Immagine di sfondo della pagina eMotion Italia, il turismo esperienziale diventa prodotto per il trade
27 maggio 2025

 
 

Con un’offerta incentrata su tour esperienziali a tema, come tasteAround e scubAround, eMotion Italia si presenta al mercato come operatore incoming specializzato nel prodotto all-inclusive su misura. Nata in Sicilia, la start-up guarda soprattutto al mercato estero, ma apre al dialogo anche con le agenzie italiane interessate a una proposta di viaggio fuori dai circuiti tradizionali. L’intervista che segue approfondisce il modello distributivo, le strategie di collaborazione con il trade e i vantaggi per chi propone un prodotto in cui emozione, movimento e qualità si intrecciano in ogni dettaglio. Ci racconta tutto il responsabile Giuseppe Mancini

Qual è il modello di distribuzione scelto da eMotion Italia e come possono gli agenti di viaggio accedere alle vostre proposte e prenotare i tour?

In considerazione della tipologia di prodotto e del target a cui ci riferiamo poniamo la massima attenzione al rapporto con il cliente e alla sua soddisfazione. In quest’ottica, il contatto diretto, così come quello attraverso le agenzie, ha una grande importanza per la nostra azienda. Detto questo, nello specifico, per tutto il mercato estero stiamo impostando un rapporto B2B con agenzie che effettuano outgoing verso il nostro Paese, per due principali ragioni: maggiore capillarizzazione nella presenza sui vari mercati e completa conoscenza degli stessi. Mentre, per il mercato nazionale – che prevediamo meno rilevante in termini numerici – adottiamo un rapporto B2C con il cliente, fermo restando la disponibilità a valutare richieste da singole agenzie: di fatto, sta già accadendo, avendo ricevuto contatti da parte di qualche agente. Va detto che la giovanissima età di eMotion Italia e l’innovativa essenza dei suoi prodotti ci suggeriscono una certa elasticità nell’adattarci ai segnali del mercato e alle specifiche richieste della clientela.

In che modo collaborate con il trade e quali strumenti o incentivi prevedete per le agenzie partner, sia in termini di commissioni sia di formazione sul prodotto?

Ribalterei la domanda chiedendo “in che modo il trade può collaborare con eMotion Italia?”. E questo, non per immodestia o per un eccesso di presunzione ma, al contrario, proprio perché siamo aperti ad ascoltare chi vive il turismo sul territorio, conosce i propri clienti e le loro esigenze.Questa forma di collaborazione avrebbe come beneficiario finale il cliente, con i suoi desideri e con la sua idea di turismo.Il nostro tipo di prodotto si presta a un numero limitato di partecipanti (massimo 8 per tour), soprattutto perché riteniamo che gruppi più numerosi possano inficiare la qualità; inoltre, questo rende i tour duttili e ci offre la possibilità di essere elastici. Perciò, la stretta collaborazione con l’agente è fondamentale, anche per eventuali personalizzazioni, ovviamente nei limiti del possibile e nel rispetto della complessità del prodotto. Pur essendo i nostri prodotti costruiti mettendo insieme una serie di fornitori, leggendo i programmi appare chiara e di semplice comprensione la struttura di ogni tour: il sito web e le brochure digitali sono utili strumenti per le agenzie e per comprendere lo spirito di eMotion Italia.Naturalmente, resta ferma la nostra assoluta disponibilità nel dare la massima collaborazione a ogni singolo agente, specialmente per trasmettergli la nostra filosofia oltre che l’essenza di ogni singolo prodotto: partendo proprio dal significato intrinseco del marchio eMotion Italia, ovvero la sintesi del rapporto biunivoco tra emozione e movimento.Inoltre, stiamo valutando l’opportunità di organizzare dei fam trip per gli agenti.

I vostri tour, come tasteAround e scubAround, si distinguono per l’impronta tematica ed esperienziale: quali sono i vantaggi competitivi per gli agenti nel proporre questo tipo di prodotto rispetto a un’offerta tradizionale?

La nostra offerta non vuole sostituire quelle legate a un turismo “più tradizionale”, ma essere complementare. La competitività dei nostri tour e, quindi, la loro bontà in termini commerciali, in ultima analisi sarà determinata dal gradimento e dalla soddisfazione del cliente finale. Se gli agenti comprendono che i nostri prodotti sono innovativi in quanto rappresentano un modo dinamico di fare turismo (on-the-road), riassumendo in un unico prodotto temi specifici, esperienze, autentiche connessioni con il territorio (attuabili solo da chi è parte del territorio), il tutto in una forma all-inclusive che solleva il cliente da ogni preoccupazione, il goal sarà semplice da realizzare.

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La formula all-inclusive rappresenta un elemento chiave della vostra proposta: come garantite la qualità e la personalizzazione del servizio in ogni dettaglio del pacchetto?

Tutto nasce dalla profonda conoscenza del territorio e dalla cura nella selezione dei fornitori, con cui abbiamo costruito relazioni dirette sin dalle prime fasi progettuali. Quando abbiamo ideato i nostri tour e i relativi brand, siamo partiti dall’idea, certo, ma abbiamo subito coinvolto coloro che offrono i servizi locali: sono stati i primi a credere nel nostro progetto e a dimostrare entusiasmo. La scelta dei partner, quindi, non si è basata solo sulla qualità oggettiva delle prestazioni offerte, ma anche sulla condivisione dell’idea e sulla volontà di costruire un’esperienza autentica. Un prodotto come il nostro non può che essere all-inclusive. Sarebbe impensabile per il cliente orientarsi autonomamente tra le tante opzioni locali con un livello di conoscenza sufficiente a comporre un’esperienza coerente e di qualità. La complessità logistica e la cura del dettaglio, dalla tempistica alla gestione dei fornitori, richiedono un controllo centralizzato, che ci permette anche di garantire prezzi competitivi grazie a un potere d’acquisto aggregato. Inoltre, questo modello solleva il viaggiatore da qualsiasi preoccupazione organizzativa.

Come nasce a personalizzazione del prodotto?

La personalizzazione non è un concetto astratto: è frutto di un lavoro meticoloso che ci ha impegnati per oltre un anno nella progettazione di ogni itinerario. Portiamo con noi un bagaglio di esperienze maturate anche in ambiti di turismo esclusivo, come quello nautico, dove abbiamo imparato che il cliente con un profilo socio-economico elevato spesso desidera una vacanza in cui non debba prendere decisioni continue, ma possa affidarsi completamente a chi ha costruito l’esperienza per lui. Ecco perché ci impegniamo a offrire un servizio dove ogni dettaglio è pensato per soddisfare le aspettative di una clientela che cerca il massimo, senza doverlo chiedere. 

Considerando la crescente domanda di viaggi autentici e sostenibili, che tipo di clientela targetizzate e come supportate le agenzie nel raggiungere questo pubblico?

I nostri prodotti sono studiati per una clientela dal profilo socio-economico medio-alto. Pur non volendo far parte del mondo “luxury”, possiamo definire i nostri prodotti come appartenenti all’importante segmento “exclusive”. Le agenzie possono riferirsi a noi in ogni momento per trovare la migliore forma di prodotto da proporre al loro cliente. Sono loro che conoscono i propri clienti e le loro esigenze; è dalle agenzie che ci aspettiamo le richieste volte alla massima soddisfazione del cliente.
Comunque, sono allo studio forme di comunicazione personalizzate sulle caratteristiche del singolo cliente. Questo comporterà un grande impegno, ma riteniamo che il cliente – fin dal contatto iniziale – debba sentirsi unico e speciale. Sarebbe un passo importante per fargli comprendere che ciò che proponiamo è unico e speciale.

State già pianificando estensioni del modello eMotion Italia oltre la Sicilia o collaborazioni strategiche con operatori incoming locali in altre regioni italiane?

Al momento, siamo una piccola realtà di nicchia e siamo concentrati a consolidare e rendere affidabili al 200% i prodotti in catalogo.Ma non neghiamo che stiamo già lavorando a varie forme di sviluppo, sempre legate al turismo esperienziale, on-the-road, all-inclusive: nuovi brand in altri settori e nuovi prodotti sono allo studio.Infine, per rispondere alla sua ultima domanda: se eMotion Italia si chiama così una ragione esiste, altrimenti si sarebbe chiamata eMotion Sicilia. Ma tutto questo è molto prematuro.

Giuseppe Focone

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