
Inaugurata a Roma la mostra “I Sabini popolo d’Italia, dalla storia al mito”
Inaugurata presso il complesso del Vittoriano a Roma, la mostra “I Sabini popolo d’Italia. Dalla storia al mito” che si svolgerà fino al 26 aprile 2009. E’ una mostra di carattere storico, artistico e archeologico che vuole raccontare le vicende dell’antico popolo dei Sabini e il loro mito attraverso i secoli. E’ divisa in quattro sezioni: I Sabini popolo d’Italia, I Sabini nell’antichità, Il Mito nell’Arte, Il Ratto delle Sabine dalla letteratura al cinema. L’esposizione, che nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali e del Comune di Rieti, è promossa dalla Provincia di Rieti con il sostegno della Regione Lazio e della Provincia di Roma. Sono intervenuti alla presentazione Maria Carla Spadoni, docente di Epigrafia latina presso l’Università di Perugia, Giovanna Alvino, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, Maria Grazia Bernardini, funzionario della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico, Alessandro Cosma, storico dell’arte, Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti e Giuseppe Rinaldi, assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Rieti. Coordinatore generale Alessandro Nicosia. “La mostra che si apre al Vittoriano – dichiara Fabio Melilli – presenta al grande pubblico i Sabini, un popolo affascinante e misterioso, insediatosi quasi tremila anni fa nel territorio che oggi comprende gran parte della provincia di Rieti. Si tratta di una popolazione di raffinata cultura che in questa esposizione viene riscoperta attraverso eccezionali e preziosi reperti conservati in buona parte nei nostri musei. L’impegno che la Provincia ha voluto assumersi con questa mostra è quello di portare a Roma, ai suoi turisti e agli stessi romani, un importante momento di riflessione sulla storia e sul mito legato alle stesse origini della Capitale”. L’ingresso alla mostra è libero.