altro l’offerta F&B. Avevamo chiaro il tipo di proposta culinaria che volevamo proporre fin dall’inizio, con forti radici italiane ma un allure internazionale, e abbiamo deciso di puntare su «Casa Tua» il brand di ristorazione italiano con base a Miami ed Aspen che è conosciutissimo in tutto il mondo. Con il Sig. Grendene, il fondatore di Casa Tua, condividiamo la forte passione per la cucina italiana, che a Parigi adorano e infatti al ristorante abbiamo avuto da subito un grande successo. Abbiamo ricreato un luogo molto intimo, elegante, dove ci si sente a proprio agio e dove si può gustare uno dei migliori negroni della città mentre si assapora una ricetta dell’autentica tradizione italiana, cucinata in modo eccellente.
Ultima ma non ultima, nostra intima Spa è un vero e proprio rifugio dove recuperare le forze dopo una giornata di shopping o di visita in città. Abbiamo ottimizzato gli spazi a nostra disposizione creando un’area al piano -1 che ci permette di offrire una piscina di discrete dimensioni, sauna, hammam, 2 sale trattamenti di cui una matrimoniale e una palestra con attrezzi Technogym e sala per allenamenti individuali o di gruppo. Per quest’anno stiamo studiando un menu trattamenti tutto nuovo con una delle protagoniste mondiali della nuova bellezza, che sveleremo nei prossimi mesi.
I protocolli di sicurezza e di sanificazione adottati in questo periodo diverranno una consuetudine in futuro. Avete adottato un protocollo specifico?
Certamente, in collaborazione con un’azienda certificata in Francia abbiamo svolto una formazione per il nostro team di housekeeping con il fine di redigere un protocollo interno, che consente sia ai nostri ospiti sia a tutto lo staff di vivere in hotel un’esperienza totalmente sicura.
Quali sono le vostre aspettative per il 2021 in termini di occupazione? Quali in percentuale i mercati che desiderate intercettare? Il Green Pass dovrebbe per esempio agevolare i viaggi per i cittadini europei.
Ad oggi è molto difficile fare delle previsioni e sbilanciarci, ma siamo fiduciosi e positivi. Guardiamo ai mesi a venire con ottimismo, la gente ha voglia di tornare a condividere, viaggiare e tornare a vivere esperienze con amici o in famiglia per creare ricordi duraturi. Fondamentale sarà il green pass per poter tornare a viaggiare, in modo sicuro, inizialmente in Europa.
Come vede l’ospitalità nell’era post pandemia? Formazione, tecnologia, innovazione, sicurezza, quali aspetti saranno prioritari? Come si riuscirà a non penalizzare il rapporto umano e l’interazione con i propri ospiti, che è un aspetto essenziale di chi fa ‘accoglienza’?
La sicurezza dei nostri ospiti e del nostro team è da sempre la nostra priorità. Punteremo molto sulla formazione dei vari reparti ed è certo che tecnologia e digitalizzazione giocheranno un ruolo fondamentale nell’era post pandemia, ma non riesco ad immaginarmi un J.K. Place dove manchi l’interazione con l’ospite. Per noi che siamo un gruppo italiano, si tratta di un aspetto fondamentale del nostro modo di fare ospitalità. Sono certo che, con i dovuti accorgimenti per rispettare tutti i protocolli sanitari, riusciremo a interagire con gli ospiti anche attraverso i piccoli gesti, facendo sentire la nostra vicinanza e regalando loro l’esperienza J.K. Place che hanno desiderato negli ultimi mesi.