Federbalneari Italia accoglie il voto di fiducia espresso ieri dalla Camera al DL Rilancio con una soddisfazione a metà: se da un lato, infatti, l’estensione delle concessioni balneari, che da adesso si confermano estese al 2033, è un risultato importante per dare certezze alle migliaia di imprenditori balneari che lavorano sulle spiagge e che possono guardare con serenità al futuro, dall’altro lo stralcio delle norme relative al riequilibrio dei canoni ed alla messa in ordine delle cosiddette "concessioni pertinenziali" lascia la Federazione profondamente delusa.
"L’approvazione del riequilibro dei canoni, con innalzamento di quelli minimi a € 2500 - si legge in una nota - e la soluzione della questione dei pertinenziali avrebbe, per Federbalneari Italia, corretto nei fatti una situazione complessa e negativa che penalizza e danneggia le imprese turistiche ammettendo forme di concorrenza sleale. La Federazione sostiene da sempre, infatti, la necessità di rendere più equi i canoni e questo provvedimento poteva essere l’occasione per iniziare un percorso che eliminasse le sperequazioni esistenti, specialmente in questo momento di rilancio post emergenza Covid. Ma non solo: non si comprende il motivo per cui lo Stato e in particolare la Ragioneria Generale, abbia voluto rinunciare al gettito che ne sarebbe derivato e che, secondo le stime del Centro Studi federale, sarebbe stato di quasi 100 milioni di euro. Una cifra importante che, oltre a rendere più equa la situazione delle concessioni, avrebbe costituito un contributo importante alla ripresa economica e al rilancio dell’intero comparto del turismo.
“Continuiamo a credere nell’importanza di modernizzare il sistema turistico balneare italiano attraverso interventi sui canoni minimi e sulle concessioni pertinenziali – dichiara Marco Maurelli, Presidente Federbalneari Italia - bene, quindi, per quanto riguarda l’estensione delle concessioni ma, già da stasera, siamo al lavoro per elaborare delle proposte ed aprire dei tavoli di confronto su tutte le questioni ancora aperte per un settore strategico che può dare un contributo importante al rilancio economico del nostro Paese. E’ fondamentale che il Governo metta in campo, al più presto e con grande determinazione, anche interventi di trasformazione dell’offerta turistica: misure indispensabili per riscrivere il turismo legato al mare, al territorio ed ai servizi correlati e per salvaguardare un settore che conta oltre 1 milione di posti di lavoro e che oggi rischia la chiusura di migliaia di imprese”.