Naar presenta la nuova divisione “Naar Ethical Projects”: al via il primo intervento in Thailandia
Dalla celebrazione all’impegno sociale: primo intervento in Thailandia per migliorare gli spazi di una scuola locale.
La celebrazione dei 30 anni di Naar Bespoke Travel, andata in scena ieri a Milano, si è chiusa con un annuncio che ha dato una direzione molto precisa alla visione futura dell’azienda: un turismo che non è solo progettazione dell’esperienza ma anche restituzione ai territori. Sul palco, dopo un convegno caratterizzato da tecnologia, capitale umano e visione internazionale, Luca Battifora, Managing Director del tour operator, ha presentato ufficialmente la nuova divisione dell'azienda Naar Ethical Projects.
Una scelta coerente con i valori condivisi durante la giornata: il viaggio come incontro, scambio, responsabilità. E, oggi più che mai, come occasione per portare benessere e opportunità nelle comunità dove l’industria opera.
Il primo progetto: sostenere la scuola di Mae Mae, nel nord della Thailandia
Il debutto di Naar Ethical Projects parte dalla Thailandia, nelle montagne della provincia di Chiang Mai, dove si trova la scuola pubblica del villaggio di Mae Mae. Un luogo fondamentale per la sopravvivenza sociale ed educativa delle etnie tribali che popolano l’area: qui studiano, vivono e crescono bambini tra i 4 e i 14 anni, molti dei quali orfani o rifugiati. Con oltre 200 alunni e dormitori interni, Mae Mae è la scuola con più bambini residenti dell’intera provincia. È un presidio educativo, ma anche un rifugio sicuro, un luogo in cui i piccoli hanno accesso a istruzione, protezione e socialità. A loro sarà destinato il primo contributo strutturato della nuova divisione. Battifora ha annunciato un impegno concreto, immediato e misurabile: "Dal 1° gennaio al 30 giugno, per tutte le prenotazioni sulla destinazione Thailandia, devolveremo 30 euro a pratica per la ristrutturazione del refettorio e della cucina, spazi in cui i bambini trascorrono gran parte del loro tempo libero", ha spiegato. "Nel secondo semestre 2026 individueremo un’altra area del mondo, e così continueremo per i prossimi anni".
Un modello di contributo diretto, semplice da comunicare e da tracciare, pensato per generare risultati tangibili sul breve periodo e replicabile su progetti futuri.
Restituire ai territori come specchio di un turismo sano
A sottolineare l'importanza nonché l'essenza dell'iniziativa, è stato poi il Ceo e fondatore dell’azienda, Frederic Naar, che ha contestualizzato il progetto all’interno della filosofia stessa del viaggiare. "Una parte ‘fastidiosa’ della scoperta del viaggio è quando vedi il divario sociale tra noi Paesi industrializzati e altri Paesi", ha detto. "Credo che quando hai un turismo sano, vi sia un beneficio reale per le comunità locali: rispetti le tradizioni, acquisti artigianato, porti valore. Quando un’azienda esce dai periodi di crisi e ha margini di movimento, è giusto che restituisca ai territori, perché esiste un valore vero del turismo nella comunicazione fra popoli". Per Naar, infatti, il contatto con le comunità è parte intrinseca dell’esperienza: "È molto arricchente per un turista italiano confrontarsi con qualcuno molto lontano da lui. Il turismo è il modo più pacifico e certo per portare soldi sul territorio, comprando prodotti locali e passando i soldi brevi manu. Nei limiti di ciò che possiamo fare, a noi interessa aiutare: questo è un valore vero", ha concluso.
La scelta di presentare Naar Ethical Projects durante la celebrazione dei trent’anni non è casuale: è il simbolo di una maturità aziendale che vede nel turismo non soltanto un business, ma un ponte. Un ponte tra culture, tra mondi, tra possibilità diverse. Dal palco di Milano è arrivato il messaggio che accompagnerà la prossima fase della crescita di Naar: innovare sì, crescere sì, ma sempre connessi alle persone. Anche quelle che vivono nei territori che i viaggiatori attraversano.
Gaia Guarino