Air Dolomiti all’inizio dell’anno ha visto l’arrivo del nuovo CEO, Steffen Harbarth. La compagnia aerea italiana da oltre un ventennio nell’orbita del gruppo Lufthansa, nonostante la pandemia, il conflitto ucraino-russo e il carburante andato alle stelle, ha continuato la sua crescita. Dopo le rotte verso Danimarca e Svezia, da poche settimane si è consolidata sull’Austria con l’apertura di nuovi servizi diretti da Graz, Linz e Innsbruck. In queste settimane sono arrivati il 16esimo e 17 esimo velivolo in flotta, sempre Embraer E195. Sulla situazione attuale, guardando anche al passato prossimo e ovviamente al futuro ne abbiamo parlato proprio con l’AD.
Dott. Steffen Harbarth, a pochi mesi dal suo arrivo in Air Dolomiti, che impressione ha avuto della compagnia aerea e dei mercati dove opera?
Il mio ingresso in Air Dolomiti è avvenuto in un periodo di incertezza storica. La pandemia prima e la guerra in un secondo momento, hanno inevitabilmente posto delle nuove condizioni di mercato, talvolta anche difficili da sopportare. Fortunatamente la capacità di adattamento all’interno di Air Dolomiti non è mai mancata. Ciò che posso dire, e che ho personalmente notato in questi primi mesi di incarico come CEO, è che si percepiscono forza di volontà e voglia di mettersi in gioco: due caratteristiche che apprezzo e stimo.
Anche se era in altro incarico, come’è andato il 2021 per il vettore?
Il 2021 è stato un anno di transizione. Il 2020 ci ha lasciato con un po’ di amarezza e consapevoli che avremmo dovuto rimboccarci le maniche per ritrovare i numeri del 2019. Abbiamo quindi lavorato a bordo campo, in attesa che i passeggeri riacquistassero fiducia e tornassero a volare. Ci siamo impegnati in progetti alternativi come il rinnovo del servizio di bordo, degli interni della flotta e dell’Inflight Entertainment. Infine, ma non da ultimo, abbiamo confermato il nostro impegno ambientale attraverso il rinnovo della certificazione ISO, l’ottenimento della certificazione Emas e l’adesione al programma Compensaid del Gruppo Lufthansa.
Il 2022 è iniziato con Omicron, poi la guerra in Ucraina e il carburante è andato alle stelle. La tempesta perfetta sta continuando, oppure Lei vede il tutto diversamente?
Si parla sempre di “sole” dopo una tempesta e io voglio guardare al futuro con positività. Obiettivamente le condizioni con le quali è cominciato questo 2022 non sono state rosee, anzi per certi versi hanno complicato una situazione che non vede la stabilità da più di un anno e mezzo. Ma come durante la prima ondata, inaspettata e travolgente, cerchiamo di costruire la nostra attività in base ai mezzi e alle possibilità del momento. Ciò purtroppo non ci permette di programmare a lungo termine, ma solo sulla base dei dati derivanti dalla situazione in corso.
Quali flussi e segmenti stanno soffrendo/riprendendo? Il ritmo di prenotazioni come sta andando?
Le prenotazioni stanno riprendendo, i numeri mostrano un trend sempre più positivo e incoraggiante ora che ci avviciniamo alla stagione estiva. Il traffico è in rialzo in maniera omogenea sia su Monaco che su Francoforte. Il settore leisure mostra segnali di ripresa più consistenti specialmente su rotte come Firenze, Pisa e Venezia.
Con il suo arrivo c’è stato un cambio di passo. Su Firenze nel 2022 non riproponete più i voli nazionali. Avete cambiato idea, e la base tecnica continuerà a rimanere sullo scalo fiorentino?
Firenze rimarrà una delle nostre basi tecniche. Non è stata chiusa durante la pandemia e non verrà chiusa in futuro, nonostante parte del lavoro e dei progetti programmati abbiano subito dei rallentamenti come molte altre attività. I voli nazionali sono stati la prova della nostra sempre ampia versatilità; in un momento in cui era difficile, se non impossibile, spostarsi all’interno e all’esterno dell’Europa, in collaborazione con il Gruppo Lufthansa, abbiamo proposto dei voli nazionali che per un’intera estate hanno servito i cittadini italiani nei loro viaggi.
Anche le destinazioni Forlì e Cuneo non ci sono più nel sistema di vendita. Tutto messo nel cassetto, oppure posticipate al futuro?
Con gli aeroporti di Cuneo e Forlì abbiamo intrapreso un percorso che ci ha visti collaborare intensamente in un periodo che purtroppo non è stato favorevole alla nostra attività congiunta. Nonostante ciò il dialogo da entrambe le parti è ancora aperto. Per capire se vi saranno ulteriori sviluppi, dobbiamo attendere e vedere come evolverà la situazione volo nei prossimi mesi.
Il nuovo Brindisi-Monaco come sta andando?
È ancora presto per poter fornire una risposta reale. Siamo partiti e i primi numeri sembrano incoraggianti. Dobbiamo attendere i prossimi mesi per avere dei dati obiettivi.
Ci saranno ancora i charter estivi leisure operati per gli operatori italiani delle vacanze organizzate?
Confermo che anche per la prossima Summer avremo dei voli charter con i tour operator nostri partner da anni. La ripresa della stagione estiva in queste prime settimane è evidente e ci auguriamo che si possa proseguire verso un piano stabile e duraturo anche per i prossimi mesi.
Air Dolomiti continua ad espandersi, ora sempre di più nel mercato austriaco e in altri come Svezia e Danimarca. Quali altri state guardando in sintonia con Lufthansa?
Il vantaggio di far parte di un grande e solido Gruppo come quello di Lufthansa, è quello di intraprendere percorsi di crescita diversi: vi è la possibilità di un aumento di frequenze e di operare voli in Europa. In questi ultimi mesi abbiamo diversificato l’offerta andando a servire destinazioni alternative che prima erano gestite solo da compagnie non italiane. Il nostro orientamento sta diventando sempre più europeo e per questo dobbiamo ringraziare la Casa Madre che ci permette di sfruttare al meglio il nostro potenziale e la tipologia di aereo che abbiamo.
Il 16esimo aereo E195 è entrato in servizio e il 17esimo è già stato verniciato in UK e a breve entrerà in servizio. Quanti altri velivoli arriveranno o ci sono state modifiche al piano?
Il piano di sviluppo di Air Dolomiti è parte di un progetto precedente alla crisi sanitaria internazionale che ci ha colpito duramente negli ultimi 20 mesi. Nonostante ciò altre due macchine sono appena arrivate e ciò ci fa ben sperare che si possa ritornare a percorrere la strada che avevamo intrapreso nel 2019. Naturalmente ci vorrà del tempo e sicuramente le tempistiche saranno dilatate per permettere una piena e ottimale ripresa delle attività.
Air Dolomiti espanderà di più le proprie operazioni “own risk” oppure avrà una predominanza di attività svolte per conto del network Lufthansa?
Le operazioni future dipenderanno dai progetti del Gruppo e dall’espansione del network, anche se le due macchine aggiuntive, arrivate nelle ultime settimane, opereranno principalmente tratte own business in partenza dall’aeroporto di Francoforte. L’obiettivo è quello di proseguire in un percorso di crescita costante anche se rallentata rispetto ai programmi precedenti alla pandemia.
Quanti nuovi posti di lavoro state creando e quali volumi per il futuro nelle vostre stime di crescita?
Al momento il nostro organico conta circa 700 dipendenti, considerato sia il personale navigante che il personale impiegato negli uffici. Le prospettive di crescita ci sono, soprattutto se si concretizzerà l’opportunità di avere altri aerei come da piano precedente alla situazione d’emergenza. Speriamo di doverci attivare quanto prima per promuovere nuove giornate di assunzione per il personale di cabina.
Ci sarà ancora il Genova - Monaco dall’inverno 2022/23, al momento l’ultimo giorno di volo coincide con la fine dell’orario estivo?
Per il momento non abbiamo aggiornamenti riguardo lo scenario della Winter 2022.
Per chiudere l’intervista, come vede il ruolo di Air Dolomiti nella situazione dove ITA Airways passerà a MSC-Lufthansa?
È prematuro fare considerazioni al riguardo. Attenderemo i risultati del processo decisionale in cui è impegnato il Gruppo Lufthansa insieme a MSC.
Air Dolomiti nel 2021 ha trasportato 1.075.493 passeggeri e nel 2022 sta registrando un importante risultato nei primi quattro mesi con 519.076 passeggeri, quasi la metà di quanto registrato l’anno precedente. Ciò nonostante i problemi di Omicron dei primi due mesi del 2022, il costo del carburante e marginalmente il conflitto ucraino-russo.
Il fatturato nel 2021 è stato di 157.8 Milioni di €. L’anno scorso e l’inizio di quest’anno la dimensione particolarmente attraente degli aerei Air Dolomiti in termini di capacità, gli Embraer E195 trasportano fino a 120 posti, li ha visti fortemente impiegati in quelle rotte di alimentazione di Lufthansa su monaco e Francoforte, dove gli aerei dall’A319 all’A321 risultavano essere sovradimensionati. tutto ciò ha permesso al vettore italiano di volare molto di più, nonostante la situazione generale di crisi, e quindi produrre un fatturato importante vista la condizione generale del trasporto aereo, ma pure economica e geopolitica totale.