Immagine di sfondo della pagina Ryanair accelera sull’Italia: “Senza addizionale comunale, 4 miliardi di investimenti pronti”
28 luglio 2025


La summer 2025 è già partita con buoni risultati per Ryanair, che guarda all’Italia come a uno dei suoi mercati strategici. “Stiamo registrando performance molto positive in termini di traffico e load factor”, afferma Fabrizio Francioni, Head of Communications Italy, sottolineando anche l’apertura di nuove rotte da Trieste, Pescara e scali calabresi. Il vettore low cost prevede di trasportare 65 milioni di passeggeri in Italia entro il prossimo anno, con 105 aeromobili basati e un investimento complessivo da 10,5 miliardi di dollari. Francioni rilancia poi una proposta al governo: “Se venisse abolita l’addizionale comunale, saremmo pronti a investire ulteriori 4 miliardi, con 40 nuovi aerei, 250 rotte e 15.000 posti di lavoro in più”. Un nodo fiscale che impatta sulla competitività tra aeroporti e sulle scelte strategiche della compagnia.

Siamo già nel vivo dell’estate: quali sono i risultati preliminari per il mercato italiano in termini di traffico e performance sulle principali rotte?


La summer sta andando molto bene e siamo molto fiduciosi che possa proseguire in modo altrettanto soddisfacente, sia in termini di traffico che di load factor. Sono risultati positivi che si riscontrano anche sulle rotte aperte proprio per la summer 2025. Penso alla Trieste-Stoccolma, ma anche alle nuove rotte aperte a Pescara e negli aeroporti calabresi.

L’Italia continua a essere uno dei mercati principali per Ryanair. Qual è oggi il vostro posizionamento nel Paese in termini di basi operative, rotte e passeggeri trasportati? E come si sta evolvendo il piano di sviluppo?

Ryanair è la compagnia numero uno in Europa e in Italia. Nel 2025 trasporteremo 65 milioni di passeggeri, con 105 aeromobili basati nel nostro Paese, per un investimento complessivo di 10,5 miliardi di dollari. L’Italia e’ e resta un mercato chiave. Operiamo in 32 aeroporti, di cui 19 basi, su oltre 800 rotte. La nostra presenza in Italia supporta, tra diretto e indotto, oltre 50.000 posti di lavoro.

Avete più volte sottolineato che un’eventuale abolizione dell’addizionale comunale potrebbe liberare fino a 4 miliardi di euro di investimenti. In che modo questa leva fiscale impatta oggi le vostre scelte strategiche in Italia, anche in relazione alla concorrenza tra scali come Roma e Pescara?

La nostra proposta al governo è molto chiara: qualora fosse abolita l’addizionale comunale in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari, corrispondendo a 40 nuovi aeromobili basati, 250 nuove rotte, 20 milioni di passeggeri in piu’ e il supporto a nuovi 15.000 posti di lavoro. L’addizionale comunale resta il principale freno alla crescita. E’ una tassa che oggi pagano i passeggeri e che di municipale ha ben poco, dal momento che solo il 5%, nonostante il nome, finisce nelle casse degli enti locali. Ci sono regioni che hanno scelto di abolirla, dimostrando che e’ possibile farlo e rendendo i rispettivi territori capaci di attrarre investimenti importanti: l’Abruzzo e’ una di queste e oggi Pescara sta vivendo una stagione di crescita mai vista prima. Non si puo’ dire lo stesso per altri aeroporti, in altre regioni, purtroppo.

Guardando alla flotta: sono previsti incrementi di aeromobili basati in Italia o l’introduzione di nuovi modelli nei prossimi mesi? Ci può dare qualche anticipazione anche in ottica Winter ’24/’25?

Abbiamo appena annunciato il terzo aeromobile basato a Torino, per un investimento complessivo di Ryanair presso lo scalo torinese di 300 milioni di dollari. E’ un risultato frutto di un lungo lavoro con SAGAT, che dimostra come tariffe competitive e efficienza operativa sono la chiave per sbloccare investimenti e crescita. Vale in Piemonte, cosi’ come in tutte le altre regioni che decidono aumentare la propria capacita’ attrattiva e competitiva. Da questo punto di vista, auspichiamo notizia positive, a breve, anche dalla Sicilia.

Il lancio ufficiale di Travel Agent Direct segna un punto di svolta nei rapporti tra Ryanair e il mondo delle agenzie. Qual è stato il feedback ricevuto dopo la presentazione e come intendete proseguire il dialogo con le associazioni di categoria?

Abbiamo ricevuto feedback estremamente positivi. Siamo molto soddisfatti del lavoro che ci ha portato al lancio della nostra nuova piattaforma, rappresenta un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno continuo verso pratiche di distribuzione eque e trasparenti, poiché i passeggeri vedranno ora solo i prezzi reali di Ryanair e avranno la certezza che i loro dati di contatto saranno forniti a Ryanair, così da poterli contattare direttamente per informazioni essenziali sul volo. Con la crescita stimata a 300 milioni di passeggeri all’anno entro il 2034, siamo entusiasti di poter espandere le nostre collaborazioni con agenzie di viaggio affidabili in tutta Europa.

In un contesto europeo dove altri Paesi riducono le tasse sul trasporto aereo per incentivare turismo e occupazione, qual è la vostra valutazione sul posizionamento competitivo dell’Italia e su cosa dovrebbe fare per attrarre più traffico?

Abolire l’addizionale municipale, in tutti gli aeroporti italiani. Seguire quanto fatto da Abruzzo, Calabria e Friuli-Venezia Giulia, che oggi vivono una stagione di crescita straordinaria. Il rischio è di perdere competitività e capacità attrattiva rispetto ad altri Paesi, come Svezia, Ungheria, Albania che stanno riducendo il peso della tassazione per promuovere investimenti delle compagnie aeree, come Ryanair.

O’Leary ha recentemente dichiarato che il prezzo medio pagato dai passeggeri è più basso del previsto e che le prenotazioni avvengono sempre più a ridosso della partenza. Come state affrontando questa dinamica e in che modo incide sulla vostra strategia tariffaria e di revenue management?

L’anno fiscale 2025 ha registrato un calo delle tariffe del 7%, nonostante la crescita del traffico del 9%, con il numero dei passeggeri che per la prima volta ha raggiunto quota 200 milioni. Per l’anno in corso ci aspettiamo di recuperare almeno in parte il calo il calo delle tariffe del 7%, che dovrebbe determinare una crescita dell’utile netto nell’anno fiscale 2026.

Alla luce di un contesto economico che riduce la propensione alla spesa e con le incognite normative legate al Green Deal europeo, è ipotizzabile una revisione del piano di crescita della compagnia o siete pronti ad accettare marginalità più basse pur di sostenere l’espansione?

Stiamo registrando una solida domanda per l’estate 2025 (S.25) su tutta la nostra rete. Continueremo a lavorare per continuare a crescere e raggiungere i 300 milioni di passeggeri entro il 2034.

Giuseppe Focone

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