Il Consiglio di Amministrazione di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A., riunitosi oggi sotto la Presidenza di Enrico Postacchini, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2019. “L’andamento dei primi tre mesi del 2019, che vede proseguire il trend di crescita sia in termini di numero di passeggeri che di performance economiche, restituisce un’ulteriore conferma della solidità del progetto in corso - ha commentato Nazareno Ventola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna – Continueremo a fare tutto il possibile per valorizzare ulteriormente le potenzialità dello scalo, ampliando le rotte servite e realizzando gli investimenti previsti dal nostro Masterplan”. I ricavi consolidati nel trimestre ammontano a 27,5 milioni di euro, in crescita del 22,6% rispetto ai 22,4 milioni dell’anno precedente, grazie al trend positivo registrato sia dai ricavi per servizi aeronautici (diritti aeroportuali corrisposti da parte di passeggeri, compagnie aeree e operatori aeroportuali), che dai servizi non aeronautici (prevalentemente parcheggi, retail e servizi ai passeggeri). In dettaglio, i ricavi per servizi aeronautici ammontano a 13,4 milioni di euro, con una crescita del 12,6% per effetto dell’incremento del traffico e per l’aggiornamento tariffario. I ricavi per servizi non aeronautici sono invece pari a 9,8 milioni di euro, registrando una crescita del 6,4% grazie al positivo andamento di tutte le componenti di questa categoria. I costi di gestione ammontano nei primi tre mesi del 2019 a circa 19,1 milioni di euro, con un incremento del 18,3% rispetto ai 16,2 milioni del 2018, incremento ascrivibile quasi integralmente ai servizi di costruzione al netto dei quali la variazione è pari allo 0,3%. Nel dettaglio i costi per materiali di consumo e merci mostrano un risparmio (-10,7%), principalmente per l’assenza degli eventi nevosi verificatisi nel 2018, così come i costi per i servizi (-7,9%) per un minor consumo legato alle utenze, minori costi di sgombero neve e minor ricorso a consulenze e prestazioni professionali. Infine, il costo del personale aumenta del 6,2% principalmente per l’aumento dell’organico (+20 FTE) legato alla crescita dei volumi di traffico.