
Turismo sostenibile per Venezia : uno studio firmato Coses
E’ stato presentato a Venezia dal vicesindaco e coordinatore del tavolo interassessorile per l’Economia turistica, Michele Vianello, e dal direttore del Coses, Isabella Scaramuzzi, il primo Rapporto del Coses (Consorzio per la ricerca e la formazione) sul “Turismo sostenibile a Venezia”, studio commissionato dal Comune di Venezia per il coordinamento delle strategie turistiche. Il Coses ha costruito un “Modello logico di sostenibilità urbana per il turismo a Venezia”, predisposto in collaborazione con diverse Direzioni dell’Amministrazione comunale, assieme alle Aziende partecipate e che tiene conto di tutta una serie di variabili fortemente connesse tra loro, come le diverse tipologie di popolazione presenti in città (residenti, proprietari di seconda casa, lavoratori, studenti, turisti), le differenti porte di accesso al centro storico e l’analisi sul benessere umano. Il modello utilizza – quale variabile indipendente – il valore vincolo derivato dalla mobilità interna alla città antica, stabilito in circa 150 mila persone al giorno. Vianello ha insistito sul fatto che, grazie a questo studio, è possibile sfatare l’opinione diffusa che sia stato il turismo a scacciare i residenti dal centro storico, assolutamente priva di basi scientifiche, e che sia dunque necessario limitare gli accessi in città per contrastare il fenomeno dell’esodo. Viceversa dallo studio risulta che nel passato, i periodi in cui la Serenissima ha perso più abitanti sono stati quelli privi di turisti, tant’è che, sotto una certa soglia di presenze, l’intera economia cittadina andrebbe in crisi. Come obiettivo massimo è stato stabilito che il centro storico non può superare le 75 mila unità e che pertanto, se si considera primario l’obiettivo di ripopolare la città antica, siamo vicini al suo raggiungimento. Novità e conferme anche sul fronte dei flussi: la ricerca sugli accessi in città ha evidenziato la criticità della Stazione Ferroviaria di Santa Lucia (che mediamente registra più di un terzo degli arrivi in città), ma che purtroppo resta una variabile ingovernabile dall’Amministrazione comunale.Vianello ha confermato l’intenzione di proseguire sulla strada dell’innovazione telematica intrapresa recentemente, corroborando la scelta con i dati degli accessi in quest’ultimo mese alla piattaforma di venice connected: 530 mila visualizzazioni, con una media di circa 65% nuovi accessi, e un tasso di conversione medio del 5,30% corrispondente a circa 4 mila transazioni. “Questa città ha bisogno di convergenza – ha sottolineato il vicesindaco – e grazie all’informatica, per la prima volta, forniamo strumenti reali che ci possono guidare nelle scelte politiche da realizzare. Nei prossimi giorni entreranno nella piattaforma anche albergatori e tour operator”.Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha ricordato l’importanza fondamentale della risorsa umana: ci possono essere le migliori tecnologie, ma se l’uomo non ci crede e pone ossessivamente l’accento sui piccoli dettagli dei malfunzionamenti, si rischia di compromettere i buoni risultati raggiunti.