Botswana, il santuario della fauna selvatica, il regno degli animali per eccellenza. È per eccellenza il Paese dove fare il safari autentico. Lo ha raccontato Maurizio Levi nella sede milanese de I Viaggi di Maurizio Levi a Milano. È un Paese grande due volte l’Italia e popolato da 2 milioni di abitanti, dove sono molto sentite le politiche di conservazione, se si pensa che oltre il 30% della terra è riservata alla fauna selvatica. La terra dove per eccellenza l’esperienza del salari è unica e diversificata; dove l’esoterismo è la norma, non l’eccezione, la terra della natura vera, dove la gente è amichevole e rispettosa. “È un Paese che non può non emozionare”, ha detto Attilia Bossi, presente in rappresentanza dell’Ente del Turismo in Italia, affidato a Interface. “Siamo sopra il Sudafrica, in una fetta di Africa Australe prima occupata da un grandissimo lago, poi diventato un’area desertica abitata dai San. Gli europei sono arrivati nel 1800: missionari, cacciatori e cercatori d’oro. In realtà non c’è mai stata una vera e propria occupazione, divenne prima protettorato britannico nel 1885, poi governo autonomo nel 1965 e Repubblica il 6 settembre 1966”. Attilia ha poi raccontato il Botswana oggi, la terra del Delta dell’Okavango, il fiume che non incontra mai il mare. Porta d’ingresso del Paese è il Chobe, vicino alle Victoria Falls: il Chobe National Park, grande 11.700 kmq, è ricoperto di pianure alluvionali, paludi e aree boschive e diviso in 5 ecosistemi distinti. Vanta inoltre la più grande popolazione di elefanti d’Africa, oltre 60.000 esemplari e più di 450 specie di uccelli.
Straordinario il Delta dell’Okavango, il più ampio delta interno al mondo, il cui ecosistema ospita 40 specie di grandi mammiferi, 400 specie di uccelli, 100 tipi di piante e vegetali. È un ambiente intatto da 10.000 anni, dove l’acqua è addirittura potabile. L’80% della Moremi Game Reserve si trova all’interno del Delta. Le Makgadikgadi Salt Pans sono invece distese di sale che non ci si aspetterebbe di trovare qui. Ampio 12.000 kmq, è il più grande bacino lacustre asciutto d’Africa, prosciugato circa 10.000 anni fa. Luogo di nidificazione di uccelli acquatici, è punteggiato di ‘Baobad di Baines’ (dal nome del fotografo di Livingstone) e abitato da leoni dalla criniera nera e suricati. Nella stagione estiva si assiste invece all’affascinante migrazione di gnu e zebre. Il CKGR, il Kalahari Game Reserve, si estende per 52.800 kmq, l’ambiente è semidesertico ma ricco di vita: si incontrano ghepardi, oraci, gru, sprigbok e ancora i leoni dalla criniera nera. “Ci hanno vissuto per anni due esploratori che hanno scritto il Il grido del Kalahari, dove raccontano la loro vicinanza con i leoni”, racconta Levi, la cui esperienza in Botswana è ricca di aneddoti. È un’area più variegata e ricca di contrasti Tuli, caratterizzata da una natura aspra. Gabarone, la capitale, non è un punto di passaggio per i turisti, in realtà però è vivace e moderna. Per andare alla scoperta del territorio, Maurizio Levi propone per 4-5 volte all’anno, itinerari di 12 giorni accompagnati da guide locali, con il supporto di un corrispondente in loco. Si dorme in campi mobili superconfortevoli a stretto contatto con la natura e in lodge di lusso.
Elisabetta Canoro