India, l'offerta completa di Goa
Dopo 15 anni di segno più nelle statistiche degli arrivi Goa investe sul turismo con una ampia gamma di opportunità per far crescere ulteriormente i visitatori in arrivo. Ed un’opportunità per conoscere meglio le attrattive turistiche di Goa è stata offerta lunedì 29 ottobre a Milano dove davanti a ospiti di riguardo e a giornalisti hanno parlato del loro Paese il segretario ministeriale del turismo di Goa, Sheo Pratap Singh, Ias e il general manager per lo sviluppo del turismo di Goa, Gavino Dias.
“Goa è un piccolo Stato indiano, ma che nel proprio territorio ha tutto – ha detto il segretario ministeriale – e questo dà la possibilità di poter tante attrattive di Goa senza dover percorrere molte distanze”.
La conferma delle parole del “ministro” del turismo l’ha data subito dopo commentando un filmato, che partendo dagli oltre cento chilometri di coste sul mar Arabico ha via via mostrato ciò che Goa offre. I monumenti innanzitutto, per un turismo culturale che comprende le chiese e i templi e le moschee e già qui si vede la famosa tolleranza dei cittadini di Goa: ognuno prega il dio che vuole senza imporre niente a chi è di altra fede. Ma anche chi non è religioso non può che apprezzare l’arte che si è realizzata grazie alla religione. Ci sono cattedrali cattoliche dedicate a vari santi e monasteri ancora operanti, alcuni di chiara ispirazione architettonica portoghese, i colonizzatori che lì son rimasti per circa 450 anni, han lasciato grandi tracce del loro passaggio.
Altrettanto importanti sono i templi con un caratteristico stile che lo si trova prevalentemente in Goa, tant’è che viene riconosciuto come Goan. E a conferma dello spirito tollerante dello Stato si possono visitare ben ventisei moschee nel tipico stile architettonico. Come si vede dal numero dei luoghi di culto, la religione, qualsiasi religione, è importante, soprattutto se si considera che gli abitanti di Goa non superano il milione e mezzo.
Ovviamente, c’è molto da vedere e gustare a Goa. Gavin Dias ha giocato molto sulla parola kennache, traducendola un po’ senso, significa che vale sempre il piacere di gustare anche l’opposto. E così godersi il sole ma anche la pioggia, apprezzare l’antico ma anche il moderno, e poi kennaveloce e kennalento, kennaflora e kennafauna, kennagrande e kennapiccolo. Così raccontando ha evidenziato le prerogative di Goa che sono veramente a 360 gradi: sport, cultura, divertimento, cucina, biodiversità animale e vegetale, senza dimenticare lo shopping. Insomma, un microcosmo, un piccolo-grande Paese che può offrire veramente tutto.
Fiorenzo Barzaghi