Immagine di sfondo della pagina Malta: l'isola di Pasqua nel Mediterraneo
09 marzo 2004

Approdare a Malta fra il 2 e l'11 aprile 2004, nel periodo pasquale e della Settimana Santa, significa essere accolti da un turbinio di colori, dai blu intensi del cielo e del mare, a quelli in movimento delle processioni per le vie dei villaggi o di Valletta. Qui il sentimento religioso ha radici profonde e lontane e, credenti o meno, merita d’essere vissuto direttamente per la sua spettacolarità in un itinerario alla scoperta dell'Arcipelago con le sue tradizioni e le meraviglie architettoniche. Il Cristianesimo “sbarca” a Malta come un dramma teatrale: nel 60 d.C. è San Paolo a naufragare sulle sponde dell’isola nel suo viaggio verso Roma. Da quel momento inizia la diffusione della nuova religione, vissuta dai maltesi con la stessa teatralità di quell’evento “fondatore”. Il fervore pasquale dell’intera popolazione si accende già il venerdì prima del Venerdì Santo, con le celebrazioni di Nostra Signora del Dolore, quando la folla fluisce nelle processioni che trasportano la statua di Nostra Signora sotto la croce attraverso Malta e Gozo. Solennità e folclore si mescolano nella Domenica delle Palme, con la rappresentazione dell’entrata di Gesù Cristo a Gerusalemme. Per cogliere lo spirito unico della religiosità maltese l’ideale è unirsi alla popolazione in festa o in preghiera: la sera del Giovedì Santo si compiono le “Sette visite”, durante le quali le persone visitano le Ostie consacrate, esposte in sette chiese diverse. Di chiesa in chiesa, fra altari addobbati con ricche decorazioni di fiori e candele, si assiste alla rievocazione dell'Ultima Cena, con tavole imbandite per tredici commensali.

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