Immagine di sfondo della pagina Brambilla sul turismo culturale : “ Settore importante che non ha saputo rinnovarsi.   Vogliamo stimolare gli operatori a essere più dinamici”
02 marzo 2009

“In uno scenaro turistico che mostra indici critici non fa eccezione il turismo culturale, e mi permetto di dire che ciò è particolarmente preoccupante per noi, per una serie di importanti motivi, a partire dal peso che esso detiene rispetto all’industria turistica italiana nel complesso: il 30% del nostro turismo è infatti riconducibile alla cultura, e la sua rilevanza supera ampiamente il 50% se consideriamo i turisti stranieri”. E’ quanto ha affermato il sottosegretario al turismo Brambilla nel corso della quinta Conferenza Nazionale degli assessori alla cultura e al turismo svfoltasi a Torino. “ Inoltre,il turismo culturale ha un ruolo determinante per quello che riguarda la stagionalità dell’intero settore: esso è infatti il segmento di offerta che, pur con alcuni picchi di concentrazione della domanda, presenta la maggiore continuità nell’attività ricettiva.Ed ecco perché dispiace vedere che il turismo culturale, negli anni, non ha mostrato ancora la capacità di reazione e la spinta di innovazione di cui avrebbe avuto bisogno. Anche gli altri due grandi comparti del turismo italiano, il balneare ed il montano- ha continuato il sotosegretario - mostrano da molto tempo segnali di crisi e di invecchiamento del prodotto, a cui però dimostrano di saper reagire, cercando nuove soluzioni, nuovi sistemi di offerta, nuovi approcci al mercato, tentando inoltre di diversificare, specializzare e rinnovare il proprio prodotto. Non si è notata invece nel turismo culturale altrettanto sforzo di cambiamento e di aggiornamento dell’offerta negli anni, nonostante il fatto che il profilo del turista culturale sia anche quello più esigente, più attento ed informato, che più degli altri apprezza e ricerca un sistema moderno di offerta. Pensiamo in particolare al filone di innovazione che si è aperto con le city card, e che ancora mostra enormi margini di sviluppo, soprattutto in Italia. Il nostro compito di fronte a questa situazione- ha concluso il sottosegretario- è quello di stimolare gli operatori ad essere più dinamici, a ricercare l’integrazione fra i servizi e fra gli attori del comparto, per arrivare ad offrire servizi moderni e competitivi che possano realmente aiutare e rendere agevole la fruizione complessiva da parte del turista, che per il segmento culturale è ancora difficile, frammentata e faticosa, anche a partire da elementi basilari come la segnaletica”.

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