Immagine di sfondo della pagina ESTA, Fiavet chiarisce: obblighi, limiti e tutele per gli agenti
24 luglio 2025

Le nuove disposizioni relative al rilascio dell'ESTA, necessario per l'ingresso negli Stati Uniti, sono un tema quanto mai attuale soprattutto durante la stagione estiva, quando migliaia di persone si mettono in movimento verso gli USA. Proprio in questo periodo, in cui la richiesta di assistenza agli agenti di viaggio per l'espletamento delle pratiche cresce esponenzialmente, torna a intervenire Fiavet con una circolare che fa chiarezza su un punto spesso frainteso: la responsabilità dell'agente di viaggio qualora il cliente decida di affidargli l’incarico per la richiesta del visto.
Sebbene la procedura per l’ottenimento dell’ESTA sia pensata per essere semplice e diretta, e nonostante venga fortemente consigliato di effettuarla autonomamente tramite apposita app, non sono rari i casi in cui il viaggiatore preferisca demandarla al proprio consulente di fiducia. Ecco allora che diventa essenziale distinguere i confini tra obbligo informativo, previsto dal Codice del Turismo, e mandato specifico, con tutto ciò che ne consegue in termini di responsabilità.
Come spiega l’avvocato Federico Lucarelli, “L’incarico di espletare le procedure per l’ottenimento del visto, costituisce un mandato ulteriore e aggiuntivo al contratto di pacchetto turistico, il quale - come da definizione dell’art. 33 del Codice del Turismo, D.lgs 79/2011 - riguarda la combinazione di almeno due servizi turistici delle quattro categorie caratteristiche previste della disposizione in oggetto (trasporto, alloggio di auto o moto, altri servizi turistici quali servizi di guida, biglietteria, manifestazioni etc.)”. È evidente, dunque come lo svolgimento delle pratiche per la richiesta di un visto (o in questo caso di un’autorizzazione assimilabile come appunto l’ESTA) non ricada in questa definizione.

Che tipo di contratto si conclude, allora, tra agente di viaggio e cliente finale?

Qualora un cliente decida di avvalersi del proprio agente di viaggio non solo per una semplice consulenza o assistenza nella richiesta dell’ESTA, ci si trova davanti a un contratto di mandato ex art. 1703 c.c. il cui regime di responsabilità trova regolamentazione sia nel codice civile (art. 1710 e ss.) sia nell’art. 50 del Codice del Turismo in materia di ‘Responsabilità del venditore’.

Quali sono i doveri dell’agente di viaggio?

L’agente di viaggio, nello svolgimento della propria professione, deve assolvere un obbligo informativo così come si legge nell’art. 34 del Codice del Turismo. Nel momento in cui, tramite uno specifico contratto di mandato, venisse incaricato di espletare la procedura per la richiesta di un visto, dovrebbe farlo seguendo il criterio della diligenza e ovviamente muovendosi rispettando i tempi di ottenimento del visto canonicamente previsti o comunque prevedibili.

Se la pratica non va a buon fine?

In caso di diniego/revoca del visto o di altro esito infausto della pratica, nessuna responsabilità graverà in capo all’agente di viaggio che ha assolto tutti gli obblighi di sua competenza senza colpa o dolo. Il visto - così come l’ESTA - è infatti “un’autorizzazione che viene rilasciata al viaggiatore dall’autorità preposta e, pertanto, costituisce condizione personale e presupposto del viaggiatore per poter usufruire del viaggio”.

Quale consiglio per gli agenti di viaggio?

“Il suggerimento è di adottare la migliore informativa nei confronti del viaggiatore sia nella fase precontrattuale così come sancito dalle norme sia un’informativa di natura professionale basata sulla propria esperienza, quell’esperienza che deriva dal lavoro quotidiano”, sottolinea l’avv. Lucarelli.
In tema di ESTA, ci si trova oggi davanti a un irrigidimento delle procedure che si traducono in problematiche burocratiche connesse all’attuale politica di Trump. Uno ‘stringere le maglie’ che inevitabilmente colpisce anche l’iter per il rilascio dei visti.
“Le agenzie devono espletare correttamente tutte le procedure in modo da non incorrere in alcuna responsabilità”, conclude Lucarelli. “Al contempo è sempre più fondamentale responsabilizzare anche i clienti che, infatti, devono collaborare attivamente con il proprio agente soprattutto adesso che – finalmente – le corti stanno altresì evidenziando il peso del comportamento del viaggiatore”.

Gaia Guarino

Cerca