In un momento cruciale di trasformazione per tour operator e agenzie di viaggi, la Federazione Turismo Organizzato celebra la propria assemblea nazionale annuale presentando al nuovo governo, nella persona del neo eletto ministro del turismo Daniela Santanchè, 4 punti su cui è necessario intervenire per rilanciare un settore come quello turistico che rappresenta il 13,7% del Pil e il 15% dell’occupazione.
Il primo dei quattro punti esposti dal presidente della Federazione Turismo Organizzato Franco Gattinoni, è il pilastro portante, ma anche una sorta di riassunto degli altri 3: “È necessario che il governo sappia conoscere e riconoscere cos’è il turismo organizzato, inteso sia come outgoing che come incoming, inteso come aziende che danno lavoro al personale 12 mesi l’anno, e non solo stagionale”. Il secondo punto portato all’attenzione dell’onorevole Santanchè riguarda il Pnrr: “Le risorse destinate al turismo sono poche – dichiara senza mezzi termini Gattinoni – il settore turistico è centrale nell’economia del paese e deve essere centrale anche per quanto riguarda le risorse del Pnrr; 2.3 mld appaiono insufficienti per il nostro settore”. D’accordo il ministro, che oltre a riconoscere una maggiore necessità di liquidità per il turismo ribadisce il bisogno di cercare di ottenere somme importanti non solo dal Pnrr ma anche, ad esempio, dai fondi di coesione e di sviluppo. Proprio sulla questione di liquidità si sofferma FTO sollevando il problema dell’accesso al credito come terzo punto: “Per tenere in piedi le aziende turistiche in questi anni difficilissimi abbiamo dato fondo a tutti i risparmi – ammette il presidente – per rilanciare il comparto non basta varare bonus, se questa liquidità poi non arriva”. Uno degli aiuti chiesti dall’associazione di Confcommercio riguarda gli aiuti fiscali, che sostengano l’assunzione di nuovi dipendenti: “Ne abbiamo persi tanti con il covid, le nostre aziende hanno bisogno di assumere – chiosa Gattinoni. Sta già lavorando su questo punto, a detta di Daniela Santanchè, il ministero con la richiesta di poter ottenere un credito per il turismo gemello di quello già esistente per lo sport. “L’obiettivo del mio ministero è quello di finanziare le piccole e medie imprese di questo settore – dichiara l’onorevole – tanto che il 22 dicembre è già in agenda un appuntamento con una grande banca per discutere in proposito”. Le aziende del settore turistico hanno bisogno di assumere nuovi dipendenti, ma spesso mancano le competenze necessarie; ecco che entra in gioco un altro tema molto caro al ministro Daniela Santanchè: “La formazione è un tassello importante per il turismo organizzato che si differenzia dal turismo low-cost per l’alta qualità dei servizi offerti – afferma – da questo punto di vista sono già stati stanziati nella manovra di bilancio 5mln per il 2023, 8 mln per il 2024 e 8mln per il 2025, dedicati alla formazione in campo turistico”. FTO dal canto suo, ha appena fatto partire un nuovo progetto di formazione per le scuole secondarie, il vero punto d’incontro tra scuola e impresa, complementare a quello già in atto con l’università. L’ultimo, ma non meno importante, punto delle richieste che l’associazione porta all’attenzione del governo riguarda i contributi e i rimborsi degli scorsi anni che non sono mai arrivati nelle mani dell’azienda. Su questo tema Santanchè assicura che “i 39mln che non sono stati ricevuti lo scorso anno, arriveranno entro gennaio 2023. La battaglia resta ancora aperta per vedere se si riesce ad ottenere qualcosa in più in favore delle imprese turistiche – conclude.
Le richieste che la Federazione del Turismo Organizzato porta all’attenzione del governo sono importanti ed impellenti: rilanciare agenzie di viaggi e tour operator deve essere un obiettivo di primaria importanza per l’economia del paese, data l’abbondante fetta di Pil che questa industria porta all’Italia. “Si tratta di un settore che nel 2019 portava 13,3 mld di ricavi con 11mila imprese, di cui 8mila attive, tra agenzie di viaggi e tour operator – rammenta Gabriele Milani, direttore nazionale FTO – l’80% di questi ricavi arrivavano da 1143 imprese e il 50% dei ricavi da 136 imprese. Nello specifico oltre 10mln di ricavi erano da attribuire a 133 imprese e oltre 50mln di ricavi a 31 imprese”. Una fotografia che disegna un settore di piccole imprese dal valore enorme, in cui la capillarità, il grado di penetrazione e di conoscenza dei territori, oltre alla dimensione artigianale del viaggio erano (e sono tutt’ora) i plus da valorizzare.
“FTO sa tutto degli imprenditori che rappresenta – dichiara Milani – di media hanno 53 anni e per il 47% sono donne”. Dell’associazione fanno parte imprese di servizi che operano sui settori del trasporto, delle esperienze e dell’alloggio, ma anche piattaforme, GDS e consulenza, chi si occupa di servizi finanziari come assicurazioni, banche e broker, seguite da imprese che coprono la produzione turistica, come chi si occupa di incoming, eventi, turismo scolastico, turismo religioso, business travel, outgoing e viaggi attivi, fino ad arrivare alla distribuzione, ovvero i network, i consulenti e le 1700 le agenzie di viaggio su tutto il territorio nazionale rappresentate da FTO. Tutte queste imprese coprono il 25% di quei 13,3mld di ricavi per l’Italia. “È interessante notare – precisa Gabriele Milani – che il valore di un viaggio outgoing pesa per il sistema paese quanto quello di un viaggio incoming, secondo quanto stimato ad esempio in Regno Unito dalla ricerca International Travel Powered the UK Economy condotta nel 2022 da ABTA. Il turismo è bidirezionale: sono 696 le sterline mediamente spese da un visitatore internazionale che sceglie di viaggiare in UK, e sono 670 le sterline spese di media sull’economia UK dai viaggiatori inglesi prima del loro viaggio oltreoceano”.
Da sempre attiva su vari fronti, nell’assemblea nazionale 2022 FTO punta sul settore dell’HR, con alcuni punti su cui intende battersi: il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, da rivedere in chiave “moderna” secondo i vertici, i costi del lavoro dipendente, il recuperare attrattività del settore e il non perdere competenze nuove e consolidate. “Abbiamo perso il 20% delle risorse umane che lavoravano nel nostro settore in questi due anni – ricorda il direttore nazionale FTO – c’è molto lavoro da fare per poter tornare all’operatività di un tempo, e per questo motivo FTO intende battersi per rendere più agevole il processo delle nuove assunzioni”. Per tenere alta la qualità dei servizi che le imprese assicurano, FTO si impegna anche dal punto di vista formativo con i suoi associati: “Dal 2020 abbiamo tenuto oltre 200 sessioni normative via webinar realizzate grazie al Fondo For.te e il supporto di Traiconet – illustra Milani – solo nel 2022 sono state 65 le sessioni con 15.470 partecipanti”. Per i neo laureati il Master in Tourism Strategy & Management, un master post-universitario di I livello in collaborazione con l’Università del Studi di Milano Bicocca ha già formato oltre 200 neo-laureati, che sono stati poi inseriti nel mondo del turismo organizzato. “Ripartire a monte, dalla formazione è la chiave per riconquistare le professionalità che il turismo ha perso negli ultimi due anni – secondo Angelo di Gregorio, direttore CRIET, Università del Studi di Milano-Bicocca. “Sono 4 i drivers su cui lavorare – prosegue Gabriele Cartasegna, direttore Capac e Fondazione Innovaprofessioni – per colmare il gap di competenze è necessario insistere sulle competenze tecniche, professionali e operative, sulle soft skills e l’intelligenza emotiva, quindi sulla sensibilità, sulla flessibilità, sul problem solving e sulla comunicazione, ma anche su un approccio innovativo, quindi sulle competenze digitali, su cui il processo di apprendimento va focalizzato. Infine è d’importanza cruciale oggi imparare facendo, con l’alternanza, l’impresa simulata, lo stage, l’apprendistato e il modello duale”.
Durante l’Assemblea Nazionale si è parlato anche del DL – Rilancio Pacchetto Turismo e in particolare del Fondo Emergenze Agenzie di viaggio e tour operator: “Le risorse ci sono, ed è importante impegnarle sul turismo – ha dichiarato il direttore Milani – parliamo ad esempio di quei 39mln a fondo perduto per adv e to, di 20mln stimati residui dei 625mln del fondo ex-mibact, di circa 80mln residui dal Digitour, di tutti i residui della decontribuzione dei dipendenti INPS ma anche del Fondo Voucher e del Pnrr”.
“Il turismo organizzato, ormai vede scendere sempre più la marginalità dei volumi dal 2019 a causa dei tanti adempimenti necessari, come le regole COVID, le regole di Viaggiare Sicuri, le tasse, la politica sulle cancellazioni e la difficoltà nella gestione dei passaporti – dichiara Milani. Da questo punto di vista è importante analizzare l’andamento del trasporto aereo che contribuisce ad impattare sui flussi turistici, insieme al cambio euro/dollaro, con il prezzo del jet fuel in impennata. “Oggi siamo al 76% dei biglietti del 2019 – analizza Gabriele Milani – ma il peso delle low-cost aumenta negli anni; nel 2021 pesavano sul mercato aereo per il 65,4%. Ovviamente il mercato in Italia da questo punto di vista è diverso, per la mancanza di una compagnia di bandiera, ma per il turismo organizzato va bene lavorare con le low-cost solo dove c’è affidabilità”. “Il prezzo del jet fuel non scenderà ancora per un po’ – prevede Renato Scaffidi, country manager Italy Air Europa - l’offerta di sedili peraltro oggi è minore di un tempo, quindi cerchiamo di recuperare puntando ad un riempimento maggiore”. Più ottimistica la visione di Tommaso Fumelli, vice president sales Italy ITA Airways: “Sono convinto che il prossimo anno aumenterà l’offerta dei vettori, le compagnie riprenderanno ad investire e quindi si bilanceranno meglio la domanda e l’offerta. Da questo punto di vista Ita Airways ha in programma un importante piano di investimenti e un allargamento della flotta”.