Inizia oggi la III Settimana della cucina italiana nel mondo. Un evento che dal 19 al 25 novembre, vedrà 109 iniziative promozionali organizzate dall’Enit, di cui 62 in area EMEA – Europa, Medio Oriente e Africa, 10 in Nord America, 8 in Sud America, 25 in Asia e 4 in Oceania. Secondo il report sul turismo enogastronomico elaborato dall’Osservatorio nazionale del turismo a cura dell’Ufficio Studi, sono due i fattori dell’offerta enogastronomica italiana che danno valore aggiunto al settore: da una parte il legame radicato con i territori dall’altra la capacità di estendere la stagionalità dei flussi turistici durante tutto l’arco dell’anno, anche verso i mercati long haul.
Nel 2017 sono stati spesi 223 i milioni per l’enogastronomia del Bel Paese facendo segnare un incremento di ben il 70% rispetto a quanto si spendeva nel 2013 (131 milioni). Il corrispondente incremento della spesa totale per vacanza nello stesso periodo è stato sensibilmente inferiore (+18,4%). (Fonte Ufficio Studi Enit su Banca d’Italia). Un turista su 4 in Italia è mosso da interessi enogastronomici (22,3% dei turisti italiani e il 29,9% degli stranieri). (Fonte Ufficio Studi Enit su dati Unioncamere-Isnart). In termini di spesa pro-capite, un viaggiatore straniero che nel 2017 ha scelto le nostre destinazioni per una vacanza motivata dalle eccellenze enogastronomiche ha speso, in media, 149,9 euro al giorno. Inferiore il budget medio per le altre tipologie di vacanza: vacanza culturale 128,7 euro, vacanza sportiva 122,9 euro, vacanza in montagna 109,3 euro, vacanza verde/agriturismo 103,9 euro, vacanza al mare 90,2 euro, vacanza al lago 85,2 euro.
I primi mercati di origine che generano i maggiori introiti per vacanza enogastronomica in Italia sono: Stati Uniti (45,5 milioni di euro), Uk (25,4 milioni), Austria (18,7), Svizzera (17), Francia (16,5), Canada (11,6), Brasile (11,5), Germania (10), Danimarca (8,1), Belgio (7,2).
In termini di quota percentuale, l’incidenza di ognuno dei primi dieci Paesi è la seguente: Usa 20,4% (un quinto), Regno Unito 11,4%, Austria 8,4%, Svizzera 7,6%, Francia 7,4%, Canada 5,2%, Brasile 5,1%, Germania 4,5%, Danimarca 3,6%, Belgio 3,2%. I pernottamenti generati nel 2017 dalle vacanze enogastronomiche sono stati 1,5 milioni, cresciuti del 50% nell’ultimo quinquennio.