Naar compie 30 anni: innovazione, capitale umano e un progetto europeo ambizioso. E il viaggio continua
Naar celebra i suoi primi (e i prossimi!) 30 anni a Milano riunendo l’industria e rilanciando su innovazione, capitale umano e un futuro internazionale.
Trent’anni sono un traguardo importante per qualsiasi azienda, ma nel turismo – un settore che cambia senza chiedere permesso – lo sono ancora di più. A Milano, per il trentesimo anniversario di Naar Bespoke Travel, si è riunita l’intera industry con rappresentanti dei vari partner, stampa e soprattutto amici. Un momento celebrativo, certo, ma soprattutto un’occasione per guardare indietro e avanti insieme, tracciando la linea che unisce passato, presente e futuro.
L’evento si è aperto con un video emozionale dedicato ai cambiamenti degli ultimi tre decenni. Un montaggio di luoghi, persone, momenti indimenticabili e viaggi: per ogni immagine, un’emozione diversa. Il mondo è cambiato e continuerà a farlo, è stato ricordato, ma la materia prima del viaggio resta immutata: l’incontro tra persone, culture, storie.
Un pensiero che richiama le parole di Papa Francesco, pronunciate il 22 marzo 2019 nell’Aula Paolo VI: il turismo non può essere ridotto al consumismo o alla semplice collezione di esperienze, ma deve favorire l’incontro, la comprensione, la scoperta. Un invito che Naar ha fatto proprio sin dalla nascita. La travel industry oggi pesa circa il 10% del PIL mondiale e continua a crescere. Numeri importanti che raccontano un settore dinamico, in cui la memoria del passato è radice e il futuro è frutto: non può esistere l’uno senza l’altro.
“Siamo nati contro i giganti, puntando su ciò che loro non riuscivano a fare”, Frederic Naar, CEO & Founder di Naar Bespoke Travel
Dopo l’introduzione istituzionale, sul palco sale Frederic Naar, che 30 anni fa fondò l’azienda con una visione chiara: il turismo su misura, quello vero. “Siamo nati con un team di due persone ‘contro’ i grandi operatori del mercato, che sembravano irraggiungibili”, spiega. “Fin dall’inizio ci siamo specializzati sul ‘bespoke’ che nemmeno i giganti riuscivano a fare. E tuttora è ciò che facciamo”.
Attualmente Naar è presente in Italia, Francia, Belgio, Germania e Svizzera. Un gruppo europeo in crescita, con una forte identità tecnologica: “Siamo conosciuti per essere un’azienda innovativa: io stesso sviluppo software. Siamo tra i pochi ad avere tutta la tecnologia fatta in casa”. Un elemento che non è solo vanto, ma strategia: in tre decenni gli attori della filiera sono rimasti gli stessi, ma ciò che è cambiato è il modo di lavorare proprio grazie ai ritrovati hi-tech. E proprio a tal proposito, non si può non menzionare il topico del momento: l’intelligenza artificiale. Il futuro del turismo secondo Naar? Cambierà tutto e non cambierà nulla.
“L’AI avrà un impatto superiore a quello di internet”, afferma Naar. “Potenzierà ciò che conosciamo, ma non cambierà l’emozionalità del viaggio, il contatto umano, l’esperienza. Non cambierà il nostro ruolo: l’AI renderà più completo il servizio ai clienti prima, durante e dopo”. L’obiettivo della nuova fase? Una crescita internazionale decisa: “Vogliamo diventare un’azienda dieci volte più grande, con ambizione, umiltà e tecnologia…e su quest’ultima non ci batte nessuno!”, aggiunge con un sorriso.
Sul tema del capitale umano, inoltre, Naar è netto: “La tecnologia non sostituirà i collaboratori validi. L’abbiamo sempre usata per aiutarli, non per rimpiazzarli. E la nostra bassa rotazione del personale lo conferma”. Fondamentale anche la protezione del viaggiatore: molti non parlano la lingua, non sono preparati, affrontano viaggi complessi. “Il cliente va protetto e assistito: e noi investiamo molto proprio per questo. Per essere sempre al suo fianco”.
“Un’azienda costruita su due binari: tecnologia e persone”, Luca Battifora, Managing Director di Naar Bespoke Travel
A seguire interviene Luca Battifora, amico storico di Naar, in passato competitor e ora collaboratore. “Con Frederic ci conosciamo da 35 anni”, racconta. “Lui è un vulcano di idee. Quest’azienda è nata e cresciuta su due binari: tecnologia e capitale umano”. Secondo Battifora, l’evoluzione del consumatore è la vera discontinuità del mercato. Dopo la pandemia, nelle decisioni d’acquisto il prezzo resta importante, ma non è più determinante. “Prevalgono affidabilità e sicurezza. Il consumatore è più consapevole, e tra Millennials e Gen Z c’è un ritorno alla relazione con i professionisti del settore turistico: cercano competenza ed esperienza”.
Ed è qui che entra in gioco il concetto di ‘bespoke’, che per Naar non è un’etichetta ma un metodo: “Quando diciamo che il nostro prodotto è un ecosistema, intendiamo che ogni viaggio è un progetto”, chiosa Battifora. “Come un architetto, dobbiamo disegnare tutto ciò che avviene prima, durante e dopo. Dialoghiamo con gli operatori, certifichiamo gli hotel, investiamo nell’assistenza perché se un problema nasce, va risolto”.
La nuova fase europea
L’espansione in Europa è già realtà, ma non è ancora abbastanza. “Nei prossimi cinque anni”, anticipa Battifora, “contiamo di raddoppiare il fatturato, con un equilibrio 50/50 tra Italia e sedi estere”. Un incremento che rispecchia la distribuzione del mercato europeo: l’Italia incide per meno del 5%, mentre altri Paesi coprono quasi il 60%. Uno spazio enorme, insomma, da conquistare.
Questo compleanno, in fondo, non è che un nuovo inizio. Trent’anni dopo la sua fondazione, Naar continua a muoversi con lo spirito delle origini: innovazione, visione internazionale, rispetto per le persone – clienti, collaboratori, partner – e una passione inesauribile per il viaggio. E dire che Frederic sognava di fare l’astrofisico! Suo padre gli diceva che era troppo buono per fare l’imprenditore, ma per fortuna…si sbagliava.
30 splendidi anni: un sogno realizzato, una visione, uno sfidante punto di partenza per scrivere il domani.
Gaia Guarino