Immagine di sfondo della pagina Non solo glamour: il futuro autentico di Cortina
20 dicembre 2023

L'analisi dell'andamento turistico di Cortina del 2023 e le prospettive per il 2024 rivelano un brillante panorama di crescita. La rinascita post-pandemica si concretizza con un aumento significativo delle presenze estere, evidenziando una ripresa costante nella prenotazione di stagioni estive e invernali. Il prossimo obiettivo? Consolidare collaborazioni e ampliare l'offerta, passando dai 4000 posti letto attuali a 4700 entro il 2026. Le Olimpiadi invernali del 2026 si prospettano, infatti, come una vetrina unica per Cortina, ma la sfida rimane rendere la destinazione un'esperienza autentica. L'innovazione passa attraverso la valorizzazione delle eccellenze locali e l'allungamento della stagione turistica, cogliendo un'opportunità nell'evoluzione dei gusti dei visitatori e nell'accessibilità per tutti. Cortina si evolve, guardando al futuro con ambizione e determinazione. Ci racconta tutto Stefano Pirro, presidente dell’Associazione degli Albergatori di Cortina.

Presidente quali sono i numeri chiave che descrivono l'andamento turistico di Cortina nel 2023? Ci sono dati significativi che evidenziano un aumento o una diminuzione rispetto agli anni precedenti?

Per l’estate, i dati elaborati per noi da H-Benchmark confermano un’occupazione consolidata al 64%, in crescita del 3,2% sul 2022; le previsioni relative alla prossima stagione invernale, dopo un inizio a rilento, hanno recuperato un trend di prenotazioni positivo, se non superiore rispetto a quello dell’anno passato. Nel confronto con le ultime settimane, il recupero è netto. Con l’arrivo del freddo stiamo assistendo a un’ottima ripresa e confidiamo sia di buon auspicio anche per le settimane a venire. Sicuramente i numeri che più rappresentano il nostro 2023 sono quelli che cristallizzano il ritorno massivo degli stranieri sulle nostre montagne. Basti pensare che soltanto nel periodo compreso tra il ponte del 2 giugno e il mese di ottobre, l’analisi ha rilevato come il 68% degli ospiti che hanno visitato la Conca provenisse dall’estero, soprattutto dagli Stati Uniti (17,6%), dalla Francia (4,6%), dalla Germania (4,1%), dal Regno Unito (3,1%) e dall'Australia (2,8%) e la tendenza per i prossimi mesi non è diversa, con un 60% di turisti stranieri contro il 40% di italiani.

Quali sono le ambizioni e gli obiettivi principali che Cortina si pone per il 2024 in termini di sviluppo turistico e promozione della destinazione? Quanti sono i posti letto ad oggi e quanti ne sono previsti per il 2026?

Il nostro obiettivo primario per il 2024 è quello di consolidare il rapporto di collaborazione con l’amministrazione locale e le altre forze in campo nel settore dell'hospitality. Siamo fermamente convinti che fare sistema sia la miglior strategia territoriale per portare Cortina a essere sempre più protagonista nel panorama turistico italiano e internazionale. Oggi possiamo contare su 4000 posti letto. Nel 2026 saranno circa 700 in più in virtù delle numerose riaperture previste. Attualmente, infatti, diversi hotel sono chiusi per lavori di adeguamento agli standard vigenti in materia di sicurezza e accessibilità e anche questo è un segnale importante che stiamo dando all’esterno, soprattutto in vista delle Paralimpiadi.

In che modo valutate il potenziale delle prossime Olimpiadi invernali del 2026 nell'accelerare lo sviluppo turistico della regione? Siete soddisfatti di come il progetto sta prendendo forma o vedete anche qualche criticità?

Al di là del periodo di incertezza che stiamo vivendo per motivi che purtroppo esulano dal nostro raggio d’azione, le Olimpiadi, ma soprattutto le Paralimpiadi del 2026, rappresentano un palcoscenico importantissimo per Cortina, una finestra sul futuro, ma anche una grande prova del nove e un’occasione per dimostrare al mondo che siamo in grado di disegnare un nuovo volto per la nostra destinazione. In questo periodo, la sinergia tra pubblico e privato è notevole e siamo certi che porterà ottimi risultati.

Cortina è celebre per il glamour e per il fascino internazionale, ma quali sforzi sono stati fatti per promuovere una dimensione più intima e autentica della destinazione?

 Cortina, ovviamente, non è solo glamour. Il glamour è la punta dell’iceberg, quello che viene percepito nell’immediato. Il nostro impegno sta invece nel mostrarne il contenuto interiore mediante iniziative mirate in grado di cavalcare l’onda delle nuove tendenze. Partiamo infatti col dire che l’approccio del turista nei confronti della montagna è profondamente cambiato negli ultimi anni, anche perché i mutamenti climatici hanno pressoché annullato le mezze stagioni, consegnandoci una località pienamente fruibile 365 giorni l’anno. Abbiamo quindi cercato di intercettare ed assecondare il trend tarando di volta in volta l’offerta a seconda del periodo, prolungando le aperture degli hotel e puntando molto sugli eventi. Dalle passeggiate in quota ai festival culinari, dalle mostre ai raduni di auto d’epoca, dalle rassegne letterarie alle attività dedicate ai più piccoli e agli amici a quattro zampe, Cortina sta imparando a valorizzare le eccellenze sportive, paesaggistiche ed enogastronomiche del territorio, anche quelle meno note. Basti pensare che quest’estate abbiamo chiuso la stagione con la seconda edizione del Cortina Mindfulness Weekend. Una manifestazione che celebra la destinazione partendo da un punto di vista estremamente originale e innovativo, nella cornice unica e immersa nel verde del Golf Club, luogo intimo e suggestivo che invita al relax e alla meditazione.

Destagionalizzazione: quali iniziative o strategie sono state adottate a Cortina per estendere il periodo di apertura delle strutture ricettive e ridurre la dipendenza dalla stagione invernale?

Il prolungamento delle aperture è esso stesso una strategia. I cambiamenti climatici ci stanno dando una grossa mano ed oggi è possibile concedersi una passeggiata in quota fino a ottobre inoltrato, così come si riesce a sciare anche a ridosso delle vacanze pasquali. Se è vero quindi che lo sci rappresenta ancora un’attrazione fortissima per il nostro mercato, è vero anche che ci stiamo adoperando per valorizzare al massimo l’unicità e le singole caratteristiche di tutte le stagioni, in primis di quelle intermedie. Si tratta di periodi magari poco frequentati dai turisti italiani, ma molto apprezzati dalla clientela estera che attualmente costituisce la gran parte della nostra platea. Ad esempio, la scorsa estate, settembre, maggio e giugno, sono stati i mesi che hanno visto la percentuale più alta di ospiti stranieri, rispettivamente l’83% e il 77% e anche per il 2024 le stime ci dicono che gli americani stanno prenotando la prima e l’ultima settimana di febbraio, mentre i britannici opteranno per la Conca preferibilmente tra fine gennaio e metà marzo.

Quali sono i principali punti di forza e le caratteristiche uniche che Cortina sta promuovendo per attirare turisti verso la destinazione?

Cortina è unica. Abbiamo un territorio che tutti ci invidiano ed è questo il nostro vero tesoro. Valorizzarlo, cercare di renderlo più fruibile, accessibile e inclusivo è la mission che stiamo portando avanti con l’Amministrazione locale e con tutti gli altri soggetti responsabili della grande macchina dell’ospitalità. Di fatto non ci manca niente: paesaggi mozzafiato dichiarati Patrimonio Unesco, eccellenze enogastronomiche e possibilità di praticare tantissimi sport invernali e non solo.

A quale target di turisti Cortina sta puntando maggiormente? Ci sono particolari segmenti di mercato su cui si concentra la strategia di marketing della destinazione?

Ultimamente ci stiamo concentrando molto sulla clientela straniera. Infatti, abbiamo iniziato a registrare tantissime richieste dall’estero, soprattutto dagli Stati Uniti e, più in generale, dai paesi anglofoni, ma anche dall’Asia. Il punto di vista degli stranieri per noi è fondamentale perché rappresenta un metro di paragone molto importante e uno stimolo a migliorarci. Le loro osservazioni ci permettono di essere sempre aggiornati sull’evoluzione del settore nel mondo e quanto più riusciremo ad attrarli, a soddisfarli e a farli tornare, tanto più avremo indovinato la strategia.

Quali sono le iniziative o progetti in corso per migliorare l'esperienza complessiva dei turisti a Cortina, sia in termini di servizi che di attrazioni?

La priorità è di preservare il territorio e metterlo in luce il più possibile, consolidando i rapporti di collaborazione, ma anche lavorando per creare ulteriori sinergie di valore atte a sviluppare le proposte già in essere e a stimolare nuove soluzioni. In inverno è più semplice, perché possiamo contare su una clientela consolidata e la vacanza è più circoscritta in termini di attività. In primavera e in estate, invece, la montagna diventa una fucina straordinaria di opportunità e l’ospite ha maggior bisogno di essere indirizzato: per farlo abbiamo scelto di puntare molto sulla differenziazione dell’offerta, con proposte multi-esperienziali ideate insieme agli altri professionisti dell’accoglienza e all’amministrazione locale, sempre attenta a dare risalto al territorio.

Come si sta lavorando sul tema dell’accessibilità, sia in termini di trasporti che di servizi, al fine di migliorare l’accoglienza dei visitatori con disabilità?

Attualmente a Cortina ci sono 8 hotel in ristrutturazione. Vogliamo arrivare più che pronti all’appuntamento paralimpico anche a costo di sacrificare lunghi periodi di attività. Del resto, quello che stiamo facendo adesso avrà importanti ripercussioni positive a lungo termine su tutto il territorio. La nostra Associazione ha appoggiato il progetto “Turismo sociale e inclusivo”, realizzato con il Comune e con le Ulss del Veneto e abbiamo stretto due accordi con Ernst & Young e Euroservice che ci sosterranno nell’espletamento delle burocrazie del caso e nell’accesso ai bandi europei. Infine, anche quest’anno sosterremo in collaborazione con il Comitato Paralimpico il campus per l’avviamento agli sport invernali di 20 aspiranti atleti paralimpici. Cortina può e deve fare da apripista su queste tematiche con soluzioni improntate ai principi di inclusività, autonomia, comfort e sicurezza. C’è poi il nodo viabilità da considerare, insieme alla necessità, logistica e ambientale, di ridurre il traffico. È previsto che si organizzi un parcheggio di scambio in modo che la gente sia più motivata a usufruire del nuovo impianto che speriamo venga realizzato a breve.

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