Riaperte ormai le frontiere e superata la piena emergenza covid, gli italiani hanno ripreso a viaggiare. Abbiamo chiesto ad Alessandro Seghi di Alpitour gli andamenti e i trend del nuovo modo di viaggiare degli italiani riscontrati dal TO nelle prenotazioni per l’estate.
In merito all’emergenza covid qual è la situazione del turismo organizzato? Come vanno le prenotazioni per l’estate?
Riaperte finalmente le destinazioni che costituiscono per noi il mass market, ora riusciamo a pianificare più liberamente le attività. Parlando del passato, abbiamo avuto ottimi riscontri per quanto riguarda le vacanze di Pasqua ed il mese di aprile in generale con 30 voli a settimana sul mar Rosso, il trend di crescita attualmente più importante per Alpitour. Chiaramente stiamo assistendo ad una polarizzazione delle vendite e ad una tendenza molto forte dello slittamento delle prenotazioni sotto data per quanto riguarda i mesi di luglio e agosto. Unica mancanza per quanto riguarda il booking sono i mesi che vanno tra la Pasqua e le vacanze estive ma tutto sommato stiamo registrando numeri in crescita. Quello che Alpitour fa nei confronti del cliente è di non far gravare solo sulle sue spalle i rincari dovuti alla guerra in Ucraina. È una situazione che non sta influendo sulle prenotazioni per cui non riscontriamo grande preoccupazione in quel senso ma inevitabilmente sul pricing sì. L’aumento dei costi del carburante è un dato di fatto ma con il nostro classico pricing dinamico ripartiamo in tre le conseguenze degli incrementi del fuel, senza minimamente gravare sulle commissioni delle agenzie di viaggio. Posso confermare che per le prenotazioni già in atto non c’è e non ci sarà un adeguamento post conferma del cliente, e comunque la maggior parte di questi oneri viene assorbita dall’azienda.
Quali sono le destinazioni in cui stanno scegliendo ora di viaggiare gli italiani? E quali gli incentivi di Alpitour per spingere le prenotazioni?
Stiamo vivendo ogni destinazione come fosse nuova, dopo questi due anni, noi e i clienti. Sicuramente il classico mar Rosso, come già specificato, sta riscontrando ottimi punti di crescita e poi senza dubbio le Maldive e la Repubblica Dominicana, che hanno numeri molto alti anche grazie al fatto di essere due delle poche destinazioni turistiche aperte già da tempo con i corridoi turistici. Per andare incontro al cliente e stemperare l’effetto di questa concomitanza di inconvenienti attuali, Alpitour ha deciso di allungare le promozioni esistenti come la popolare Bimbo Free. Tanta parte del successo di (re)incremento di Alpitour è opera delle agenzie di viaggio, che ci hanno sostenuto e seguito sin dal momento della riapertura del volato del gruppo: noi mettiamo una grande capacità aerea, le agenzie d’altronde sanno bene come riempire gli aerei. Grazie al periodo difficile che abbiamo passato si è rafforzato in generale il fronte comune tra agenzie di viaggio e operatori, un fronte che fino ad ora per noi si è concentrato su destinazioni forti come Capo Verde, Messico e Zanzibar, ma ora punterà molto sulla riapertura del corto raggio, che avverrà a giorni.
Quali i prossimi obiettivi? E quali le strategie adottate in favore delle agenzie di viaggio?
Obiettivo per l’estate è quello di riallinearci ai numeri del 2019, sicuramente è un obiettivo ambizioso, ma una certezza è che dai numeri dello scorso anno si può solo risalire. La stagione invernale 2022 è andata molto bene, con +125mila pax ma l’attesa più grande è per il prossimo inverno, in cui tutto sarà molto probabilmente tornato alla normalità. Certamente questi anni bui hanno ridato valore all’intermediazione, che è rimasta piuttosto salda, d’altronde i punti vendita con cui non siamo più in contatto e probabilmente avranno cessato le attività sono sotto al 10%. Quello che Alpitour fa nei confronti nel trade è alimentare continuamente il volato e la programmazione in generale per ribadire fiducia all’imprenditore incerto se tenere duro e andare avanti o meno. Stiamo cercando di assicurare gli stessi strumenti e la stessa vetrina su cui l’agente poteva contare prima della pandemia. Va in questa direzione appunto il progetto di omnicanalità a cui sono già iscritte 3000 agenzie di viaggio, ormai giunto alla seconda fase.