“In futuro siamo destinati ad usare le auto elettriche e affidarci alla guida autonoma”, esordisce in conferenza stampa Gian Primo Quagliano, presidente di Csp, il 27esimo incontro organizzato dal Centro Studi Promotor per indagare situazione e prospettive del mercato italiano dell’auto. “Si tratta di un mercato che nel 2020 conterà 2milioni e 10mila immatricolazioni, ovvero il +5% sul 2019 ma -19,4% sui livelli ante-crisi del 2008”, ha continuato. Sono numeri che potrebbero crescere in modo significativo se il governo decidesse di replicare la campagna antirottamazione che nel 1997 aveva portato a una crescita delle immatricolazioni del 39%: “Tutto questo si ripercuoterebbe in modo positivo sull’economia del Paese”, ha aggiunto, “sia sul livello di inquinamento e soprattutto sulla sicurezza stradale portando a zero i morti sulle strade”.
Ecco perché oggi Econometrica e il Centro Studi Promotor entrano a far parte del Gruppo Uvet, allo scopo di sviluppare sinergie che possano aiutare il futuro. Lo ha ribadito Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet e presidente di Confturismo-Confcommercio: “Penso alla mia azienda, al suo futuro e mi rendo conto che è necessario scendere in campo per affrontare un cambiamento che sarà epocale e in questo il governo dovrà intervenire”. Per ora l’uso delle auto elettriche è ancora una nicchia: “Il passaggio verso l’innovazione è lento, intanto io ho un’auto elettrica, uso furgoni elettrici”, ha spiegato Patanè, “ci siamo avvicinati a Econometrica proprio per studiare le opportunità che avremo con le nuove tecnologie. Abbiamo deciso di avvicinarci a Econometrica per creare una sinergia e capire cosa offrire di più ai nostri clienti, sia al consumer sia al corporate”.
Il Centro Studi Promotor ha evidenziato come in l’Italia l’obiezione all’introduzione di significativi incentivi alla rottamazione è data dal fatto che la situazione economica non consente di sostenere il grande sforzo per rinnovare in maniera significativa il parco circolante. Esistono però formule di incentivazione alla rottamazione che possono dare una spinta anche al Pil come quella basata su un incentivo differenziato a seconda del tipo di auto abbinato ad uno sconto pari almeno all’incentivo. Per Quagliano “L’auto elettrica arriverà perché la vogliono la gente, la politica, le case auto, le compagnie elettriche e il più grande mercato del mondo: la Cina. Occorre in primis un radicale cambiamento nei comportamenti delle autorità politiche”. La sfida è aperta.
Elisabetta Canoro