Una ripartenza lenta ma costante con dati incoraggianti e nuove prospettive di crescita per il 2023. Tahiti Tourisme ha tracciato un primo bilancio del 2022 durante il roadshow Tahiti e le sue isole: “Il bilancio tutto sommato è incoraggiante – le parole di Gabriele Cavallotti, rappresentante in Italia di Tahiti Tourisme – il covid ci ha fatto perdere il primo trimestre e da giugno ad aprile i numeri indicano una flessione del 36% dal mercato italiano rispetto al 2019 per un totale di 1585 passeggeri a fronte degli 8.800 del pre pandemia. Un dato chiaramente parziale che andrà aggiornato con le presenze di luglio ed agosto che hanno fatto registrare ottime performance”.
L’obiettivo per il prossimo anno è riallinearsi agli indicatori del 2019, per questo l’ufficio italiano di Tahiti Tourisme è già operativo con una promozione mirata verso nuovi target di clientela: “Vogliamo ampliare la fetta di potenziali viaggiatori – prosegue Cavallotti – e guardiamo con attenzione al segmento diving, al charter nautico ed alle crociere. Abbiamo un focus particolare sul prodotto guesthouse, che rappresenta una valida alternativa ricettiva alle grandi catene internazionali e ci permette di dialogare con una fascia di clientela diversa rispetto a quella tradizionale che sceglie la Polinesia. Le famiglie per esempio si confermano un consumer segments su cui puntiamo, cosi come i viaggi di nozze, bacino fondamentale, i senior ed il turismo LGBTQIA”.
Massima l’attenzione verso il canale agenziale, con il ruolo del trade che si conferma strategico per Tahiti, come dimostra il 60% di biglietteria aerea venduta tramite adv: “Per le adv prosegue il percorso Tahiti Specialist Program, che ha già raggiunto quota 400 iscritti, abbiamo inoltre in calendario diverse attività promozionali studiate ad hoc per rafforzare ed ottimizzare la distribuzione ed il marketing della destinazione”.
Intanto, gli effetti della pandemia hanno portato ad una riduzione della capacità ricettiva dell’arcipelago: “Ad oggi siamo ad un indice di riempimento pari al 60% ma alcuni hotel sono chiusi ed altri in ristrutturazione – spiega Cavallotti – il calo dell’offerta è pari all’11% ed oggi il comparto è in grado di offrire un totale di 71400 camere. A registrare la flessione di posti letto sono state soprattutto Moorea e Bora Bora ma entro il 2023 si dovrebbe tornare ai dati pre pandemici”.
Dinamico, invece, il trasporto aereo con un’offerta ampia e variegata che prevede voli dagli Usa ed il ritorno dei voli dal Giappone. Prevista, infine, entro il 2024 l’apertura del nuovo terminal crociere di Papeete.