Farnese, Viterbo, successo della Sagra della pastorizia
La sagra della pastorizia di Farnese, Viterbo (25-28 agosto) , che punta ad esaltare la tradizione sarda nella terra dei Farnese, conclusasi con cifre da record (dati non definitivi circa 8000 presenze), ha voluto metter sotto i riflettori la ricchezza del suo territorio sul fronte naturale e culturale, l’enogastronomia con la preparazione di menù del mondo pastorale sardo miscelati con la cucina farnesiana, le tradizioni (carosello dei butteri), il folklore. Su tutto lo straordinario connubio tra due culture, quella farnesiana e quella sarda, che insieme convivono e si integrano vicendevolmente da più di mezzo secolo, e che si è espresso anche nel momento musicale con l’esibizione del gruppo Folk Uliana di Oliena (Sardegna), e la Tresca, un gruppo radicato invece nella Tuscia.
La sagra della pastorizia di Farnese, Viterbo (25-28 agosto) , che punta ad esaltare la tradizione sarda nella terra dei Farnese, conclusasi con cifre da record (dati non definitivi circa 8000 presenze), ha voluto metter sotto i riflettori la ricchezza del suo territorio sul fronte naturale e culturale, l’enogastronomia con la preparazione di menù del mondo pastorale sardo miscelati con la cucina farnesiana, le tradizioni (carosello dei butteri), il folklore. Su tutto lo straordinario connubio tra due culture, quella farnesiana e quella sarda, che insieme convivono e si integrano vicendevolmente da più di mezzo secolo, e che si è espresso anche nel momento musicale con l’esibizione del gruppo Folk Uliana di Oliena (Sardegna), e la Tresca, un gruppo radicato invece nella Tuscia. Il territorio intorno a Farnese, terra di briganti, ha molto da raccontare, a cominciare dall’architettura del paese, tipicamente medievale che sorge su una rupe tufacea ad ovest del Lago di Bolsena ai confini con la Toscana e poco distante dal litorale Tirrenico, con le sue viuzze, i suoi edifici nobiliari ,le sue chiese. E intorno la riserva del Lamone, un’area protetta dagli splendidi paesaggi e sorprese naturalistiche che si estende su 1800 metri quadrati e ricade totalmente nel Comune di Farnese,l'antica Castrum Farneti, probabilmente così chiamata per i ricchi boschi di farnie (tipo di quercia) che la circondavano. Probabilmente ha dato il nome alla Famiglia Farnese di cui fu per lungo tempo possesso feudale. “Quest'anno ha- dichiarato, Gianni Pira, presidente dell'Associazione Culturale Agropastorizia Farnesana Sarda- abbiamo voluto migliorarci. Ci siamo avvalsi della Collaborazione della Confesercenti di Viterbo per l'organizzazione dell'evento e abbiamo voluto che si svolgesse un Convegno sulle problematiche del settore ovino laziale. La presenza dell'Assessore alle Politiche Agricole della Regione, Angela Birindelli, del Presidente della Commissione Agricoltura della stessa Regione, Francesco Battistoni, del Presidente della Provincia, Marcello Meroi, del Presidente della Camera di Commercio, Ferindo Palombella, e di tutte le associazioni di categoria del comparto, sta a dimostrare dell'interesse per la nostra categoria e per tutti i protagonisti della filiera che, poi, sanno generare manifestazioni come queste che si pongono non solo come richiamo per pubblicizzare i nostri prodotti di eccellenza (ricotta, abbacchio, formaggio, ecc.) e tutto il territorio, ma anche per dibattere le problematiche che ci affliggono”.
Le problematiche del settore ovino e caseario sono state dibattute in un convegno affollato alla presenza dell’assessore Birindelli che ha programmato un tavolo tecnico per decidere il prezzo del latte. Ad aprire il Convegno è stata una relazione introduttiva del professore Bruno Ronchi, docente della Facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia, il quale, dopo fornito tutta una serie di numeri sull'allevamento ovino nel Lazio, ha parlato di interventi di carattere strutturale con riferimento alla intensificazione produttiva, al miglioramento dell'industria agro-pastorale, alla riduzione dei costi d'investimento, ritenuto pericoloso per il settore.