Immagine di sfondo della pagina L'attesa di Procida, capitale della cultura 2022
26 gennaio 2021

È un’isola a metà tra terra e cielo, Procida, un luogo ancora poco noto e frequentato, luogo di pescatori da girare a piedi, per questo ancor più affascinante. Appena nominata Capitale italiana della Cultura 2022, il famoso set del film Il Postino, l’ultima pellicola dell’indimenticato Massimo Troisi, è un bozzolo di mura irregolari dalle tonalità tenui e sempre diverse, che si scoprono a mano a mano che ci si inerpica sulle strade, ripide, lungo dislivelli sempre nuovi. Solo 3,7 chilometri quadrati e 16 km di coste, ma ben 3 porticcioli su altrettanti versanti: un fazzoletto di terra bagnato da acque limpide, lungo le tante baie nascoste e spiaggette riparate che ne disegnano il perimetro.

Come l’incantevole Chiaiolella, una delle più protette dal vento e adiacente al ponte che collega Procida con la Riserva naturale di Vivara, selvaggia e disabitata, unita a Procida solo da un vecchio ponte percorribile a piedi. Procida vince, perfetto esempio di isola del Mediterraneo, con tutta la sua complessità, la sua cultura, la sua identità. La piccola isola al largo del Golfo di Napoli ha tenuto testa a città complesse e capoluoghi di provincia, come Ancona, Trapani, Taranto e Bari. A decretarne la vittoria è stato il presidente della giuria Stefano Baia Curioni insieme al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Ecco la motivazione: “Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee”. Per la giuria quindi, “il riconoscimento di Capitale italiana della Cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia”.

Secondo la giuria, infatti, il progetto presentato da Procida “potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese”, ha continuato. Ecco allora che, proprio come nel film di Michael Radford e Massimo Troisi, è la poesia a creare l’atmosfera giusta nell’incantevole località marittima, che ha presentato un progetto “capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”.

 “Procida, La cultura non Isola” è il titolo del dossier di candidatura, che pone l’accento sul significato profondo del concetto di terre isolane, che sono prima di tutto luoghi “di esplorazione, sperimentazione e conoscenza”, modelli delle culture “e metafora dell’uomo contemporaneo”. Ricco e ben articolato il programma di attività, suddiviso in cinque aree principali, con un focus sul ‘significato profondo dell’isola’, sulla sua identità e unicità. Sono ben 44 i progetti culturali in calendario per il 2022, per un totale di 330 giorni di programmazione che coinvolgeranno 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati.

Le cinque sezioni principali sono “Procida inventa”, tra mostre, performance e attività culturali; “Procida ispira”, che premia i contenuti creativi che omaggiano l’isola; “Procida include” per le iniziative di inclusione sociale; “Procida innova”, per ripensare in maniera strategica il proprio patrimonio culturale, e “Procida impara”, che intende coinvolgere le realtà del territorio per rafforzare la cultura della comunità.

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