Immagine di sfondo della pagina Arriva in Italia Travelport, il self-booking tool di Galileo e Cendant tds per il Corporate Travel
28 settembre 2004

Questa innovativa soluzione Cendant offre una via d’accesso unificata ed integrata ad un universo globale di servizi: è progettata specificamente per le esigenze di viaggio delle aziende e al contempo per quelle delle imprese di viaggio specializzate nel Business Travel, a cui è affidato il compito di prendere in gestione le prenotazioni effettuate direttamente online dagli impiegati dell’azienda cliente. Travelport è la prima autentica soluzione di seconda generazione per il self-booking aziendale, grazie soprattutto al più progredito sistema di gestione delle policy disponibile oggi sul mercato. Offre inoltre la piena integrazione – in un’unica finestra – di tutte le tariffe aeree, da quelle delle Low Cost (come Ryanair, EasyJet, AirBerlin, ecc.) a quelle delle Full Service, sia pubbliche che negoziate. Il motore di ricerca di Travelport è basato su Galileo, il GDS market leader in Italia, ma questa soluzione può essere sfruttata anche dalle aziende la cui agenzia di viaggio non utilizza Galileo. In questo momento è in corso la traduzione del prodotto in italiano, che sarà disponibile nella prima metà del 2005. Ha dichiarato Jerome Moisan, Direttore Marketing e Sviluppo Business di Galileo Italia: “Il mercato italiano è ormai maturo per un più esteso utilizzo dei self-booking tool. Siamo contenti di essere gli ultimi arrivati su questo mercato, perché ciò significa che abbiamo avuto tutto il tempo per prendere in considerazione e soddisfare tutte le esigenze delle aziende – e non soltanto quelle di base. E infatti Travelport è l’unico autentico self-booking tool di seconda generazione. Siamo all’avanguardia, ad esempio, nella gestione automatica delle Travel Policy, un argomento su cui il feedback che abbiamo ricevuto dalle aziende è stato particolarmente positivo.” Il successo globale di Travelport è confermato anche dalle cifre: 330 clienti in tutto il mondo, dal Regno Unito all’Australia, tra cui 60 tra le prime 500 aziende del mondo (secondo la classifica di Fortune); una percentuale di utilizzo da parte dei clienti pari al 70%.

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