Immagine di sfondo della pagina Detroit si racconta all’Italia: nuova narrazione per una destinazione in evoluzione
23 dicembre 2025

Nei giorni scorsi Visit Detroit ha incontrato per la prima volta i media italiani, avviando un dialogo diretto con il trade e la stampa specializzata del nostro Paese. Un’occasione per raccontare l’evoluzione della destinazione, oggi sempre più proiettata su cultura, eventi, sport e lifestyle, oltre il suo storico Dna industriale. Turismo & Attualità ha realizzato un’intervista con Claude Molinari, Ceo & Presidente di Visit Detroit, per approfondire strategie, mercato Italia e prospettive future.

D: Questo è il primo incontro diretto di Visit Detroit con i media italiani. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere al trade italiano – agenti di viaggio e tour operator – sulla Detroit di oggi?

R: Detroit è una città in forte crescita e con un grande slancio. Ospita numerosi musei di livello mondiale, quattro squadre sportive professionistiche, il Detroit International Riverwalk e garantisce un collegamento diretto con il Canada attraverso l’Ambassador Bridge e il prossimo Gordie Howe International Bridge.
Pur essendoci ancora la necessità di rafforzare l’infrastruttura alberghiera nel centro città, nel 2027 apriranno tre nuovi hotel, tra cui il JW Marriott Detroit Water Square, collegato direttamente all’Huntington Place, il 16° centro congressi più grande degli Stati Uniti.

D: In Europa Detroit è ancora percepita come una città esclusivamente industriale. In che modo Visit Detroit sta cambiando questa narrazione e quali strumenti di storytelling utilizzate per valorizzarne l’identità culturale, creativa e lifestyle?

R: Detroit è – e sarà sempre – la capitale mondiale dell’automotive, con la manifattura al centro della sua identità. Ma oggi è anche riconosciuta come un vero polo culturale, che spazia tra musica, cucina, arte, sport, teatro e architettura. A gennaio ospita uno dei più grandi saloni dell’auto al mondo. A maggio si tengono il Movement Music Festival e il Detroit Grand Prix. Settembre è il Detroit Month of Design, che celebra l’unica UNESCO City of Design degli Stati Uniti. Nel Giorno del Ringraziamento, la storica Thanksgiving Parade precede la tradizionale partita dei Detroit Lions, una tradizione che risale agli anni Trenta. L’Opening Day dei Detroit Tigers è considerato una festività non ufficiale, mentre le partite casalinghe dei Lions portano oltre 70.000 tifosi nel downtown. Visit Detroit ospita regolarmente professionisti del trade, media e content creator internazionali e conta oltre 318.000 follower su Instagram, dove raccontiamo le attrazioni più iconiche della nostra regione.

D: Avete dati recenti sugli arrivi italiani a Detroit o più in generale nel Michigan? Come sta performando il mercato italiano e quali potenzialità vedete per i prossimi anni?

R: Il nostro obiettivo è accogliere viaggiatori leisure e business dall’Italia sia a Detroit sia nel Southeast Michigan, area che comprende la regione delle tre contee di Wayne, Oakland e Macomb. Il Michigan offre inoltre destinazioni turistiche di grande richiamo come Traverse City, Mackinac Island, Grand Rapids e altre ancora. La partnership tra Visit Detroit e Juventus FC, con la presenza del nostro brand sulla maglia, rappresenta una forte “call to action” per i tifosi bianconeri in Italia e in Europa. L’Italia è inoltre un mercato in crescita per i viaggi internazionali e, grazie al volo diretto tra Roma Fiumicino e Detroit, vediamo grandi opportunità di sviluppo.

D: Per i viaggiatori italiani Detroit è spesso parte di un itinerario più ampio negli Stati Uniti. Come si inserisce la città in un viaggio multi-destinazione e quali combinazioni funzionano meglio?

R: La regione dei Grandi Laghi offre numerose destinazioni turistiche facilmente raggiungibili da Detroit. Chicago dista quattro ore in auto o un’ora di volo, New York è a circa 90 minuti di volo, mentre città come Milwaukee e Minneapolis–St. Paul sono comodamente collegate. Dal punto di vista strettamente musicale, Detroit è la culla della Motown e della Techno, ed è la città di Eminem, icona globale che abita proprio qui nella regione.

D: Quali sono oggi i principali punti di forza di Detroit per il mercato italiano? Quali esperienze risuonano di più tra musica, sport, cucina, architettura e patrimonio?

R: Il Motown Museum è uno dei musei più visitati della città e sarà ampliato con un investimento da 75 milioni di dollari entro il 2026. Concerti ed eventi si svolgono in venue iconiche come Little Caesars Arena, Ford Field, Comerica Park, Fox Theatre e Pine Knob Music Theatre. Detroit è una delle migliori città sportive degli Stati Uniti: Detroit Tigers (MLB), Detroit Lions (NFL), Detroit Red Wings (NHL) e Detroit Pistons (NBA) giocano tutti a pochi passi l’uno dall’altro nel centro città. Il Detroit City FC sta inoltre costruendo un nuovo stadio da 15.000 posti nel quartiere Corktown, mentre una squadra WNBA inizierà a giocare in città dal 2029. L’architettura è un altro elemento distintivo, con murales diffusi in tutta la città e numerosi edifici storici restaurati. Il Detroit Institute of Arts (DIA), fondato nel 1885, ospita oltre 65.000 opere ed è stato eletto miglior museo d’arte degli Stati Uniti per due anni consecutivi. Volendo guardare ai legami con l’Italia, spiccano i monumentali Detroit Industry Murals di Diego Rivera e opere di Van Gogh, Rembrandt e Picasso. La chef torinese Elisabetta Balzola porta la cucina italiana autentica a Troy, in Michigan, con Cucina Lab, dove la pastry chef Roberta Iorio realizza gelato artigianale in loco. Il ristorante è stato celebrato dal New York Times e dai media italiani. Nel downtown, infine, San Morello propone una cucina ispirata al Sud Italia e alla Sicilia, con lo chef Andrew Carmellini.

D: Visit Detroit ha firmato una partnership con la Juventus, che avete già menzionato. Come è nata, perché è il partner giusto e che impatto sta avendo, soprattutto in mercati come l’Italia?

R: Il nostro obiettivo è raggiungere 25 milioni di visitatori annui entro il 2030, e la crescita del turismo internazionale sarà fondamentale. La Juventus conta quasi 600 milioni di fan nel mondo, oltre 100 milioni in Europa, e una presenza social superiore a quella combinata di tutte le 32 squadre NFL. La Juventus ha contattato Visit Detroit nel 2024 per una possibile partnership e, dopo mesi di confronto, siamo entrati come co-sponsor sulle maglie insieme a Jeep per le partite di Serie A. I risultati in termini di visibilità sono già molto incoraggianti.

D: Guardando al futuro, quali azioni state pianificando specificamente per il mercato italiano?

R: Stiamo lavorando su partnership trade, formazione, campagne marketing e nuove collaborazioni, continuando a valorizzare la partnership con la Juventus. Vogliamo accogliere viaggiatori leisure e business dall’Italia e creare itinerari su misura per segmenti come lusso, musica, sport, teatro e molto altro.
Abbiamo un motto: When we get them here, we’ll GET them here. Chi visita Detroit per la prima volta tende a tornare, colpito dall’orgoglio civico, dalla nostra comunità e dalle persone che ne fanno parte. È un luogo straordinario da visitare, in cui vivere, lavorare e crescere.

Gaia Guarino

Photo credits: Charles Falsetti per Visit Detroit

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