Pubblicata la terza edizione del rapporto Nova – Nuovo Osservatorio Viaggi d’Affari, che conferma un settore in salute e in crescita e trainato dalle donne. Nel 2018 la spesa per viaggi d’affari ha superato i 20 miliardi di euro, in crescita del 2,8%, ed il quadro rimane positivo anche nel 2019, con incrementi previsti tra 3 e 4,5 punti percentuali, ma sulle proiezioni gravano ampi margini di incertezza legati all’evoluzione dell’economia nazionale, all’acuirsi del sovranismo europeo e del protezionismo mondiale.
Il rapporto, promosso da AirPlus International, Amadeus, HRS e Lufthansa Group , è stato realizzato da Andrea Guizzardi con il supporto del dipartimento di scienze statistiche e del Centro di studi avanzati sul turismo (Cast) dell’Università di Bologna. Aumentano i pernottamenti (4%) e la durata media dei viaggi, specie intercontinentali. L’importante progresso delle trasferte più lunghe (+4,7%) riflette il consolidamento degli investimenti italiani all’estero. Il mercato nazionale guida la crescita del numero di viaggi (+2,9%). La minore espansione del segmento internazionale (+2,2%) non modifica il trend positivo, che l’ha visto crescere del 15% nell’ultimo decennio. Destinazioni elettive sono Usa, Giappone e Germania. Anche la spesa aumenta soprattutto sul mercato nazionale (+4,2%). A frenare l’internazionale (+2,0%) la svalutazione del dollaro, che ha permesso un risparmio di 330 milioni di euro alle aziende italiane.
L’anno scorso è stato favorevole soprattutto ai viaggi per incontrare clienti e fornitori (+4,7%) ma il dato più critico è la contrazione nel settore congressuale (-4,5%). L’arretramento, spiegano i ricercatori, sottende un calo d’investimenti nella formazione scientifica e tecnologica del capitale umano, potenziale rischio per l’espansione congiunturale della nostra economia futura. Il +1,6% del comparto fieristico rappresenta, invece, una discontinuità con il recente passato. Anche se la preferenza delle aziende va all’auto, è il treno a fare registrare la migliore performance su base annua (+4,9%), grazie alla continua espansione dell’offerta in alta velocità e alla diminuzione del prezzo dei biglietti. L’aereo (+2,8%) cresce soprattutto sui mercati nazionale ed europeo anche grazie a schemi di pricing aggressivi che lo ren- dono – talvolta solo in apparenza – molto competitivo. Nel suo insieme, il trasporto incide per il 56,9% sui budget delle aziende italiane (+2,2%).
Nella seconda parte dello studio è stata analizzata la gestione dei viaggi nelle aziende valutando organigrammi, retribuzioni e soddisfazione dei travel manager italiani. Il settore risulta essere una mansione tipicamente femminile, con un uomo ogni tre donne.