L’Italia è un’economia basata sul turismo, parafrasando il primo articolo della Costituzione. Lo dimostra la ricerca Fiducia, sostenibilità e competitività nel settore turistico commissionata da Confturismo e presentata dal Prof. Dr. Andrea Giuricin dell’Università Milano Bicocca in occasione del convegno Le nuove sfide del turismo italiano.
“L’Italia è davvero un’economia basata sul turismo e lo sarà ancora di più durante l’estate 2019 – sostiene il professore, che da una stima su dati Banca d’Italia, WTO e Istat ha mostrato che la spesa degli stranieri in Italia sarà superiore alla spesa degli italiani all’estero di quasi 8 miliardi di euro. “Un surplus che non si registra praticamente in nessun altro settore dell’economia italiana – precisa. Il turismo è dunque un settore trainante, tanto che in un solo trimestre, quello estivo, il settore turistico ha un saldo export-import di 7700mln di euro, superiore rispetto a quello annuale di settori di rilievo per l’economia italiana quali mobili (7500), abbigliamento (6600), alimentare (6200) o le calzature (4100), secondo una stima su dati Banca d’Italia e MISE.
Dalla ricerca dunque si evidenzia un buon andamento dell’Italia come destinazione per i turisti stranieri, ma sembra esserci una crisi di fiducia degli italiani. Secondo i dati dell’Indice di fiducia rilevati dall’indagine Piepoli – Confturismo – Confcommercio infatti la maggior parte dei nostri connazionali (il 38%) è più pessimista, mentre il 22% è più ottimista. “La fiducia si costruisce però nel lungo periodo – assicura Andrea Giuricin, che analizza a tal proposito gli investimenti in capitale per le Olimpiadi 2026 Milano Cortina, distinguendo tra pubblici e privati, secondo una stima su dati Candidatura CIO. “L’Olimpiade 2026 sarà un Olimpiade light, come la definisco io, con un basso intervento dello stato - continua – il cui impatto economico potrebbe superare 3 miliardi di euro, di fronte a costi per il Governo intorno a 250 milioni di euro”. Dopo il successo di Expo 2015, l’Olimpiade di Milano Cortina è una grande opportunità di sviluppo secondo il dottor Giuricin: “Come nel caso dell’Olimpiade estiva di Barcellona 1992, vi è anche la possibilità di avere un ottimo ritorno di immagine, per recuperare la competitività nel sud del Mediterraneo”.
Ma chi sono questi nostri competitor? Il professor Andrea Guiricin analizza attraverso una stima sui dati delle Agenzie del Turismo, i competitor outgoing come Francia, dove è forte la crescita delle prenotazioni nei paesi competitor dell’Italia, in particolare la Turchia, mentre per l’Italia la crescita è debole; Svizzera, che registra un mercato ‘flat’, ma con forte crescita del Nord Africa come destinazione, Spagna in calo come mercato di destinazione e Italia stabile e Germania, con una forte crescita dei paesi competitor come Turchia ed Egitto, ma un mercato abbastanza debole.
L’analisi si estende anche ai competitor incoming: Tunisia, che registra un aumento a doppia cifra con qualche dubbio per la sicurezza e torna a competere con Italia e Spagna; Grecia, dove continua la crescita, anche se a livelli inferiori rispetto a quelli registrati dell’estate 2018; Marocco, con una crescita di circa il 4%, meno rispetto agli altri mercati del Mediterraneo riva sud, nonostante la caduta dei passeggeri da Spagna e Regno Unito; Portogallo dove invece rallenta la crescita rispetto all’estate 2018, nonostante la forte crescita del mercato americano; Spagna, che registra una crescita debole dell’incoming dopo anni di ottimi risultati; Egitto, con il ritorno dei flussi, confermando un buon 2018 e una crescita a doppia cifra; Croazia, che si conferma meta competitiva, anche se le previsioni di crescita sono inferiori rispetto all’ottima estate del 2018 e Turchia, dove è prevista una forte crescita intorno al 20% per l’estate 2019, dovuta alla svalutazione della Lira turca.
“In generale la competitività turistica è legata alla competitività del paese – afferma il professor Giuricin – l’Italia, pur avendo il primo patrimonio mondiale, con 55 siti UNESCO al luglio 2019 al pari con la Cina, seguita da Spagna (48), Germania (46), Francia (45) e India (38), perde in competitività nel settore turistico a causa del difficile ambiente nel ‘fare business’. La competitività però va anche insieme alla conoscenza del settore e in Italia manca la capacitò di raccolta dati”.
A tal proposito Andrea Guricin propone un superindice per le previsioni per il turismo e trasporti, adatto per le previsioni temporali e utile per la valutazione delle politiche pubbliche e industriali. “È possibile utilizzarlo ai fini previsionali sulla base delle variabili utilizzate – conclude – singolarmente, all’interno di cluster o adattabile in funzione di previsioni o shock esterni”.