Torna in auge l’ex ferrovia Rimini – San Marino
Torna in auge l’ex ferrovia “Rimini – San Marino” e le sue vecchie stazioni da trasformare, secondo un progetto di respiro nazionale, in “hub” di promozione turistica e di riscoperta del territorio. La valorizzazione culturale di questa tipologia di infrastrutture annovera Ecoarea Srl Società Benefit fra i suoi promotori e portavoce. La struttura si trova infatti, a Cerasolo Ausa, proprio sul vecchio tracciato dei binari che portavano il trenino da 3 a 643 metri sul livello del mare.
Le ferrovie dismesse rappresentano un corredo di reperti e infrastrutture di grande valore, con le vecchie stazioni ferroviarie e i caselli abbandonati che potrebbero tornare e fungere da crocevia di viaggiatori e turisti: tappe di ciclovie, greenways, luoghi di incontro e scambio. Ecco quindi Ecoarea, situata proprio sul vecchio tracciato della ex ferrovia Rimini - San Marino, diventare cuore pulsante di un progetto pilota che punta a recuperare e valorizzare queste impronte del passato, immaginandole come volano di crescita economica, culturale e turistica.
Il progetto nasce dall’unione di tre esperienze: quella di “SharryLand, la Mappa delle Meraviglie dell’Italia”, che fornisce la “casa” tecnologica e gli strumenti di rete “glocal” e di marketplace; quella storico e culturale dell'architetto Massimo Bottini, fra i massimi esperti e primo propugnatore del recupero delle ferrovie abbandonate in Italia ed Ecoarea; innovativo centro di formazione e incubatore di start up
innovative, il cui compito sarà coordinare lo sviluppo territoriale del progetto: formando le imprese, ospitando eventi e tessendo la necessaria comunicazione istituzionale e pubblica.
"Il progetto -spiega Massimo Bottini, uno degli artefici della mobilità ferroviaria “dolce” e architetto di fama nel campo delle ferrovie storiche- nasce per recuperare questo enorme patrimonio delle aree interne e farlo diventare il filo conduttore di piani di sviluppo locale e di rete territoriale. Le stazioni dismesse tornano ad essere punti di aggregazione, luoghi di eventi culturali e formazione, ciclofficine, vetrine dei prodotti del territorio. I binari vengono ripuliti, messi in sicurezza e trasformati in piste ciclopedonali e greenways. Il territorio circostante si trasforma in una mappa di tesori da scoprire: coinvolgendo comunità locali, artigiani, ristoratori, scuole e associazioni nel cambiamento”.
Progetti come questo possono generare coesione sociale, rafforzare l'identità storica locale e aggregare la comunità intorno a un'iniziativa che porta benefici a tutti. Parallelamente, innescano una crescita economica, culturale e turistica sostenibile, lenta e consapevole, in linea con l'Agenda 2030 e gli obiettivi ESG europei. Questo progetto nasce dal basso, coinvolgendo comuni, cittadini, associazioni e imprese locali. Vuole essere il primo tassello di una rete nazionale di rinnovamento sociale intorno ai "Binari Leggendari" d'Italia.