Roma, LUNA apre anche a cena
Dopo il brunch e il pranzo, arriva la sera di LUNA: un nuovo capitolo per lo spazio gastronomico firmato dal team di FARO e ALIENA
Tra piatti stagionali, pairing inediti e vini naturali, le atmosfere soffuse di LUNA, nel cuore di Piazza Barberini, vengono esaltate al crepuscolo da una cucina che riporta indietro nel tempo se pur con uno sguardo puntato al futuro.
Qui il km0 è un mantra, la storia dietro le materie prime troppo interessante per non essere raccontata, così che ogni boccone viene assaporato con una consapevolezza in più. Nonostante abbinamenti audaci, le basi dei piatti sono genuine, semplici e sincere, così come il design del piatto.
Turisti, ma anche romani doc, trovano da oggi, nel vero tempio del caffè, anche un luogo dove cenare dopo una giornata immersi nel cuore della Capitale, dove assaporare la vera cucina italiana senza cadere nei cliché ma anche senza esimersi da quel tocco di originalità ed estro che un locale giovane deve tenere ben saldo.
Dal Daikon in giardiniera alla Ceviche, ostica e tortilla di mais, fino all’Anatra cotta in carcassa con hummus di carote su fondo bruno alla fava tonka i riferimenti a mondi lontani sono chiari ed espliciti, perché un viaggio a Roma non è soltanto la scoperta di un luogo millenario, ma anche (e soprattutto) vivere una città attuale, moderna e cosmopolita. La Fregola sarda con ragù di salsiccia di totano e finocchietto e il Timballo con regaje di pollo, funghi e limone riportano invece la mente a ricordi lontani, alle case di quartiere di quella Roma popolare ormai distanti nel tempo, in cui nonne con grembiule e mestolo sempre pronti offrivano lo storico pranzo della domenica. Menzione d’onore per il Danubio napoletano che porta il pane davvero ad un altro livello, non più complemento di una cena ma esaltazione della stessa.
Eleonora David