L’Ente Nazionale del Turismo della Serbia sarà presente alla quinta edizione di tourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, che si svolgerà a Firenze dal 22 al 24 febbraio, promuovendo le eccellenze storico-artistiche del Paese.
L’Ente ha scelto di raccontare insieme a I Viaggi di Maurizio Levila storia e la cultura del Paese attraverso un incontroin programma domenica 24 febbraioalle ore 10.20dal titolo: "SERBIA, LA PORTA DEI BALCANI. Alla scoperta dell'Europa che incontra l'Oriente". Nella Sala Onice del Palazzo dei Congressi l’archeologo e tour leader Dante Bartoli con Nicolò Cesa, sociologo e autore della guida di viaggio SERBIA di Morellini Editore, descriveranno quel crocevia di culture e civiltà tra l'Occidente e l'Oriente, che è stata per secoli e che è ancora oggi la Serbia. Una destinazione con un patrimonio storico-artistico, che sorprende i visitatori lungo un variegato itinerario, con il Danubio come fil bleu.
La presentazione offrirà uno spaccato della Serbia antica e attuale, partendo dalla capitale Belgrado, la “città bianca” – cuore pulsante del paese, città dagli infiniti volti, dalle plurime anime e della complessa identità – spostandosi a soli 50 km a Nord in Vojvodina, con il suo capoluogo Novi Sad– capitale europea della Cultura 2021 e Best in Travel City 2019 per Lonely Planet – e con i Monasteri della Fruska Gora, per poi raggiungere i siti di Viminacium, dove i turisti possono affiancare gli archeologi nelle operazioni di scavo, e Lepenski Vir, risalente al 6.500 a.C. L’itinerario proseguirà scoprendo le imponenti fortezzemedioevalie i luoghi riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità: le rovine della Felix Romuliana, il palazzo imperiale fatto costruire dall’imperatore romano Galerio, e i monasteriortodossi di Studenica, Stari Ras e Sopoćani.
Storia, arte e cultura, ma anche bellezze naturalistiche e tradizioni: questi i punti di forza di un viaggio in Serbia. E l'importanza sociale di alcune di queste usanze è stata riconosciuta anche dall'UNESCO che, nel 2014, ha inserito la “Slava” – la glorificazione del Santo Protettore di famiglia, la ricorrenza religiosa più sentita dai Serbi – nell'elenco dei “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità”.
“I dati sul trend del turismo culturale ci dicono che si tratta di un settore in crescita. Considerato, inoltre, che il viaggio oggigiorno è sempre più inteso come esperienza, basata su autenticità, coinvolgimento ed emozione, la Serbia –sottolinea Marija Labović, Direttrice dell’Ente – si rivela una meta ideale e facilmente raggiungibiledall’Italia, grazie ai collegamenti aerei giornalieri da Milano Malpensa e Roma Fiumicinoe a quelli plurisettimanali da Venezia, operati da Air Serbia e Alitalia.”