Michael O’Leary - CEO di Ryanair Group ci racconta a 360° il futuro della compagnia e gli scenari del trasporto aereo. A modo suo, diretto e senza giri di parole, Ryanair oggi ha oltre 500 aerei, più di un centinaio dei 210 B737-8200 ordinati devono ancora arrivare. Se tra quest’anno e il 2023 il target è di trasportare 165 milioni di passeggeri, nei prossimi anni vuole arrivare a 225 milioni. In Italia ha quasi di 50% di quota di mercato e dai 46 milioni di passeggeri attuali, Ryanair vuole salire a quasi 60 per l’esercizio finanziario attuale. Nel futuro degli anni a venire a 80. A Milano abbiamo potuto fare due chiacchiere con lui e tastare il polso della situazione.
Sig. O’Leary , iniziamo dalle tasse , un suo cruccio in ogni dove o quasi, ultimamente altri Governi ne hanno introdotte tante, ognuno la sua, come le definisce?
Sono assurde e tutte tendono a difendere L’aerolinea di casa. A Bruxelles una tassa ecologica e’ solo per chi parte e non per chi transiterà. Quindi difende Brussels Airlines. A Budapest e’ una tassa iniqua che non serve a niente. Solo a bloccare sviluppo del traffico e turismo. Pure Atene la stessa cosa e come a Bruxelles abbiamo chiuso la base. Se le condizioni ci saranno la riapriremo. A Malta c’è ne sarà un altra a breve.
Nei Paesi Bassi l’attuale tassa da 8,95% sarà innalzata a tre volte tanto, a chi darà beneficio?
Si, è un balzello “ecologico” per difendere KLM a Amsterdam. Infatti si applicano in partenza, ma non in transito dove e’ il core business del vettore olandese. Più che triplicare le tasse e’ ingiusto. E’ applicata anche a Eindhoven o Rotterdam, ma in realtà è solo per chi opera da Schipol sul punto a punto.
Cosa chiede e dite al nuovo Governo Italiano?
Quattro cose. Anche se in Italia i governi cambiamo frequentemente. Noi siamo la più grande compagnia aerea in Italia. Che deve levare quell’addizionale comunale che invece serve a pagare altro. Non seguire l’introduzione di tasse ambientali che fanno solo male al trasporto aereo e di non vendere ITA Airways a Certares / Air France-KLM e cederla invece a MSC/Lufthansa.
Perché?
Air France-KLM hanno già avuto esperienze in precedenza in Alitalia e il loro interesse e’ di trasportare passeggeri a Parigi e Amsterdam. Eppoi perché non e’ gestita bene. Lufthansa ha fatto un buon lavoro con Brussels Airlines, Swiss e Austrian e chissà mai che non guardi un domani a Wizz. Lufthansa sarebbe il partner giusto perché ITA Airways e’ piccola e sul mercato italiano ci ha permesso di crescere.
Siete cresciuti in market share in Italia?
Noi siamo aumentati in percentuale, ma anche nel numero di passeggeri. Abbiamo messo altri 25 aerei e ora siamo a 90. In Italia abbiamo più del 40% e se Alitalia aveva il 20% ora con ITA Airways che passa da più di 100 aerei a 60 è scesa al 10%.
Quale è il vostro futuro target?
Arrivare a 80 milioni di passeggeri nei prossimi anni. Anche se vogliono limitare Ciampino dove operiamo per altri interessi. Roma Fiumicino è grande, ma è complicato e costoso. Andiamo bene a Milano Malpensa e Bergamo. Il primo ha visto crescere easyjet e Wizz , ora cresciamo noi. A Bergamo aggiungiamo queste cinque nuove rotte per Newcastle, Baden Baden, Madeira , Francoforte e Lodz. Nulla questa volta da Milano Malpensa, ma tra i due aeroporti abbiamo 28 aerei basati e diamo lavoro a oltre 3000 persone dirette.Poi ci stiamo allargando a Torino con la nuova base con due aerei aperta l’anno scorso e aggiungiamo il quarto aereo a Venezia dall’inverno. Abbiamo aperto in aprile di quest’anno.
Marco Finelli
(Intervista completa sul prossimo numero di T&A)